Un rigo alla memoria di Salvatore Maggio

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da : Giovanni D'Elia, 12 dicembre 2001 * "Liberi Pensieri"

In un epoca in cui tutti vogliono essere conosciuti, o almeno tentare di essere "conoscibili"; in un periodo come il nostro in cui ognuno (liberamente!) vuol dire la sua; in una società in cui ogni possibile mezzo di comunicazione ci permette di apparire (a scapito dell'essere...), io vorrei dedicare un solo rigo alla memoria di Salvatore Maggio, o meglio, per chi lo conoscesse solo con il suo nome d'arte: Tore 40.

Vi chiedo, anzi, ci chiediamo di soffermarci un pochino a ricordare chi, come lui, ha vissuto una vita normale, "al margine", ed è morto in piena solitudine.

Fermiamoci a ricordarlo.

Fermiamoci a ricordare chi, a Veglie e in tutto il mondo, vive solo e in netto contrasto con i "valori dell'apparenza".

Seguiamo il loro esempio, che ci costa? La fama del nostro nome? PURA ILLUSIONE! Post mortem quid manere? Grazie per l'attenzione.

Giovanni D'Elia