salento, amore mio
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segnalato da: Veglieonline.it, 24 giugno 2002 * "Liberi Pensieri"
SALENTO, AMORE MIO! “Il Baco del millennio”, l’itinerante - si fa per dire - trasmissione radiofonica, per una puntata ha sostato nel Salento, concedendo la possibilità d’esprimere le proprie opinioni sulle reali situazioni socio-politiche e sulle future prospettive di questa bellissima terra italiana, a chiunque avesse desiderato intervenire. Quale delusione! Se si esclude l’animata partecipazione del fondatore del Centro di accoglienza “Regina Pacis” di Lecce, che ha toccato il penoso argomento del flusso d’immigrazione clandestina, da tutti gli altri interventi (scarsi, ad onore del vero) è derivata una sensazione di stasi, immobilità, abbandono e mancanza di prospettive per i giovani del posto, costretti a disegnare altrove il loro futuro.“Tutti partono. Vanno a studiare fuori. Manca la capacità di riflettere. Manca la formazione dei ceti dirigenti”. Queste sono state le conclusioni dei conduttori della trasmissione che le mie orecchie hanno udito, incredule, rifiutando che fossero pronunciate anche per Veglie, che conosco ben diversa. Ma… allegria! La radio non è che uno dei mass-media. Esiste anche la carta stampata, con la sua grande possibilità di risollevarci il morale! Sono almeno due i Comuni del Salento che hanno saputo risolvere tutte le problematiche, tanto da avere in soprappiù l’entusiasmo di innalzare ognuna un monumento. - Un monumento all’ostinazione dei nostri “Vecchi”, che nonostante le difficoltà e l’immane fatica, hanno continuato a strappare il pane alla terra? - Oppure un monumento alla bellissima gioventù, motore trainante, sempre pronta a mettersi in gioco con entusiasmo e generosità? No! Direi, piuttosto, un monumento ai numeri 90-60-90, speciale terno che, anche se non giocato al lotto, può regalare ottime opportunità. Una statua scolpita in pietra leccese, alta quattro metri, è il riconoscimento (?) che PORTO CESAREO ha deciso di dedicare a Emanuela Arcuri. Qualcosa di analogo è accaduto, o sta accadendo, a SANTA MARIA AL BAGNO –NARDO’- per Sabrina Ferilli. E qui la politica non c’entra perché un’amministrazione comunale è di centrodestra, mentre l’altra è di centrosinistra. Due belle ragazze, la Ferilli e l’Arcuri. Preparate. Anche simpatiche. Impossibile non augurare ad entrambe una carriera interminabile e tanto luminosa da irradiare, oltre che se stesse e tutti quelli che le conoscono, anche i luoghi che hanno dato loro i natali o, più semplicemente, ospitalità. Ma un monumento… Alla Ferilli non saprei dire, perché manco di documentazione, ma alla Arcuri, forse sarebbe stato meglio, per il momento, lasciarglielo innalzare dalle discoteche il “Karma” di Milano o “Le Rotonde” di Garlasco (Pavia), alle quali la sua presenza sembra aver fatto salire di molto gli incassi del botteghino. Perché, pensiamoci bene, che dovrebbe fare una giovane salentina, che non riesce a trovare un’occupazione, che non vede futuro, davanti alla statua dell’Arcuri o a quella della Ferilli? Morire d’invidia o supplicarla per ottenere un miracolo? Le Amministrazioni di Porto Cesareo e di Santa Maria al Bagno, dovrebbero sapercelo dire! “Ti faremo un monumento” è quel famoso gioco di parole che spesso indirizziamo a chi ci ha accordato gratuitamente una cortesia. Nella realtà, per monumento s’intende un’opera solenne, innalzata pubblicamente in memoria di avvenimenti straordinari che devono servire da monito, nel bene o nel male; oppure ad onore e memoria di personaggi, altrettanto straordinari, che hanno dedicato parte della loro vita al bene comune. Per i benefattori di passaggio, per ricompensare un atto generoso diretto alla comunità, non potrebbe bastare, magari in occasione della festa patronale, un gesto di riconoscenza quale potrebbe essere, per esempio, una targa rappresentante il simbolo della città? Un’Amministrazione la quale, anziché utilizzare tutti i mezzi e tutte le risorse per far sì che i suoi giovani possano incamminarsi per una strada vincente - non importa se semplice, normale e anonima - s’insuperbisce premiando chi s’è avviato verso il successo perché maggiormente dotato da madre natura o perché gli si sono presentate maggiori opportunità, come si può definire? A me sembra, quantomeno, “affetta da una forte miopia”! dania |