Una possibile riflessione sul programma "SANREMO"

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di Claudio Penna, 01 marzo 2001

Amo la musica! Questo è un cappelletto indispensabile alle mie riflessioni. Non riesco però ad amare la trasmissione televisiva Sanremo. Probabilmente sarò impopolare, ma non riesco...
Non mi sembra possibile che lo stato possa spendere tanto denaro pubblico per propinarci una simile trasmissione. Non mi sembra "morale" che lo stato metta a disposizione della Rai una enorme quantità di denaro per poter permettere l'invito di personaggi politici italiani o stranieri, personaggi dello spettacolo ed altri... Chi vuole davvero vedere quei personaggi? A quale prezzo dobbiamo vedere quei personaggi? E' una spesa del denaro pubblico approvata dai cittadini? E' mai possibile che vengano richiesti contributi ai cittadini per le ricerche medico/scientifiche e poi venga sperperato tanto denaro per sentire e per vedere in televisione per cinque-dieci minuti quei personaggi? Si parlava di Bill Clinton e di tanti altri personaggi di quel calibro: ma a che pro tutto questo? Si è tanto discusso del rapper Eminem. Si è parlato dei suoi testi, non certo edificanti. In un momento in cui tutta l'Italia è scossa da quel terribile delitto di Novi Ligure, in un momento in cui tutti si chiedono come sia possibile che dei giovanissimi compiano un simile gesto, la RAI, televisione pubblica, si permette il lusso di invitare personaggi simili che parlino a milioni di persone in tutta tranquillità, mascherando il tutto con la difficile vita che ha avuto il cantante! Ma è davvero normale tutto questo?

Mi ha colpito una frase ascoltata al tg dei ragazzi il giorno dopo l'apparizione di Eminem a Sanremo. E' stato chiesto ad un ragazzino di 10 anni quale cantante gli è piaciuto, ha risposto: "Eminem", ed ha anche candidamente dichiarato il perché: "Perché nelle sue canzoni dice molte parolacce"! Ma è questa la tv che gli italiani devono vedere? E' vero che esiste il telecomando e la libertà di poter cambiare trasmissione o di spegnere del tutto la televisione. Ma rimane il fatto che, a mio parere, è assurdo che la televisione di stato (in particolare Rai 1) abbia un palinsesto così deprimente e così diseducativo in tutti i sensi, e siamo anche costretti a pagare il canone! 

Ormai l'audience è l'unico metro di giudizio, non c'è morale, non ci sono regole che possono reggere! L'essenziale è l'audience. Era così evidente il gusto della presentatrice di creare un po' di suspence prima dell'apparizione del cantante, voleva infiammare gli animi al grande evento. Non ho nulla contro il rapper Eminem, neanche lo conosco; ho soltanto seguito i giornali di questo periodo, e mi sembra completamente fuori luogo, soprattutto in questo periodo, la scelta di invitare il rapper. La libertà di espressione è sicuramente un diritto di tutti... ma non dobbiamo poi scandalizzarci quando ci sembra che i valori siano un qualcosa del passato, un qualcosa da "nonni". I cantanti oggi sono mitizzati, basta poco per renderli dei semidei, per buttarli nell'arena e fargli dire quello che si vuole e quello che vogliono: a loro è tutto concesso, qualunque sia il loro messaggio, qualunque sia la platea dalla quale predicano.   

Contro quanti mulini a vento deve combattere la famiglia e la scuola? La famiglia è una cellula dello stato, la scuola è dello stato ed ha come compito quello di formare i cittadini del domani. Lo stesso stato sembra che da una parte abbia le agenzie per tentare di educare e dall'altra metta in moto delle aziende che fanno esattamente il contrario, ma queste ultime sono presentate a milioni di persone continuamente ed anche strapagate!

Sono il solo a pensare tutto questo? Spero proprio di no!


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