A sproposito del canalone

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da: Marcello Spedicato, 28 marzo 2002 * "Liberi Pensieri"

 

Caro dott. Gennachi, mi è capitato di leggere il tuo intervento.

Le belle fotografie che hai allegato, mi hanno riportato indietro di qualche stagione, e ti dirò che ho avuto una sensazione di angoscia e i brividi al solo rivedere quel paesaggio così strano e tragico, tanto da immaginare voi quale dramma rivivete ogni volta che c’è una perturbazione atmosferica.

Detto questo però devi permettermi (per l’amicizia che ci lega ) di dirti che continui ad essere patetico con le tue lamentele. Hai iniziato con il cubo di via Novoli e continui con il canalone…quando smetterai di chiamare in causa i Nostri amministratori che ti permettesti di paragonare ai Barberini e che invece tanto si stanno prodigando per migliorare Veglie,…meritano tutto il nostro rispetto e solidarietà dopo tutto il disastro che hanno trovato per colpa del centrosinistra (lo dice pure Berlusconi).

Per favore cerca di capire quale è il senso del progetto, e sempre per favore ti chiedo di non impelagarti pure tu nel discorso di delibere e articoli di legge come fanno i comunisti per niente contenti di aver "lasciato" l’amministrazione; ma cerca invece di capire quale sarà il vero scopo del canalone.

Io l’ho saputo da gente vicina al municipio. Il canalone sarà costruito sfruttando la scusa dell’alluvione, anche perché come tu stesso hai detto: nell’ultimo secolo ci sono notizie di allagamenti così insignificanti che l’ultimo che c’è stato è solo l’eccezione che conferma la regola, e poi si sta indagando perché l’ultima alluvione quasi sicuramente sarebbe stata causata da un famoso decreto Ronchi (ministro comunista- verde) che proibì alle acque piovane e di scolo di riversarsi (come avevano fatto per secoli) nelle Vore. Ho utilizzato il condizionale perché c’è incertezza sui tempi di ingresso e permanenza di Ronchi al governo

Ti domando, non era con te che qualche giorno addietro si parlava della necessità di realizzare qualcosa di serio per attrarre il turismo a Veglie?

Ecco: il "canalone" rientra in quel progetto di cui tanto parliamo.

Mentre a Cannole (estremo sud del Salento) si sono inventati un parco naturale di qualche centinaio di ettari di macchia mediterranea ed ulivi secolari, hanno dovuto anche espropriare e salvare dal degrado due masserie per attirare un po’ di gente; e a Melendugno, poveracci, si sono dovuti inventare un campo da golf…per non parlare di Leverano dove sono riusciti a fare solo una settimana di festa per il vino Novello.
A Veglie invece avremo un fiume artificiale che circonderà, purtroppo, solo parzialmente il paese. Tutto questo porterà un indotto economico turistico, sportivo e scientifico eccezionale.

In che modo?

Potremo sperimentare l’allevamento di rane (che importeremo dal bacino del Po) per l’allegria delle orecchie e del palato (mi dicono) di chi ha paura della mucca pazza, e vuole cibi sani ed alternativi;

Avremo posti di lavoro appena sarà funzionale il servizio di barche (rigorosamente a remi per via dell’impatto ambientale) ad uso degli innamorati durante i tramonti e nelle notti di luna piena (in questo modo non andranno più in periferia a disturbare con le loro pomiciate) e perciò gioverà anche all’ordine pubblico.

Questo servizio di barche potrà essere gestito dai ragazzi del basket se solo si convinceranno a trasformarsi in Gruppo Sportivo Canottieri Veglie… (e chissà che non esca qualche Abbagnale) così smetteranno anche di piangere perché sono stati cacciati dal palazzetto dello sport….

I temuti danni economici per i contadini espropriati saranno nulli in quanto l’ufficio tecnico preparerà il progetto di una serie di capanni che gli stessi contadini,pagando regolare concessione edilizia e relativa ICI, potranno realizzare sui loro fondi ed affittare ai turisti che vorranno osservare le pantegane durante i loro accoppiamenti (tu stesso se non ricordo male sei andato alle Cesine qualche volta).

Gli stessi topi saranno selezionati in maniera da partecipare al progetto di ricerca del CNR, e ne deriverà che noi Vegliesi usufruiremo dell’appalto dell’Università degli Studi di Lecce.

Non ultima l’importanza delle zanzare che tu additi come pericolose: la Cittadella delle scienze di Mesagne unitamente alla facoltà di biologia dell’Università di Lecce e le Ausl/ Le 1,2,3,4,5,6,7…. ,caro Nicola, sono ben felici di poter istituire delle borse di studio e di partecipare direttamente allo studio delle variazioni di razza dell’Anopheles e di conseguenza del Plasmodium Malariae. Tanto sono interessati questi Istituti che già preparano per i prossimi mesi un dibattito scientifico a puntate curato da Piero Angela con Alessandro Cecchi Paone e moderato da Emilio Fede che si terrà (maestranze permettendo nei locali dell’ipogeo di via Novoli). Non è ancora certa la presenza (a causa dell’articolo 18) del Ministro Sirchia.

Per concludere vorrei chiedere a te e ad altri che sicuramente interverranno sull’argomento, lasciate che questa importante opera architettonica si realizzi, ne va dell’economia, dello sport e della ricerca scientifica, e del prestigio degli amministratori. Perché dobbiamo rimanere sospesi nel vuoto creato dai cattivi amministratori a volte anche comunisti o quanto meno di centrosinistra che si sono succeduti dal dopoguerra all’altro ieri? Lasciamoci guidare da chi ha sempre mangiato pane e politica e dalla gestione manageriale tanto di moda oggi, e per quanto riguarda eventuali alluvioni caro Nicola non assistere impotente ma procurati un canotto (non aspettare che vengano a prenderti gli altri) e leggiti questo brano di Jorge Luis Borges …"cade o è caduta. La pioggia è una cosa che senza dubbio succede nel passato. Chi la sente cadere ha recuperato il tempo in cui la sorte fortunata gli rivelò un fiore chiamato rosa e lo strano colore del rosso. Questa pioggia che accieca i vetri rallegrerà in sperdute periferie le nere uve di una pergola in un patio che non esiste più."
Cordialmente Marcello Spedicato