In ricordo di Valentina Panzanaro

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da: Don Arcangelo Martina 20 Giugno 2001

Veglie, 14 giugno 2001, S. Messa di commiato

CIAO VALENTINA CARISSIMA,

 

Il tuo corpo esamine, Valentina, ho voluto fosse qui ai piedi dell’altare, come negli eventi sacramentali e comunitari più importanti che tu hai vissuto e condiviso con noi. Ma tu sei più viva ora! Sei stata stupefacente anche negli ultimi giorni d’agonia e sofferenza, infatti, mai hai smesso di lottare e sperare: sempre meravigliosa e incredibile!

Non riesco, non riusciamo a capacitarci che il tuo grande cuore abbia smesso di battere, che il tuo volto bellissimo non ci sorrida più e che la tua voce non ci dica più: “sto bene…”; “sì m’interessa…”; “si voglio partecipare…”.

Soltanto fra tre giorni (domenica 17 giugno) avresti compiuto 17 anni: un’esistenza giovanissima stroncata da un male incurabile troppo, troppo presto…e il dolore per tutti è straziante. Lasci davvero un vuoto incolmabile!

Valentina, sei uno dei più bei capolavori di Dio! Una vita semplice e straordinaria, irripetibile, insieme. A pasqua e in più occasioni, nella luce e forza della fede, ho affermato che sei un segno vero di risurrezione. All’apostolo Giovanni bastò vedere il sepolcro vuoto, le bende e il sudario e credette (cf Gv 20,8), a me il Signore ha fatto il dono di vedere te per credere ancora di più nella risurrezione di Cristo, sempre  operante in mezzo a noi.

Hai affrontato una lunga salita (più di tre anni) come Gesù al Golgota, eppure mai ho sentito uscire dalla tua bocca un lamento, un’imprecazione o una critica per qualcosa o verso qualcuno, il tuo volto leggiadro e soave ha manifestato sempre coraggio, allegria, ottimismo, speranza… il tuo cuore sempre pronto ad amare, servire, partecipare, perdonare, sorvolare su qualsiasi dispiacere ricevuto. Il “no” non esisteva nel tuo vocabolario. In te, come in Gesù, c’è stato sempre il “si”, la prontezza, l’azione generosa e infaticabile. Hai vissuto in pienezza, senza mai piangere, rinunciare, isolarti, far pesare a te stessa e agli altri l’handicap che la malattia ti aveva determinato; com’è autentico e giusto, nella normalità, che però in te diventava sempre più esemplare per tutti noi. Tra tanti visi coperti di maschere e ipocrisie che rendono grigio e brutto questo meraviglioso universo, il tuo volto spiccava puro, libero, raggiante di luce infinita.

Mentre molti sono asserviti al consumismo sfrenato e sono incontentabili, per te, invece, la famiglia, le persone care e amiche, il tuo Marco, la comunità parrocchiale, i tuoi ragazzi della catechesi… tutto ciò era un paradiso terrestre rigoglioso di felicità. Tu, si, che sapevi gioire, gustare e apprezzare sino all’ultima stilla soprattutto le cose semplici, quotidiane, dell’esistenza. Tu, davvero, sei un modello luminoso.

In un tempo cattivo ed egoista dove i figli ammazzano i genitori o se stessi e molti, soffocati dal nulla e dal troppo materialistico, spengono anche le ultime luci, ci sei tu, come stella polare: tu, che hai saputo amare di vero amore tutti e ognuno, com’è veramente raro osservare; al punto che non hai neppure avuto paura di innamorarti del tuo Marco. Lui oggi mi ha confidato: “Questi 10 mesi insieme sono stati i più belli e i più veri tra tutti quelli che fanno i miei 19 anni”.

La tua mamma piange: “Che figlia ho perduto…” Il tuo papà si sente morto dentro al cuore, alla speranza. E’ proprio vero, i più buoni, i migliori, se ne vanno prima!

Eppure siamo noi indegni di te e di questo mondo; scusaci se tante volte amiamo col contagocce e la clessidra nelle mani o addirittura siamo indifferenti.

Intercedi presso il Beatissimo Padre del Cielo perché il nostro cuore di pietra diventi di carne e di Spirito Santo…Si, perché adesso tu sei santa in Paradiso.

I tuoi cari, straziati dal dolore chi potrà consolarli? Il Signore li consolerà. Tu, Valentina beata sarai il loro conforto, perché sei più forte ora di prima.

Tu sei per sempre accanto all’Agnello, al Re dell’universo, al Vincitore Eterno (cf Ap 14,1), a colui che terge ogni lacrima (cf Ap 21,14).

Arrivederci magnifica giovane, ciao Valentina carissima!

Don Michele Arcangelo Martina