TUTTO IL MONDO E' PAESE

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da: Dania

Vorrei dire a...

 ...Francesco Milanese

Sono tornata al mio paese e, guardandomi intorno per ricordare, per vedere cosa fosse cambiato ho visto una meravigliosa, quanto imponente conifera, che non ricordavo. “Com’è possibile che sia potuto sfuggire alla mia memoria una pianta così bella?” Un attimo dopo mi sono data la risposta:

“Quella pianta trentacinque anni fa non poteva essere così. Lo è diventata grazie alle cure e all’amore riservatale da chi è rimasto.

Non sempre l’andarsene è da vili. Spesso è eroico il rimanere, questo sì. Certamente generoso il far ritrovare, cresciuto ed arricchito, quello che è stato lasciato.


... al Grande Fratello

Non c’ero per la sfilata dei carri, ma ho goduto ugualmente il vostro carnevale, grazie alle informazioni, agli scherzi e alle foto apparse su VeglieOnLine.

Conosco l’impegno dei giovani che, spesso dopo essersi autofinanziati, impiegano ore e ore del loro tempo libero per studiare, progettare ed allestire i carri, che dovranno essere belli, allegri, originali e che dovranno attirare l’attenzione di tutti.

Arriva il giorno giusto e parte la sfilata che riesce sempre nell’intento primario della festa, quello di coinvolgere in allegria bimbi, giovani, vecchi, il paese intero, insomma e, se non bastasse, anche gente dei paesi limitrofi.

Sarebbe bello che, alla fine del percorso, i carri si disponessero in cerchio e la festa continuasse qui con la consumazione di frittelle e di altri dolci, specialità del posto.

Invece no: ci deve essere la premiazione dei carri più belli che, se fa contenti gli uni, scontenta gli altri e, per qualcuno, la festa finisce in amarezza.

Bellissima, Grande Fratello, la tua cartolina.  Ti chiedi se non sia sceso il tramonto e chi e con quale spirito il prossimo anno parteciperà all’allestimento dei carri.

Sai cosa penso? Che ci sarai tu, e in prima fila. Perché riguardando le foto e rivedendo i tanti volti felici, capirai che, premiato o non premiato, hai ottenuto lo scopo. E, vista la cartolina, immagino che non riuscirai a  soffocare il tuo spirito creativo.


...a Guglielmo Tel

Dire se la premiazione dei carri allegorici sia stata ottimale, non mi compete. Non c’ero, non ho visto. Quello che mi preme sottolineare è questo: una sana critica non può che far bene. A chi la propone per avere delle delucidazioni, a chi la riceve per  rispondere del proprio operato.

Tu dici che dobbiamo accettare le decisioni dei giudici .

Ma, se i giudici non fossero stati imparziali, credi che dovremmo comunque starcene zitti? Ti voglio raccontare un fatto.

In una classe di liceo, una tavola di educazione artistica è stata sottoposta al professore per la valutazione da ben quattro o cinque studenti, che, di volta in volta, hanno apposto, in matita, il loro nome in calce al foglio.  Ebbene, quella tavola ha ottenuto quattro o cinque valutazioni diverse: e sai chi ha ottenuto il voto più basso? Il vero autore del compito.

Immagina la sua delusione. Immagina anche quanto sua madre abbia lavorato per fargli comprendere che non si deve imbrogliare e che, comunque sbagliare è umano; che non avrebbe dovuto demoralizzarsi ma lavorare ancora meglio, non per il professore, ma per se stesso, per continuare a migliorarsi.

Vedi, quella madre, mai avrebbe criticato il voto su quel foglio di disegno, perché non aveva competenza per farlo.  Ma, alla riunione insegnanti/genitori, quando è stata messa in discussione la maturità dei ragazzi non ha potuto star zitta: con cognizione di causa ha richiesto una sana critica collettiva.  Pensi che abbia sbagliato?