INTORNO ALL'IDEA DI INFORMAZIONE ESERCITATA DAL DOTT. GENNACHI

Nicola Gennachi * 26 marzo 2005 * __Chiudimi_|x|__


"Ma ora che ei son tutti spariti, la terra non sente che le manchi nulla, e i fiumi non sono stanchi di correre, e il mare, ancorché non abbia più da servire alla navigazione e al traffico, non si vede che si rasciughi." G. Leopardi,in

"Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo"

Chi si sforza per dare il suo contributo alla crescita sociale, culturale e forse anche politica del nostro paese, e noi riconosciamo questo a veglieonline, non si mette a fare "una chiacchierata simpatica e, a volte, con contenuti di un certo umorismo". Riconosca, dott. Gennachi, che è stata una caduta di stile, poiché non pensiamo si sia potuto trattare di sostegno subdolo all'ex assessore Cascione. Non pensiamo che veglieonline faccia da spalla, a chi, come l'ex assessore, si muove con disinvoltura nella politica, passando da uno schieramento all'altro, senza alcun imbarazzo. A chi ha una concezione berlusconiana della gestione delle istituzioni, come fossero attività imprenditoriali. A chi, dopo una presenza ventennale invadente e ininfluente nella politica locale, ha solo cercato di difendere e sostenere gli amici, denigrando e aggredendo quanti non la pensano come lui. No! Non pensiamo si sia trattato di sostegno camuffato da intervista. Certo, però, che chi fa informazione deve aspirare a rappresentare la pubblica opinione e i rappresentanti della pubblica opinione non possono essere "conversatori amichevoli", altrimenti perdono di credibilità nei riguardi di quanti debbono rappresentare. L'informazione è veicolata dalle parole, che raramente sono pietre, e più spesso fiato al vento, luogo comune, sentito dire. Non facciamo un buon servizio all'informazione, quando chiediamo all'intervistato: "Sei stato additato come l'uomo che voleva ad ogni costo realizzare il progetto della "diga canaliva" intorno a Veglie. Siamo stati in molti a non capire il tuo appassionato interessamento per la realizzazione di questo progetto. Puoi spiegarci oggi il motivo di tanto interessamento?" Lei dottore, dopo la risposta a questa domanda, se la sente di giustificare il comportamento dell'ex assessore Cascione? Se la sente di condividere l'atteggiamento dell'assessore, incurante dell'opinione dei proprietari delle piccole aziende agricole coinvolte nell'opera, i quali dinanzi all'arroganza del Cascione furono costretti a rivolgersi ad un legale per manifestare la loro contrarietà al progetto? E dinanzi alle oltre duemila persone, che aderirono ad una petizione popolare, organizzata dal comitato contro il Canalone, ricorda quale fu la reazione dell'ex assessore? E alle osservazioni dei tecnici locali, che ritenevano l'opera, così come era stata progettata, dannosa e inutile, quale fu la risposta dell'assessore alle attività produttive?

Caro dottore quella contro il Canalone è stata una grande battaglia dei vegliesi contro la sordità del "Palazzo". In quella occasione ci fu una grande mobilitazione, fuori da ogni logica politica, che paralizzò per mesi la maggioranza. Ci vollero, comunque, due ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale spese legali pagate dai cittadini due volte, come ricorrenti per fermare il Canalone e come Comune di Veglie per difendere la scelta del Cascione, per chiudere definitivamente una delle scelte progettuali peggiori e una delle pagine più buie dell'attività amministrativa di questo paese. L'amministrazione ne usciva politicamente sconfitta, perdeva il finanziamento, e veniva obbligata a pagare le spese processuali. Chiunque dopo un disastro politico di tale portata avrebbe rassegnato le dimissioni, altro che "chiacchierare in questo modo si ha l'impressione di dover condividere le decisioni dell'amministrazione comunale e di comprendere quanto sia difficile amministrare." Questa non è informazione. E ahimè, vorremmo sbagliarci, ma si ha l'impressione che in alcuni punti dell'intervista ci sia una sorta di connivenza, nel tentativo di far guadagnare all'ex assessore Cascione, candidato alle prossime elezioni, quel consenso perso con le sue scelte contrarie all'interesse del paese. Come contrario all'interesse del paese il Cascione è stato quando ha cercato, in tutti i modi, di ostacolare la realizzazione del ponte sulla cava Panarese, per il completamento della circonvallazione. Anche in quella occasione i fatti, il comitato a sostegno del completamento dell'opera, la mobilitazione popolare e l'impegno profuso dal prof. Antonio Greco hanno sconfessato l'operato dell'ex assessore Cascione, che dichiara che il ponte è irrealizzabile il giorno in cui iniziano i lavori per la sua realizzazione. La fortuna per il nostro paese è che questo personale politico dimostra una scarsa predisposizione al governo della cosa pubblica, palese all'intera cittadinanza e per il momento estranea solo al dott. Gennachi.

Caro dottore, avremmo preferito che altri intervenissero su questi problemi riguardanti la nostra comunità, perché è arrivato il tempo che ognuno faccia la sua parte e provi ad indignarsi tutte le volte, che i termini delle questioni si stemperano e ne esce fuori l'immagine dell'eroe di turno, che non è stato compreso nel suo agire, in buona fede, per l'interesse della collettività. Questa è una grande patacca, che, dopo venti giorni di silenzio, andava denunciata nei modi e nei termini che ci sono consoni. Ci scusiamo con i lettori per un interventismo che ci è estraneo, ma l'informazione è una materia troppo delicata, quando poi questa si esercita sulle vicende del nostro paese, sulle scelte di vita degli uomini e delle donne, che si mobilitano e partecipano a difesa dei loro diritti, fino a trascinare in Tribunale chi li amministra, ebbene questa informazione non può essere veicolata solo da un ex assessore, sconfitto sul campo e che all'epoca dei fatti non aveva titolo ad intervenire, in quanto la sua delega riguardava le attività produttive. L'informazione è lo strumento di crescita democratica di una collettività, è bene che questa la difenda attraverso un vigile controllo a garanzia di tutti.

Con rinnovata stima e affetto.
Giovanni Caputo