PILLOLE
DI RIFLESSIONE POLITICA
A LIVELLO NAZIONALE E LOCALE
C. Capoccia * 21 settembre 2005 * (politica)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità
In questo autunno che è alle porte, il dibattito politico a livello nazionale, si stempera con toni più o meno infuocati sulla legge elettorale.
Il centrodestra , sotto la spinta dell’UDC è decisa nel volerla modificare ,introducendo la quota proporzionale e lo sbarramento al 4% .
Sia FI, attraverso le dichiarazioni di Berlusconi, che AN con Fini, hanno più volte espresso la loro preferenza per il maggioritario, per poi smentirsi più volte, a seconda della maggiore utilità che avrebbero potuto ricavare da una riforma della stessa. Tutto ciò, nel completo disinteresse dell’opinione dell’elettorato, che aveva espresso attraverso un referendum l’abrogazione della quota proporzionale.
La maggioranza cambia le regole in corso d’opera, perché vuole assicurarsi un altro quinquennio di governo.
La formula elettorale deve essere uno strumento e non un fine.
Il maggioritario, come afferma Prodi, garantisce un bipolarismo, che è l’unica forma democratica che permette un’alternanza di governo e non può essere cambiata.
E’ all’interno dei poli contrapposti, che i partiti devono trovare la più ampia intesa su progetti e programmi che essi vogliono realizzare, passando anche attraverso il compromesso,a cui a volte ,se non spesso, la politica ricorre; è necessario mettere da parte personalismi e ricatti finalizzati a garantire visibilità e potere per la conquista di una manciata di voti .
A livello locale, un elogio va fatta a questa amministrazione , che vuole intitolare una piazza di Veglie” all’Emigrato”, in ricordo di un passato ,non ancora remoto , quando tanti vegliesi ,con valigie di cartone,trasmigravano al Nord o fuori dell’Italia in cerca di un lavoro.
Tale memoria, deve acuire una sensibilità nei confronti dell’immigrato di oggi. Quanti sono quelli che dimorano nel nostro comune? Quale politica di aiuti questa maggioranza vuole adottare per migliorare le loro condizioni di vita?
Sarebbe opportuno, istituire una giornata dedicata a loro , una festa insomma, dove essi possano essere protagonisti.
L’integrazione,passa attraverso la conoscenza reciproca e il dialogo.
Il rischio del “meticciato”( brutta parola venuta alla ribalta in quest’ultimo periodo), ha un lontano odore di “purezza di razza”, che noi allontaniamo e condanniamo fermamente.
Integrazione però non è sinonimo di negazione delle proprie origine e della propria cultura, ma intensificazione del rispetto reciproco, dove le diversità debbano essere percepite come arricchimento e valore aggiunto, nello sforzo comune di instaurare una convivenza pacifica, sconfiggendo il terrorismo,che si nutre di falsi pregiudizi e paure incondizionate.
E’ finalmente entrato in vigore il servizio di Asilo nido comunale.
Considerato che tale servizio era necessario, dal momento, che un solo stipendio in un nucleo familiare non è più sufficiente, per arrivare a fine mese.
Il canone tuttavia ci sembra alquanto esoso (240 euro circa)
Vorremmo sapere quale quota è stata riservata a favore della fascia più bisognosa della popolazione, in riferimento alle coppie giovani che debbono affrontare a volte, anche la spesa di un canone d’affitto.
E’ stato bandito un concorso per tecnico contabile per l’amministrazione comunale.
Tra i requisiti richiesti sono indispensabili quello di aver lavorato per tre anni nella pubblica amministrazione. Ciò costituisce una clausola che taglia fuori molti giovani dalla partecipazione.
In un momento di grave precarietà e disoccupazione giovanile ci dispiace che l’amministrazione non abbia tenuto conto di ciò, dal momento che i requisiti sulla preparazione sono del tutto legittimi,l’esperienza si può benissimo acquisire in campo.
Altrimenti quando potranno i giovani entrare nel mondo del lavoro?
Apprendiamo con forte rammarico il rischio comunicato dall’amministrazione, di possibile sospensione del servizio di trasporto dei bambini nei centri di riabilitazione, se venissero a mancare gli obiettori di coscienza ,che svolgevano tale compito. Nel bilancio comunale, il capitolo che riguarda i servizi è sempre più esiguo, anzi essi possono essere erogati solo se sono a costo zero per le casse del comune.
Eppure si riescono a trovare risorse per dare i cani in affido (300 euro l’anno per due anni.)
Pur considerandomi fortemente amante degli animali, non ritengo che possa essere questa la strada
da percorrere per combattere il randagismo, essendomene occupata personalmente nel 1994. Bisogna agire nell’ intensificar e promuovere la cultura del rispetto degli animali e sull’ attuazione della anagrafe canina, per poter sanzionare chi i cani li abbandona.
E poi, tutto il rispetto per i cani, ma è necessario dare valore ad alcune priorità.
Se le risorse sono poche, sarebbe necessario attingere dall’esempio del Sindaco di Lecce, L’on. Adriana Poli Bortone, che insieme a tutta la maggioranza ha ridotto del 10% il proprio stipendio, creando un capitolo nel proprio bilancio a favore della “solidarietà sociale”.
Tale iniziativa ha trovato il plauso nei diversi schieramenti, perché in questo periodo di contingenza, la politica deve dare esempio di sobrietà e di sensibilità nei confronti di quelle famiglie che non riescono a sbarcare il lunario e giungere a fine mese.
Non sarà il caso che i nostri governanti prendano esempio anche loro ?
Noi non considereremmo tale mossa demagogica, anzi, essa verrebbe apprezzata, e forse anche la politica riconquisterebbe quel minimo di credibilità in più.
M. Cecilia Capoccia
Vice segretario del PdCI