... RITTO DI FRONTE ALLE MURA, ACHILLE...
Marcello Spedicato * 31 gennaio 2005 * __Chiudimi_|x|__ (politica)
Qualche anno fa, il Bar Mazzotta veniva
chiamato (affettuosamente) "lu bar ti mesciu Angiulinu.
Noi ragazzi, tra la fine degli anni '70 e l’inizio degli '80, chi
studente, chi operaio o contadino o impiegato, frequentavamo quel bar e
passavamo i pomeriggi invernali a giocare a bigliardino, a flipper o a
tressette a perdere.
Dopo la "consumazione" che spettava ai vincitori, si continuava la serata
appoggiati alla ringhiera di fronte al bar. Gli argomenti di conversazione
erano nell'ordine il calcio, la politica per finire con le donne.
Durante queste conversazioni che duravano ore e a volte buona parte della notte c'era sempre qualcuno che arrivava in ritardo o quanto meno a "dibattito" ampiamente avanzato. La scena era questa: Il qualcuno di turno arrivava e si sedeva accanto al gruppo; ascoltava distratto poi interveniva dicendo: "state sbagliando, io, so come stanno realmente i fatti...", a questo punto cominciava ad urlare per farsi sentire e per convincerci della sua ragione.
Non era necessario essere informato, l'unica cosa importante era poter parlare ed essere contro qualcuno.
Se si era disputato il derby milan-inter, non occorreva aver visto la partita o conoscere il risultato, si doveva solo parlare contro l'inter o contro il milan...
Se passava una ragazza svedese e quindi bionda da generazioni, c'era sempre quello pronto a giurare che in una data occasione aveva visto da vicino… “le ascelle” della stessa e poteva affermare giurando che erano ascelle di una bionda tinta....viceversa se incontravamo una nigeriana, non era altro che una spagnola abbronzata.
In quel periodo era necessario dire, proporre mozioni d’ordine e stilare l’ordine del giorno.
Ci conoscevamo tutti ed eravamo tutti avversari e tutti amici; sapevamo che un giorno o l’altro toccava a noi arrivare in ritardo e prendere posizione contro gli altri. Era un gioco.
Ho trovato e letto sul Web altri
“pensieri” del signor Achille R.. L’ho fatto per egoismo.
Pensavo di capire e conoscere il personaggio da quello che aveva scritto in
precedenza. Mi dispiace. L’unica considerazione che mi viene da fare e mi
scuso in anticipo se userò delle citazioni classiche, ma come dicevano i
Latini : ”omen in nomen “ (tutto sta nel nome) cioè Nerone si poteva
chiamare e identificare solo con Nerone, come Giulio Cesare poteva essere
solo lui, o Berlusconi solo Berlusconi.
Signor Achille R. Lei nella mia immaginazione rappresenta bene il nome di Achille che inca…volato per l’uccisione del suo amato amico Patroclo,… “ritto di fronte alle mura lanciò per tre volte il suo grido di guerra, facendo indietreggiare in gran disordine i Troiani si lancia nella battaglia facendo indietreggiare terrorizzati i Troiani”.
Però, Achille non avendo più la sua armatura e “le insegne di combattimento”, poiché Patroclo (a cui le aveva prestate) ucciso in combattimento le aveva perse, chiese agli Dei di forgiargliene delle altre in modo che tutti lo riconoscessero…
Lei Signor Achille R. ha ragione di essere scontento di una amministrazione comunale che probabilmente non voleva. Ha ragione ad essere arrabbiato con le persone o le istituzioni sociali quali il Sindaco o gli assessori che forse non ha votato, ma ha torto ad accusare senza firmare per esteso. Io credo che finché non si indosseranno le proprie insegne di combattimento nessuno ha il diritto di chiedere ad altri di andare in pensione e tanto meno qualcuno può accusare altre persone lasciando intendere chissà quale nefandezza.
Papale papale come dice Lei: signor Achille R: ci sinti? …. cu quale squadra sciuechi?
Marcello Spedicato
Marcello Spedicato