A VEGLIE, UN 27enne NUOVO SEGRETARIO DS
Mimmo Saponaro * 30 maggio 2005 * (cultura)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità
A Veglie un 27enne nuovo segretario Ds
VEGLIE - Nel congresso straordinario tenutosi nei scorsi giorni presso la
sezione dei Ds di Veglie è stato eletto il nuovo segretario politico che andrà a
sostituire l'uscente Cosimo D'Amato. Si tratta di Mimmo Saponaro, 27 anni,
libero professionista e studente di giurisprudenza. È stato eletto
all'unanimità. Già vicesegretario uscente e proveniente da esperienze nella
Sinistra Giovanile, a vari livelli, ed è stato candidato nella scorsa
competizione elettorale risultando il giovane più suffragato. Il programma
presentato da Saponaro verterà sul dialogo con le forze del centrosinistra per
la ricomposizione dell'Unione, «su un'azione civica di controllo verso la
politica amministrativa locale, sulla formazione dei giovani e il loro
avvicinamento alla politica e ai problemi della gente e sull'apertura del
partito ai cittadini, ultimi destinatari delle scelte politiche di natura
amministrativa».
[RELAZIONE CONGRESSUALE -
CURRICULUM DI M. SAPONARO]
Vi inoltro copia dell’articolo pubblicato dal Quotidiano in data 21/05/2005.
E’ gradita la pubblicazione sul vostro sito, e vi ringrazio anticipatamente.
E’ anche disponibile per la vostra redazione, copia della relazione congressuale
di insediamento.
Rimango a disposizione per ulteriori comunicazioni
Mimmo Saponaro – Segretario Cittadino dei DS
RELAZIONE CONGRESSUALE
Compagni,
l’Italia è cambiata! Il nostro modo di pensare è cambiato, le nostre azioni, il
modo di fare politica, il nostro partito.
L’affermazione di Aprile nel contesto elettorale delle Regionali ha rafforzato
la volontà degli Italiani di mandare a casa il centro-destra e Silvio Berlusconi.
La volontà degli Italiani ha premiato il modo in cui la sinistra ha voluto
offrirsi alla gente, con una campagna elettorale e con impegni rinnovati, con
una forte azione di critica e di rigetto avverso quelle promesse non mantenute,
verso l’impoverimento generale della gente, avverso il bisogno e la ricerca
disperata al fabbisogno, alla sopravvivenza per milioni di italiani che un tempo
erano classificati come classe media, mentre ora stanno sprofondando nella
palude della povertà!
C’è la voglia di cambiare rotta a questa Italia martoriata dal dissesto
economico, da una sconsolante assenza della classe politica, ad un venir meno di
quelli che nel passato erano i riferimenti della gente, i partiti, quelle
organizzazioni che agivano per delega ricevuta a favore della gente e per la
gente, mentre ora si rifanno a logiche economiche ed affaristiche di tipo
personale.
Un risultato, quello delle regionali, che ha sicuramente tratteggiato le paure
degli Italiani; quella di rivedersi ancora per un'altra legislatura governati da
politici incapaci di pensare alla politica come ad una cosa di tutti e non di
pochi; quella di rivedersi promesso l’abbassamento delle tasse rimasto solo sui
manifesti elettorali, ed in alcuni casi, la maggior parte per la verità,
rispecchiatisi poi nella esigenza di recuperar quei mancati introiti nelle casse
dello stato attraverso aumenti delle imposte…sopraffina come pensata e come
giustificazione.
Ma l’Italia ha davvero bisogno di vedersi diminuite le tasse o ha bisogno di
sviluppare le proprie imprese, ha bisogno di metter freno all’invasione
commerciale di paesi dove il costo del lavoro è nullo a scapito di poveri
lavoratori costretti a sottomettersi alle grandi lobby industriali a costo zero
pur di sopravvivere.
Ha davvero bisogno di essere additata come la nazione che sfrutta il lavoro
minorile straniero pur di arrivare almeno al venti di ogni mesi con i guadagni
del lavoro.
Ha davvero bisogno di importare olio e grano da altri paesi a costi non
concorrenziali e magari veder produrre beni che sicuramente non hanno niente del
made in Italy.
Ai nostri contadini, come ai nostri imprenditori, conviene oggi continuare a
produrre oppure conviene loro vendere le proprie aziende, il proprio
appezzamento di terra, le proprie attrezzature?
A questo il governo deve e dovrà dare una risposta!
E’ davvero pensabile che i nostri giovani brillanti debbano andare in america a
perfezionare gli studi e le ricerche ed è davvero pensabile che macchinari e
medicinali debbano essere prodotti pagando brevetti ad aziende straniere,
brevetti che però nello studio, nella ricerca e nella sostanza hanno i nostri
colori?
Ed è davvero pensabile che le nostre lauree valgano quanto il due di bastoni nel
gioco della briscola…sperando almeno che il gioco sia a bastoni.
Noi in che cosa ci distinguiamo come nazione? Per l’impresa non credo, visto che
non riusciamo nella maggior parte dei casi ad uscire fuori dalle dogane, seppur
queste da un bel po’ sono state abbattute.
Nella cultura non credo, visto che gli investimenti per questo settore sono
inferiori a quelli medi europei;
Nella giustizia non saprei…chi è Cirami, chi è Previti.
E nella politica?
La nostra classe dirigente politica non è adeguata a rispondere a tali quesiti
esistenziali, i nostri partiti sono delle organizzazioni commerciali. Basta
avere una o più televisioni per avere l’incarico a formare i governi.
Noi siamo la vera alternativa a questo modo di vedere la vita di ogni singolo
italiano, noi dobbiamo essere in grado di gridare e far gridare al mondo e di
sbandierare al mondo i nostri colori, la nostra cultura, il nostro lavoro, la
nostra voglia di non accodarci a nessuno ma quella di essere sempre in testa e
con lo sguardo verso l’alto.
Noi di personale non cerchiamo niente, noi vogliamo solo che la nostra gente
stia bene e che la nostra gente sia governata da una classe dirigente che si
preoccupi dei singoli problemi e delle singoli richieste che ognuno dei
56.000.000 di italiani ci rivolgono e rivolgono ai nostri politici.
Ripeto sempre una frase che ho ascoltato con attenzione al congresso nazionale
della sinistra giovanile del nostro segretario Fassino, e la tengo in mente
sempre presente perché è davvero lo specchio della verità …..che è poi la Favola
nei nostri avi, quelli che quando la mattina andavano a lavorare lo facevano con
passione e sapevano che avrebbero costruito qualcosa di buono per i loro figli,
i nostri padri, perché pensavano e sapevano che avrebbero avuto un futuro
migliore.
E lo stesso hanno fatto i nostri padri nei nostri confronti…ma noi siamo davvero
sicuri di poter lasciare un mondo migliore ai nostri figli?
Quando facciamo politica teniamo sempre presente questa domanda perché è
essenziale e generazionale, e ci può condurre sulla giusta via, quella della
correttezza e della voglia di fare e di fare bene.
Tanti i sacrifici fatti per la democrazia e tanti altri occorre farne per
continuare a proteggerla…non si dimenticano i sacrifici dei compagni che sino ad
oggi hanno lottato per costruire una politica migliore, e il mio pensiero va a
Paolo Rossi, a Peppino Impastato, a Portella della Ginestra, ai fratelli Cervi,
ai Partigiani e a quanti hanno sacrificato la propria vita per metterla a
disposizione della loro gente.
I tempi sono cambiati, e credo anche i modi e le risposte alla politica, ma sono
comunque ricordi a cui noi dobbiamo rivolgere la nostra gratitudine.
Ma è pur vero che i nostri cittadini hanno capito che occorre cambiare e lo
hanno fatto usando lo strumento che è a loro concesso e anche, a volte, quello
più semplice da usare….una penna e una scheda elettorale..
E hanno voluto cambiare, hanno voluto concedere una sterzata ad una politica
illusionista e priva di contenuti concreti, che ha visto nel passare degli anni,
alternarsi sempre gli stessi personaggi, sempre gli stessi modi di proporsi alla
gente…”ti do questo, ti faccio avere quello, e soprattutto “ non ti preoccupare”
Ma gli italiani si sono preoccupati e bene hanno fatto a capirlo tutti insieme
nel momento più cruciale della vita politica del paese, mandando anticipatamente
a casa una destra arrogante ed arraffona.
Ed è stato fatto con un disegno e con una risposta che, sebbene non organizzata,
è riuscita come la migliore delle feste, un an-plain che è sembrato come un
macete che cadeva sulla testa del governo, decapitandolo nel futuro, rompendo
schemi e certezze.
Chi avrebbe mai scommesso che Marrazzo avrebbe mandato a casa Storace.
E noi? Ebbene la nostra Puglia per la prima volta nella storia, è riuscita in un
compito.
Quello di non essere l’eccezione che conferma la regola. Ma noi Pugliesi siamo
più bravi degli altri. Non solo abbiamo contribuito a questa esaltante
vittoria…abbiamo fatto di più.
Abbiamo sperimentato un nuovo sistema di scelta del candidato, siamo stati cioè
un laboratorio che ha costruito la vittoria.
Poi non contenti abbiamo voluto esagerare….e il Compagno Nichi Vendola, è stato
il prescelto a sorpresa. E in una entusiasmante campagna elettorale ha SCON….FITTO
tutti, a destra ma anche al centro e una parte della sinistra che, per dovere di
coalizione ha votato, anche se pensava di aver già perso.
Un laboratorio riuscito, anche se qualche nostro dirigente non era convinto
dell’utilità delle primarie, perché pensava e sosteneva che era un sistema non
adatto a noi.
Lo stesso dirigente che oggi ritiene necessarie le primarie per la scelta del
Candidato Sindaco di Lecce.
Ma veniamo alla nostra realtà, dove per le regionali il centrodestra ha vinto.
E questo risultato pesa sulla responsabilità del nostro partito. Non voglio però
che si pensi che questo congresso straordinario, voluto in seguito alle
dimissione del segretario, si svolga in un clima opaco o che si pensi che il
segretario si sia dimesso per le responsabilità avute in fase di composizione
delle liste per il rinnovo del consiglio comunale.
Io ringrazio anche a nome vostro l’impegno e la dedizione manifestata dal
compagno Mimino D’amato che è stato, e questo non ce lo dobbiamo dimenticare,
l’unico compagno disponibile a prendere per le mani il partito, a ricomporlo, a
risolvere problemi che via via si manifestavano, a trattare in momenti
importanti e cruciali della nostra comunità, come lo è stato il canalone, come
lo è stato il ponte sulla cava e in tante iniziative in cui il partito, e prima
di tutti lui è stato presente a sostegno dei compagni e della cittadinanza
attiva.
E’ stata proposta dai compagni la mia candidatura.
Li ringrazio e per dovere di partito accetto a traghettare questo gruppo sino a
impegni e momenti più importanti in cui sicuramente saremo più presenti e più
attivi.
Si vuole dare una sterzata con la mia figura a schemi consolidati e oramai
obsoleti, dove i compagni, via via e ad uno ad uno, cercavano di prendere il
partito per le mani e trascinarlo.
Con me non sarà così, sarà il partito a trascinare me.
Aver proposto un giovane è segno di rinnovamento di una classe dirigente che
oramai ha dato tutto per la politica, per il partito e per le competizioni.
Occorre aprire la sezione all’esterno verso forze nuove, verso nuovi obiettivi
che siano mirati alla ricostruzione e al risorgimento del nostro impegno.
Sarò, con il vostro consenso il segretario di tutti, la vostra parola verso la
federazione provinciale e verso gli altri partiti del centrosinistra ai quali,
subito dopo questo congresso mi rivolgerò per una attenta analisi della
situazione politica locale e per cercare di ricucire gli strappi e riavviare il
dialogo necessario, ma sempre nel segno della coerenza e senza mai scendere a
patti che non siano voluti dalla base degli iscritti a questo partito.
Costituirò con il vostro consenso un gruppo dirigente composto da giovani, da
donne e da compagni che hanno voglia ancora di spendersi per questo partito, ed
avvierò una serie di consultazioni personali presso i compagni al fine di
individuare un gruppo che costituirà una segreteria operativa, ma non
decisionale perché intendo lasciare questo potere all’assemblea degli iscritti.
Porterò in questa nuova esperienza con me alcuni compagni che insieme a me hanno
fatto un percorso formativo e politico e che oggi tanto potrebbero dare
all’immagine e al successo di questo partito.
Chi prima di questa campagna elettorale pensava di annientare i DS si è
sbagliato.
I DS ci sono ancora e forse più forti e più incisivi di prima.
CURRICULUM
Mimmo
Saponaro, 27 anni
Nel 1994 fonda a Veglie i Giovani Progressisti e ne diviene il segretario
politico a soli 17 anni. Il gruppo al suo esordio è costituito da circa 50
tesserati.
Nel 1996 aderisce con il gruppo GP al Partito dei Democratici di Sinistra e alla
Sinistra Giovanile.
Nel 1997 entra a far parte della segreteria provinciale della SG con il compito
di “ Responsabile Cultura e Formazione” e ricopre questo ruolo sino al 2000 per
due mandati consecutivi.
E’ stato vicepresidente delle consulte giovani e cultura del Comune di Veglie e
tuttora è Presidente della Consulta per il Volontariato.
Referente per il Nord-Salento dell’EuroDeputato Gianni Pittella e delegato al
congresso regionale e nazionale della Sinistra Giovanile.
Candidato al Consiglio Comunale di Veglie nelle amministrative del 2005 è il
giovane più suffragato con 183 preferenze e nonostante il suo quarto posto non
viene eletto all’opposizione per 29 preferenze.
Già Vicesegretario dei Democratici di Sinistra dal 2000, nel Maggio del 2005
viene eletto Segretario Politico del Partito.