NOTA
ALLA STAMPA
CONSIGLIO COMUNALE MESE DI APRILE
Capigruppo consiliari di minoranza * 24 aprile 2006 * (politica)* Caratteri grandi-medi-normali * Accessibilità
Nota alla Stampa
Dieci ore di consiglio
comunale tutte di fila, senza
pause e senza interruzioni. Qualcosa di disumano e di inspiegabile.
Per tre mesi (dal 30 gennaio
2006) la maggioranza
guidata da Fai non ha sentito il dovere di convocare un consiglio
comunale.
Il
30 marzo i sette consiglieri di minoranza hanno chiesto la convocazione
del
consiglio comunale per discutere, ad un anno
dall’insediamento dell’attuale
maggioranza, della verifica delle linee programmatiche ed, in
particolare, dei
ritardi nell’ampliamento della zona PIP.
Costretta dalla richiesta
della minoranza, il
venerdì santo, 14 aprile, la maggioranza ha convocato il
consiglio comunale con
16 punti all’ordine del giorno: due delibere di approvazione
di verbali di
sedute precedenti, sette interpellanze su argomenti diversi unificate
in un
solo punto, due mozioni, modifiche sostanziali a regolamenti, modifiche
allo
Statuto dell’Union3, adesione a un Consorzio, emissioni di
B.O.C.,
riconoscimento di debiti fuori bilancio…ecc., con
l’evidente scopo di
nascondere e fare scomparire l’ordine del giorno presentato
dalla minoranza.
Senza il tempo necessario
per almeno leggere le
delibere da approvare, con le feste pasquali di mezzo, il consiglio
comunale
del 20 aprile è stato un polpettone che la maggioranza ha
affrontato con grande
impreparazione e la solita superficialità.
Gli esiti sono stati
disastrosi.
Nonostante i gruppi di
minoranza, uniti, avessero
offerto per l’intero consiglio collaborazione e mai
ostruzionismo, con un
dibattito serrato e con proposte puntuali, sui due argomenti
più importati
dell’ordine del giorno per il futuro della
comunità (emissione di BOC per €
7.500.000,00 e il riconoscimento di un debito fuori bilancio per
€ 215.000,00)
sono state segnalate irregolarità e
illegittimità. La maggioranza, con
reticenze e/o risposte evasive, ha voluto approvare le due delibere. I
consiglieri di minoranza, non ascoltati, sono stati costretti a
presentare,
subito dopo, due esposti ai Carabinieri della Stazione di Veglie per
accertamenti sulle due delibere, per quanto di competenza. Di essi si
allegano
i testi.
Da un punto di vista
politico, inoltre, è da
sottolineare il dato che la maggioranza di Fai, che da tempo aveva
consumato la
sua luna di miele, pur senza dichiarazioni ufficiali, si è
presentata in
Consiglio con soli 12 (su 14) consiglieri e ha approvato alcuni punti
dell’ordine del giorno con solo 11 voti favorevoli, fra cui
la delibera di
estinzione di mutui ed emissione di BOC per € 7.500.000,00.
Una maggioranza
risicata e traballante ha ipotecato il futuro di Veglie per 20 anni.
Nel corso del Consiglio la
minoranza ha anche
chiesto, con ampie motivazioni, le dimissioni di Antonio Cascione da
assessore
ai lavori pubblici e di Cosimo Mangia da Presidente della seconda
commissione
consiliare.
Il bilancio di un anno
dell’amministrazione Fai
appare del tutto negativo per la confusione nella gestione, per errori,
omissioni e ritardi. Quel che Fai vanta di attività
amministrativa è solo il
retaggio di ciò che hanno fatto le passate amministrazioni,
frutti che Fai
raccoglie, senza neppure il coraggio di riconoscerne la provenienza.
Veglie 23 aprile 2006
I Capigruppo consiliari di
minoranza
Alessandro Aprile
Valerio Armonico
Claudio Paladini