MESSAGGI AI VEGLIESI
di Antonio Greco
a cura di Veglieonline * 17 novembre 2006 * (politica)
Dopo la seduta consiliare
del 1 giugno 2006, in cui è stato approvato il bilancio di previsione
2006, l’amministrazione Fai ha convocato altre quattro volte l’assise
consiliare: il 21 agosto, il 22 settembre, il 29 settembre e il 19
ottobre. Era doveroso informare i vegliesi di questa allarmante situazione, che non è una bega tra maggioranza e opposizione, ma riguarda l’immediato futuro di tutti, dipendenti comunali, famiglie, utenti dei servizi comunali…ecc. Troverete il testo completo del foglio di informazione sul sito www.antoniogreco.org.
Gli argomenti più
rilevanti di tutte e quattro le sedute consiliari hanno riguardato
scelte inerenti la situazione economico-finanziaria del Comune,
situazione che così sintetizzo: - il 30 giugno, inoltre, scoppia una grossa grana per la Giunta Fai: l’operazione finanziaria di accordarsi con una Banca privata (OPI Banca San Paolo) per emettere Boc (titolo obbligazionari comunali) del valore complessivo di euro 5.120.000,00, con cui pagare la quasi totalità dei debiti che il Comune ha con la Cassa Depositi e Prestiti, si ingarbuglia tremendamente. Il Comune ottiene la somma dall’Opi Banca, la gira con ritardo alla Cassa che non l’accetta. Per cui il Comune è costretto a pagare nel 2006 due volte gli stessi mutui; - il 24 luglio la Giunta approva una variazione di bilancio per iscrivere i 5.120.000,00 in bilancio e per incamerare il premio di liquidità (€ 150.000,00) che la Banca OPI ha pagato al Comune. Di questa delibera di Giunta, che il Consiglio dovrà ratificare entro 60 giorni pena la decadenza, si perde traccia perché gli amministratori se ne erano dimenticati, fino al 21 settembre quando, 24 ore prima della scadenza, è convocato il Consiglio Comunale in seduta straordinaria urgente per la ratifica dell’unico punto all’ordine del giorno (costo della seduta € 1.000,00 circa); - il 21 di agosto, il consiglio comunale, con i soli voti di parte della maggioranza, delibera di insistere nell’operazione finanziaria. Dopo che il funzionario, a luglio, aveva chiesto all’OPI Banca di recedere dal contratto firmato a giugno, la maggioranza cambia idea e rinnova la delibera di emissione dei Boc per la fine dell’anno 2006. I danni di questa operazione certi per il Comune sono ancora da quantificare ma non saranno inferiori a € 110.000,00; - il 29 settembre il Consiglio, con un atto dovuto per legge, approva la ricognizione dei programmi e gli equilibri di bilancio: per il Comune di Veglie la delibera si trasforma in un rito burocratico senza pudore. Pur in presenza di numerose fatture di lavori e servizi eseguiti senza alcun impegno di spesa, tutti i dirigenti attestano che non vi sono debiti fuori bilancio o spese sostenute senza impegno dell’organo competente; - il 19 ottobre l’amministrazione Fai, con un ritardo di quattro mesi e violando Legge, Statuto e Regolamento, approva il bilancio consuntivo 2005, che è la foto di soli otto mesi di amministrazione Fai, con risultati sorprendenti. Di questi segnaliamo, senza appesantire con cifre, che: pur avendo ereditato un avanzo di amministrazione di € 295.000,00 dal 2004, pur essendoci stato un aumento dell’ICI (+ 100 mila euro), pur essendoci stato un aumento della TARSU del 35 %, le entrate sono diminuite del 10% e le spese sono aumentate del 9,5%. Tra le tante singolarità del consuntivo 2005 segnalo la cancellazione, senza alcuna motivazione comunicata in Consiglio, di residui attivi pari a circa € 20.000,00 che l’affittuario del Palazzetto dello Sport doveva pagare. L’amministrazione Fai, in sostanza, sembra aver condonato a un consigliere della sua maggioranza la suddetta somma. Sulla carta, però, risulta che l’avanzo di amministrazione del 2005 è pari a € 204.000,00. Magia della finanza innovativa! Per questo, in attesa della Corte dei conti, Fai, a seconda delle convenienze, afferma di volta in volta, o che non ci sono soldi perché le amministrazioni passate gli hanno lasciato solo debiti (ma lui dove stava?) o che di soldi ne ha tanti che non sa come spenderli. Intanto il Comune è sull’orlo del dissesto. ANTONIO GRECO |