l'assessore attacca la provincia

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dal Nuovo QUOTIDIANO di Puglia, 04 settembre 2003 * 

 

L'ASSESSORE ATTACCA LA PROVINCIA
"FERMATE QUELLA CIRCONVALLAZIONE"

Prevista nelle prossime ore l'apertura delle buste per la gara d'appalto che darà definitivamente il via alla costruzione del ponte che completerà la circonvallazione del Nord Salento passando sulla cava di proprietà dell'impresa dei fratelli Panarese a Veglie.
Un progetto, a breve un'opera, varato dalla Provincia di Lecce che ha arroventato quest'estate a causa delle ripercussioni negative che potrebbe comportare. A partire dalla riduzione del personale che lavora nella cava di Veglie ‑ e da li assemblee sindacali, occupazioni e agitazioni fino alla cassa integrazione per una quindicina di operai ‑ per proseguire con la perdita in termini economici che potrebbe riguardare la stessa impresa edile.
Le ferie estive pareva avessero calmato le acque, ma la questione è quanto mai aperta. A ritornare, e con toni assai pesanti sulla faccenda, è ora Antonio Cascione, assessore allo Sviluppo del Comune di Veglie firmatario di un esposto inviato alla Procura della Repubblica, al prefetto di Lecce, alla Corte dei conti nonché al presidente della Provincia di Lecce e al Comune. «E' contro ogni principio di buona amministrazione ‑ sostiene Cascione ‑ realizzare la costosissima opera pubblica in questione disconoscendo il reale contesto territoriale.
Parole pesanti quelle dell'assessore.
Che poi aggiunge ‑ «Il territorio salentino è infatti notoriamente pianeggiante ed è paradossale che chi gestisce il denaro pubblico crei un ponte per di più pericoloso visto che passa su una cava in attività in cui si usa materiale esplosivo, quando si potrebbe deviare il tracciato della bretella». Un problema non solo occupazionale quindi, che potrebbe risolversi apportando una piccola variante al progetto.
«Non c'è solo la legittimità formale degli atti ‑ rincara la dose l'assessore, Antonio Cascione ‑ ma anche l'opportunità e la buona azione amministrativa e magari tutto quel denaro previsto per il viadotto potrebbe essere impiegato per potenziare invece la sicurezza della circonvallazione, già teatro di troppi gravi incidenti stradali». Da qui la richiesta agli organi interpellati «di valutare che gli atti procedimentali in itinere siano del tutto legali e legittimi e se non sia il caso invece di annullare le procedure in corso».
Fabiana Pacella