L'ASSESSORE ATTACCA LA PROVINCIA
"FERMATE QUELLA CIRCONVALLAZIONE"
Prevista nelle prossime ore l'apertura delle buste per la gara
d'appalto che darà definitivamente il via alla costruzione del ponte
che completerà la circonvallazione del Nord Salento passando sulla
cava di proprietà dell'impresa dei fratelli Panarese a Veglie.
Un progetto, a breve un'opera, varato dalla Provincia di Lecce che ha
arroventato quest'estate a causa delle ripercussioni negative che
potrebbe comportare. A partire dalla riduzione del personale che
lavora nella cava di Veglie ‑ e da li assemblee sindacali, occupazioni
e agitazioni fino alla cassa integrazione per una quindicina di operai
‑ per proseguire con la perdita in termini economici che potrebbe
riguardare la stessa impresa edile.
Le ferie estive pareva avessero calmato le acque, ma la questione è
quanto mai aperta. A ritornare, e con toni assai pesanti sulla
faccenda, è ora Antonio Cascione, assessore allo Sviluppo del Comune
di Veglie firmatario di un esposto inviato alla Procura della
Repubblica, al prefetto di Lecce, alla Corte dei conti nonché al
presidente della Provincia di Lecce e al Comune. «E' contro ogni
principio di buona amministrazione ‑ sostiene Cascione ‑ realizzare la
costosissima opera pubblica in questione disconoscendo il reale
contesto territoriale.
Parole pesanti quelle dell'assessore.
Che poi aggiunge ‑ «Il territorio salentino è infatti notoriamente
pianeggiante ed è paradossale che chi gestisce il denaro pubblico crei
un ponte per di più pericoloso visto che passa su una cava in attività
in cui si usa materiale esplosivo, quando si potrebbe deviare il
tracciato della bretella». Un problema non solo occupazionale quindi,
che potrebbe risolversi apportando una piccola variante al progetto.
«Non c'è solo la legittimità formale degli atti ‑ rincara la dose
l'assessore, Antonio Cascione ‑ ma anche l'opportunità e la buona
azione amministrativa e magari tutto quel denaro previsto per il
viadotto potrebbe essere impiegato per potenziare invece la sicurezza
della circonvallazione, già teatro di troppi gravi incidenti
stradali». Da qui la richiesta agli organi interpellati «di valutare
che gli atti procedimentali in itinere siano del tutto legali e
legittimi e se non sia il caso invece di annullare le procedure in
corso».
Fabiana Pacella |