PASSA la circonvallazione, licenziati 15 operai
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dal QUOTIDIANO, 22 giugno 2003 * Si ringrazia la Caffetteria PAMAS - Precisazione
Si apre una vertenza sul futuro
dei lavoratori della cava "Panarese"
VEGLIE - All'inizio e fino a poco fa era stata una vera guerra combattuta tra studi legali, scartoffie e aule di tribunale come a dire, a suon di ricorsi. Poi da qualche mese la calma, più che mai apparente, come uno schermo protettivo dinanzi al coro di proteste e polemiche mai sopite. Ora un nuovo polverone, travolgente come un tornado la circonvallazione di Veglie torna a far parlare di sé a voce alta. Quindici lavoratori, tutti operai dipendenti della ditta dei fratelli Panarese specializzata in lavori edili, stradali, idrici e frantumazione di inerti e tufi con tre sedi - tanti quanti sono i fratelli - nel comune salentino, rischiano il licenziamento. Solo dieci giorni di tempo per loro per trovare un nuovo impiego almeno stando alla lettera inviata dal datore di lavoro: licenziati a far data dal 30 giugno prossimo. Un atto inevitabile quello degli imprenditori, in un certo senso l'unico che consenta un margine di speranza per risolvere la questione magari in altro modo salvando capre e cavoli. Ed è qui che le arterie della tanto chiacchierata bretella, che collegherebbe l'intero nord Salento al capoluogo leccese, ferma e incompleta da tempo per quanto inaugurata l'aprile dell'anno scorso tanto da guadagnarsi a pieno titolo l'appellativo di "scempio autorizzato", si intrecciano con le sorti di quindici famiglie che potrebbero a breve fronteggiare la piaga della disoccupazione. La provincia di Lecce infatti esproprierà a breve una cava di proprietà della ditta Panarese, un ostacolo al completamento della circonvallazione che da lì dovrebbe passare per ultimare il tratto che condurrebbe all'incrocio per Salice, Carmiano e Leverano attualmente raggiungibile solo da una stradina a senso vietato percorsa, come immaginabile invece, in entrambi i sensi di marcia. Su quella cava passerà un ponte alto più di venti metri e il lavoro all'interno sarà bloccato per ovvie ragioni di sicurezza poiché è impensabile fare esplodere detonatori per ricavare materiale mentre transitano gli automezzi. Da qui l'atto estremo dei Panarese, da qui l'apprensione di quindici persone che si sono incontrate con gli amministratori di Veglie, il sindaco Roberto Carlà, l'assessore alle politiche sociali Maurizio Spagnolo, Luigi Panarese in rappresentanza della ditta, e Salvatore Zermo, segretario provinciale della Uil per il settore costruzione ed imprese edili.
«Durante il nostro incontro
abbiamo ovviamente chiesto la revoca dei licenziamenti - fa sapere Zermo -
in attesa di un incontro con l'amministrazione provinciale. La questione
infatti non è di competenza degli amministratori di Veglie che comunque si
sono dimostrati attenti e sensibili al problema e più che disponibili nei
nostri confronti come nei confronti dei lavoratori». |