E' venuto alla luce per caso, malcelato dietro l'incontenibile  smania di un gruppo di fedeli di far ordine tra l'altare e le statue della chiesa della Madonna delle Grazie, tempio di culto di epoca barocca costruito a ridosso delle antiche mura di Veglie. Una autentica meraviglia, quella che adesso potrà ammirarsi su una parete della chiesa, un affresco finora sconosciuto di epoca bizantina raffigurante la Vergine con in braccio Gesù Bambino.

Un tesoro di inestimabile valore artistico e storico.

Sabato scorso Marcello e Salvatore, due giovani volontari del posto, erano intenti a ripulire il bassorilievo ottocentesco della Madonna Immacolata, venerato sull'altare maggiore del tempio vegliese. «Se lo scendiamo a terra - all'improvviso  l'idea dei due ragazzi ‑sganciandolo da questi vecchi chiodi arrugginiti, forse potremmo pulirlo alla perfezione>>, detto fatto. Giusto il tempo di smontare due pezzi che compongono il bassorilievo, però, ed ecco apparire l'affresco. Poco dopo è giunto il parroco don Amelio De Filippis, il quale, sorpreso anch'egli, ha immediatamente convocato in loco per ammirare la splendida opera d'arte riaffiorata dal tempo, l'assessore alle Politiche sociali del comune di Veglie Maurizio Spagnolo, i vigili urbani, il priore della confraternita del Santissimo cui il mapporio - ovvero il manto - che dal Capo della Vergine scende fino alle ginocchia della stessa, è di un colore azzurro intenso che lascia però intravedere la parte interna del petto. Sembra una "odegibria", in quanto regge con la mano destra il bambino indicando ai fedeli e mostrando suo Figlio e la via che porta alla salvezza. Sul capo di Maria una corona, così come un bracciale  pende pende dal braccio mentre la mano di Gesù Bambino sorregge una rosa. Aureolate sia la testa della Madonna che quella di Gesù. Le dita della mano destra del Bambino, inoltre, mostrano un chiaro atteggiamento di benedizione: tre dita alzate, secondo l'uso dei greci.
F.P.