TRAVOLTA IN BICI, MUORE UNA DONNA

stampa - torna - chiudi...

dal Nuovo QUOTIDIANO di Puglia, 25 settembre 2003 * 

 

Lo schianto a un incrocio. La vittima, casalinga, aveva 60 anni. A investirla, un commerciante. Dinamica incerta.

Travolta in bici, muore una donna

 

VEGLIE - È stata travolta da un'auto mentre faceva una passeggiata sulla propria bici: un botto micidiale, un tonfo e la vettura che schiaccia quel corpo. Era in fin di vita quando l'hanno soccorsa, ma la donna è spirata poco dopo. Antonietta Chimienti, casalinga. 60enne di Veglie, stava rientrando nella sua abitazione, ieri sera, ma non è mai arrivata a casa. Erano da poco passate le 19, la donna era diretta in via Italia Nuova in sella alla sua "Graziella". Proveniva dal Parco delle Rimembranze, dove ha sede il Municipio e l'ufficio postale di Veglie. Lo scontro sarebbe stato causato dal mancato rispetto di un segnale di stop, ma l'esatta dinamica dell'accaduto, di difficile ricostruzione, è attualmente al vaglio dei vigili urbani del locale comando, intervenuti sul posto diretti dal capitano Massimiliano Leo.

Ad investire la donna è stata una Volkswagen "New Beetle", che da Parco delle Rimembranze si dirigeva in via Mazzini, condotta da Pasquale D'Amato, commerciante di arredi per esterni, 39 anni, anch'egli di Veglie. Pochi istanti. Antonietta Chimienti è rimasta incastrata sotto l'autovettura. L'hanno soccorsa alcuni passanti, lo stesso D'Amato e la polizia municipale. È stato necessario sollevare il mezzo per estrarre il corpo della poveretta. Respirava appena, la donna. Gli operatori di Protezione civile del Ser di Veglie, guidati da Lorenzo Bocconi, hanno tentato di rianimarla usando il defibrillatore. Pareva si fosse ripresa, respirava appena. Durante il tragitto in ambulanza alla volta dell'ospedale di Lecce le sue condizioni si sono però aggravate. È deceduta qualche istante più tardi.

Difficile in un primo momento identificare la vittima. Non aveva documenti con sé e ancora nessun parente che la stesse cercando. Dopo circa un'ora è stato il marito, Cosimo Lanza, contadino di 60 anni ad allarmarsi. La moglie non rincasava; poi quel rumore di sirene, il chiasso, il traffico in tilt... È corso a vedere. Giunto vicino alle Poste, trafelato, si è reso conto di quanto era accaduto. Nessuno però ha avuto il coraggio di dirgli la verità fino in fondo: l'uomo si è messo in auto, da solo, non ha voluto nessuno che l'accompagnasse. Disperato, è corso a tutta velocità alla volta di Lecce per stare vicino alla sua Antonietta, che lui sperava fosse solo ferita 
F.P.