I VIGiLANtes non sono vittime della mafia

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dal Quotidiano, 14 novembre 2003 * 

 

I vigilante non sono vittime della mafia

 

Un nuovo colpo di scena scuote la vicenda giudiziaria legata alla strage della Grottella, l'agguato d'efferata violenza firmato col tritolo della mala che fece ferro e fuoco, il 6 dicembre 1999, su un tratto della Copertino-San Donato assaltando due furgoni portavalori della Velialpol.

Tre vigilantes morti ammazzati, Luigi Pulli, Raffaele Arnesano e Rodolfo Patera tutti di Veglie e tre feriti, il bilancio dell'azione. Il Viminale ha ufficialmente rigettato l'istanza con cui i familiari delle guardie giurate trucidate chiedevano il riconoscimento dello status di vittime di mafia. Non vi sono i presupposti, pare, le famiglie quindi non otterranno il ristoro pecuniario previsto.

I legali di parte civile però, gli avvocati Gaetano Gorgoni, Ennio Cioffi e Claudio Di Candia, annunciano battaglia preparando un ricorso al Tar. Anche perché le liquidazioni previste secondo la prima strada intrapresa - quella appunto del decreto 510 - sarebbero pronte da tempo ma da tempo congelate.

«Non ci posso credere, è impossibile. Credono forse che col passare del tempo possa edulcorarsi il dolore ma non è così», le parole di Gianni Pulli, figlio di Luigi, carabiniere in servizio a Roma.

Uno spiraglio per fortuna però si intravede. Un cavillo che diventa, in casi come questo una fune, una vera e propria ancora di salvezza. Il legale della famiglia Pulli infatti, l'avvocato Maura Centonze, ha preferito seguire un iter diverso. Il quaranta per cento della somma è già stata elargita, l'estate di due anni fa e per il restante sessanta per cento si dovrà attendere ancora un po'. Della stessa azione hanno beneficiato inoltre le famiglie di Arnesano e Patera.

«Abbiamo in piedi un'azione civile come parte offesa contro l'assicurazione - spiega l'avvocato Centonze - pertanto possiamo considerarci in una botte di ferro da questo punto di vista». Luigi Pulli al momento della strage infatti rimase schiacciato dal mezzo degli attentatori che investì il portavalori.

Ancora pazienza invece per l'occupazione nella pubblica amministrazione garantita ad un congiunto di ognuna delle vittime. Sdoppiano un posto in pianta organica presso il comune di Veglie. Presto Anna Paola Pulli, una delle figlie di Luigi, e Romina lacovelli, vedova di Raffaele Arnesano, potrebbero avere un lavoro part-time. Per il resto, unanime la reazione davanti alla decisione del Viminale: «È stato fatto un passo indietro».
di F.P.