paura per un uomo di 71 anni minacciato con una pistola
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dal QUOTIDIANO, p. 14, 26 gennaio 2004 * Si ringrazia la Caffetteria PAMAS -
Profanata la tomba di famiglia
dell'avvocato Catamo. VEGLIE - Un atto vandalico in piena regola, frutto di una mano scellerata e sacrilega che non serba rispetto neanche verso i defunti. Non ci sono molti altri commenti per quanto accaduto nei giorni scorsi all'interno del cimitero comunale di via Convento, a Veglie. Ignoti hanno infatti profanato la cappella funebre di proprietà del vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici del comune salentino, avvocato Lorenzo Catamo, e dei suoi familiari. Chi ha agito si è mosso con ogni probabilità nottetempo introducendosi all'interno del camposanto tra domenica sera, dopo la chiusura e ieri. I vandali sono andati a colpo sicuro, dritti verso il tempietto dei Calamo e una volta lì hanno mandato in frantumi i vetri di una finestra che da sul vialetto utilizzando quasi sicuramente dei sassi. A quel punto hanno gettato nel piccolo edificio una consistente quantità di rifiuti raccattati precedentemente proprio dai cassonetti del cimitero. Ad accorgersi per primo dell'accaduto, ieri pomeriggio intorno alle 16, il custode Cosimo Uva, che ha aperto eccezionalmente la struttura comunale, di solito chiusa il lunedì, in occasione della tumulazione di una salma. Camminando per i viali l'uomo ha notato quello scempio ed ha così immediatamente allertato Lorenzo Catamo. Desolante lo spettacolo presentatesi agli occhi del vice sindaco: «Mi sono precipitato a vedere di persona - racconta il professionista - Non potevo crederci. Tutta quell'immondizia là dove sono seppelliti mio padre, i miei nonni, lo zio e mio suocero mi ha fatto ribrezzo anche perché, chiunque abbia agito e per qualunque motivo l'abbia fatto, ha certamente dimenticato che la civiltà di un popolo si misura proprio dal rispetto riservato agli estinti». Calamo ha fotografato la cappelletta e chiesto
l'intervento dei carabinieri della locale stazione che indagano ora per
risalire agli autori della vile profanazione. |