PUGLIA NOTIZIE 7/2004
a cura di: A. Maniglio, ottobre 2004 * "Articoli" -
A cura di Antonio
MANIGLIO
consigliere
regionale dei Democratici di Sinistra
Vicepresidente
Comm. Attività Produttive
Bollettino
n.7/2004
1 ottobre 2004
Incentivi per
favorire l'insediamento dei giovani in agricoltura - Piano regionale
per il diritto allo studio
Altri due ipermercati in provincia di
Lecce - Anche con i consorzi di bonifica...
più tasse per tutti
Il decreto 56 e la
propaganda di Fitto -
Pulizia delle spiagge
Il punto Il “combinato disposto” dei governi Fitto e Berlusconi sta affondando la Puglia. Lo dicono i dati Istat: nel 2003 nella nostra regione si sono persi 12.000 posti di lavoro. L’occupazione maschile è cresciuta di 4000 unità, quella femminile è calata di 16.000. Così le donne occupate rappresentano solo il 26,6% della forza lavoro. Una percentuale di cui vergognarsi. Ciò che è più grave è che questi dati si registrano all’interno di una tenuta dei livelli occupazionali (in Italia +0,7%). In Puglia invece si perde l’1% e il tasso di disoccupazione, che in Italia è del 7,9%, e nel mezzogiorno del 15%, tocca il 15,4%. Numeri e cifre dietro cui c’è il dramma del lavoro, le sofferenze di tante famiglie, il disagio di migliaia di giovani e ragazze senza occupazione. Una vera e propria emergenza che prima o poi, se non affrontata con serietà, travolgerà tutti.. Se ne stanno accorgendo finanche gli imprenditori. Anche quelli che volevano cancellare l’art. 18 e si sono ritrovati invece senza il credito d’imposta, con i tagli alla 488 e agli incentivi. Perché anche questo dice l’Istat: che dal 1999 al 2002 erano stati creati in Puglia ben 85.000 nuovi posti di lavoro (di cui ben 58.000 occupati da donne). Erano gli effetti delle politiche dell’Ulivo per il mezzogiorno. Oggi vediamo gli effetti della disastrosa azione congiunta di Berlusconi & Fitto. E poi dicono che siamo tutti uguali!!!
|
Bollettino n.7/20041 ottobre 2004 1. Incentivi per favorire l’insediamento dei giovani in agricoltura. E’ operativo il bando POR (misura 4.4) che prevede un contributo di 25.000 euro per i giovani che decidono di avviare un’attività lavorativa nel settore agricolo. Sono interessati i giovani dai 18 a 40 anni che si insediano per la prima volta come titolari di un’azienda agricola, o come contitolari nell’ambito di una società di persone, o in quanto soci di una cooperativa formata per due terzi da giovani, nel cui statuto è previsto, come unico oggetto sociale, l’esercizio dell’attività agricola. Il bando prevede tutta una serie di requisiti (ad esempio “conoscenze e competenze professionali” dell’interessato o per l’azienda agricola nella quale il giovane intende insediarsi) che meritano di essere approfonditi. Vi consiglio, pertanto, di consultare il bando completo pubblicato sul Burp n. 111 del 16 settembre u.s. I termini per la presentazione delle domande scadono il 16 novembre 2004. 2. Piano regionale per il diritto allo studio. Il piano è stato pubblicato sul Burp n 103 del 26 agosto e contiene i finanziamenti assegnati a ogni singolo comune. |
3. Altri due
ipermercati in Provincia di Lecce
La giunta regionale pugliese, con il regolamento n. 2 del 1° settembre u.s.,ha dato il via libera ad altri 17 ipermercati in Puglia. Due di questi sono stati localizzati nella Provincia di Lecce.
Si tratta di una scelta grave che, creando una situazione di forte squilibrio nel settore commerciale, favorisce solo la grande distribuzione.
Sia chiaro: non c’è alcuna posizione pregiudiziale e ideologica contro gli ipermercati; pensiamo, anzi, che l’ammodernamento della rete e la capacità innovativa dei grandi centri commerciali possano favorire anche i consumatori. Ma oggi il rischio è di alterare il rapporto con la piccola e media impresa con conseguenze negative anche sotto l’impatto occupazionale.
Con i nuovi ipermercati previsti dal regolamento 2/2004 Il Salento e la Puglia diventano le aree con la più alta concentrazione di ipermercati: ogni 1000 residenti ci saranno 154 metri quadrati di superficie di ipermercati, rispetto ai 124 mq della media nazionale.
Le conseguenze di queste scelte sbagliate ricadranno sul tessuto delle piccole e medie imprese commerciali: da una parte si tutelano gli interessi delle grandi reti distributive, dall’altra mancano politiche di sostegno alle imprese commerciali. Non c’è credito agevolato, non ci sono incentivi adeguati per aiutare i commercianti a rinnovare i loro negozi o a dare vita a nuovo forme di associazionismo.
Anche nell’interesse del settore commercio, c’è bisogno che la Puglia volti pagina.
I consiglieri regionali del centro destra hanno votato a favore dei piani di
contribuenza presentati dai consorzi di bonifica dell’Arneo e di Ugento li
Foggi.
Conseguenze per i cittadini: si deve tornare a pagare una tassa ingiusta che viene imposta senza avere in cambio alcun servizio.
Non solo: il centrodestra ha autorizzato i consorzi ad emettere il tributo per gli anni 2000-2001-2002 le cui cartelle erano state annullate con la legge regionale n. 4/2003.
La consultazione dei Comuni (che hanno espresso il loro NO ai piani di contribuenza) è stata un’inutile sceneggiata; le giuste proteste dei cittadini sono state cestinate.
La verità è una sola: i piani di contribuenza erano stati già consegnati a ottobre 2003, ma li hanno votato oggi, dopo le elezioni e in piena estate, nella speranza che i cittadini non sapessero nulla.
I salentini debbono sapere che chi ha stracciato le promesse fatte, chi non ha riformato i consorzi, chi ha imposto una nuova stangata ai cittadini sono i consiglieri regionali di FI, AN e UDC.
5. Il decreto 56 e la propaganda di Fitto
(Stralcio di una intervista pubblicata sul settimanale cattolico “l’Ora del Salento” )
Domanda: Nei giorni scorsi la tensione istituzionale è salita alle stelle. Dopo i vari ricorsi al Tar del Lazio da parte della Regione Puglia, sono arrivati le accuse e gli scontri verbali a distanza. Il Decreto 56 è nell’occhio del ciclone. Insomma, è giusto riscriverlo?
Risposta: Il decreto 56 è stato già superato, in larga parte, dal nuovo articolo 119 della Costituzione introdotto dal centrosinistra. Spettava all’attuale governo, dopo il referendum confermativo dell’art. 119 (ottobre 2001) adeguare il decreto alla nuova norma costituzionale. Il centrosinistra ha presentato già nel marzo 2003 un disegno di legge al Senato (il n. 2130) che prevede la modifica del decreto 56 e l’abrogazione, all’art. 13, delle norme contestate. Ma Berlusconi, impegnato a risolvere le sue grane giudiziarie, non si è mosso. Di cosa parla, dunque, Fitto?
Siamo al paradosso che chi governa, a Bari e a Roma, non solo non fa le leggi ma impedisce che siano approvate quelle presentate un anno e mezzo fa dall’opposizione (non nell’imminenza di campagne elettorali).
Siamo alla demagogia pura. Fitto non propone e non sollecita l’approvazione di leggi ma lancia petizioni. E’ la carta della disperazione, perché Fitto tenta di travestirsi da difensore del Sud proprio mentre la sua maggioranza approva la spaccatura dell’Italia con la devolution voluta dalla Lega. Ma questo è il coerente punto d’arrivo di tre anni di governo Berlusconi che hanno penalizzato gravemente il mezzogiorno. Lo ha detto anche Fazio a Lecce: aver tagliato gli incentivi per le imprese del sud, introdotti dai governi dell’Ulivo, ha indebolito gravemente il sistema produttivo meridionale. Ma su questo Fitto, purtroppo, appare incomprensibilmente cieco, sordo e muto.
6. Pulizia delle spiagge
I comuni della provincia di Lecce che hanno ricevuto i finanziamenti pr la pulizia e la disinfestazione dlle spiagge sono i seguenti: Diso-Andrano-Castro-Santa Cesarea (40 mila euro), Melendugno-Vernole (40 mila euro), Racale-Alliste-Taviano (40 mila euro), Porto Cesareo (30 mila euro), Otranto (20 mila euro), Ugento (40 mila euro), Castrignano del Capo (25 mila euro), Nardò (12 mila euro), Gallipoli (40 mila euro). La richiesta del comune di Lecce (21 km di costa!) è stata bocciata perché lo stesso comune non ha rendicontato, come previsto dal bando, il contributo 2003.