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IL GIARDINO DEI FIORI D’ASFALTO di Alessandra Pierattelli, Terre di Mezzo Edizioni, Maggio 2011

 

“Ciao Wioris”- “Ciao Troia”. Chi resisterebbe all’impulso di un man rovescio ben piazzato?  Martina, invece, non si scompone e  con tutta naturalezza replica :”Wioris, io non sono una troia, sono un clown! E Wioris rettifica: Ah... “Ciao clown”.

 

Wioris ha sette anni ed è zio di Ambra che ne ha otto, è più grande di Leslie che ne ha soltano quattro, ma più piccolo di William che ne ha compiuti 13...Tutti nomi di fantasia per un gruppo di creature che abita nello stesso agglomerato, ha uguali problemi  e si ritrova  nel  medesimo cortile.

 

Non siamo in Brasile tra i meninos de rua, non nel Bronx e neppure a Napoli nel rione Scampia, ma in un quartiere della civilissima Milano. Qui, racchiuso fra alti palazzi, vi è un cortile asfaltato, dove sono arrivati i clown dell’AVS (Associazione Veronica Sacchi),  con l’intento d’instaurare coi bambini un qualsiasi rapporto che apra loro uno spiraglio verso qualcosa di buono, da raggiungere con le proprie potenzialità, che sono enormi.

 

E’ il clown Alessandra che relaziona le Associazioni cui fanno capo, sulle iniziative e su come vengono vissute dagli “utenti” che, pur essendo ugualmente bambini, si differenziano da quelli  che vivono una ben più protetta quotidianità.

 

Una selezione di questi scritti dà corpo al diario “Il giardino dei fiori d’asfalto” di Alessandra Pierattelli, che presenta la realtà di questi minori “il cui dolore non è solo infantile, è mischiato con una rabbia adulta”, perché costretti dalla vita a imparare presto ad “asciugarsi le lacrime da soli”: i loro padri, o sono rinchiusi in carcere, o hanno troppo da fare per conto proprio. E le madri fanno quel che sanno, o possono fare.

 

I volontari si “moltiplicano” nei ruoli,  inventando anche quello di “benefattori” per far pensare ai bambini che a qualcuno stanno davvero a cuore.  Sognando un “Giovanni Rana”, che arrivi a rinforzar loro le ali, rigirano le poche risorse per le uscite col metodo dell’oggi lui, domani te, quando li vorrebbero sempre tutti. “Io e Roby (Alessandra e Roberto) abbiamo toccato una punta di felicità il 6 giugno, perché loro si sono riappropriati un po’ di quello che spetta a tutti, porca miseria".

 

Acrobatica, giocoleria, festa in AVS, circo, maneggio, tutto è provvidenziale per i bambini, ma non basta. Il tempo è tiranno: devono riuscire a iscriverli alla scuola circense, di teatro o di clown, prima che i maschi raggiungano l’età del Beccaria e le ragazze quello del menarca, che subito le rende idonee al matrimonio. Per poi magari trovarsi come Leda,  che “a ventisei anni deve crescere cinque figli da sola con un marito agli arresti domiciliari”.

 

dania,  gennaio 2012

 


IL GIARDINO DEI FIORI D'ASFALTO di Alessandra Pierattelli
dania
27/01/2012