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1) Abuso del telefono cellulare;   2) Diritto all’attenzione  dei bambini.

 

Il telefono cellulare è davvero dannoso alla salute?  Dopo tante notizie contrastanti, ecco che la Cassazione dà ragione all’ex manager Innocente Marcolini di Carpenedolo,  ammalato di tumore (benigno) al trigemino, - malattia sviluppatasi per l’uso continuativo del cellulare per motivi di lavoro -. L’INAIL dovrà  riconoscergli  la pensione per un’invalidità dell’80%. (Corsera, 18 0ttbre 2012)

 

Ieri, 20 novembre, s’è celebrata la “Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” e molteplici sono state le manifestazioni per sensibilizzare sull’argomento.

In questa occasione “l'UNICEF ha pubblicato “Generazione 2025 e oltre: l'importanza critica di comprendere le tendenze demografiche per i bambini del 21°  secolo” una  nuova ricerca che  evidenzia i cambiamenti demografici globali previsti per la prossima generazione di bambini che rappresentano grandi sfide per i responsabili e i leader politici”. Il documento - pdf-2481Kb- in lingua inglese, è scaricabile dal sito.  (Unicef.it)

 

Telefono cellulare – Infanzia: Ho accennato a questi due argomenti importanti, che sicuramente tanti vorranno approfondire.  Ma, prendendo spunto da questi, vorrei soffermarmi sul semplice fenomeno del continuo uso del telefonino per strada, cui s’è fatta abitudine, accettandolo ormai come normalità.

 

Mentre un tempo, quando s’incontrava una persona  che ”parlava da sola”, immediato era il pensiero che quella avesse dei problemi psichici o comportamentali,  oggi, fra tanti che, estraniati dal mondo, camminano  sul marciapiede, apparentemente parlando da soli, a sentirsi  appartenenti ad un altro pianeta  sono quelli che ancora non han fatta propria l’abitudine della conversazione No Stop tramite cellulare. Pare  non se ne possa più fare a meno.  Non ci si guarda più,  non ci si saluta, non si approfondiranno mai  le conoscenze, neppure percorrendo tutti i giorni, fianco a fianco,  lo stesso tratto di strada.

 

Viaggiando sui mezzi poi, si possono conoscere vita, morte  e miracoli di molteplici  viaggiatori che, noncuranti della calca degli orari di punta, conversano a voce alta,  mettendo in piazza fatti personali senza alcun pudore o riservatezza, assordando gli altri per tutta la lunghezza del  percorso.

 

Pazienza, vien da dire.  A tutto, se non ci si adegua, ci si abitua. Magari  ci s’ indigna un poco, davanti a notizie eclatanti come quella  che a Roma un autista di bus è stato sorpreso a regolare il volante col gomito, perchè  le mani  erano impegnate da due cellulari. Ma poi si passa oltre: ci son problemi più gravi.

 

Qualche volta  però, il buonsenso fa sì che   non sia  possibile  tirare avanti fingendo  di  non vedere, quando a fare  le spese di questa  nuova abitudine sono i bambini.

 

Fa male vedere una mamma spingere velocemente la carrozzina con una sola mano, facendo gimcana tra passanti, ostacoli,  semafori e crocivia, perchè con  l’altra tiene il telefonino appoggiato all’orecchio, mentre il bimbo pende dalle sue labbra nell’inutile attesa d’ un minimo d’ attenzione, di un sorriso o di una parola.  Lei, niente, manco se ne accorge: nulla è più importante della conversazione in cui è  impegnata...

 

Fa male vedere un  bimbo più grandicello,  -accaldato e sudaticcio, reduce dalla palestra o dalla partita a calcetto- , voglioso di raccontare la sua esperienza alla mamma che è arrivata a prenderlo, ma questa, indifferente ai desideri  del figlio, perchè totalmente presa dalla conversazione telefonica, praticamente lo ignora, trascinandoselo dietro.

 

Mettere i  bambini in secondo piano, costringerli  a  pazientare per strada, è ingiusto. Che poi siano le madri a farlo è  davvero triste.  Doppiamente triste  quando si sa che a casa li aspettano, non baci e abbracci, ma   televisore e  Play-Station...

 

I  bambini, che  hanno desiderio e diritto all’attenzione,  prima o poi troveranno chi avrà tempo di parlare con loro e di ascoltarli. Quando le mamme prenderanno  coscienza che questo amorevole impegno toccava loro, potrebbe essere troppo tardi, nel senso che i figli  preferiranno altri confidenti.  Anche a voler pensare positivo,  c’è da riflettere...

 

 

 

Dania

 

Milano, 23 novembre 2012


1) Abuso del telefono cellulare. 2)Diritto all'attenzione dei bambini.
dania
23/11/2012