Veglieonline.it >>> chiudimi  ***   Stampa questa pagina

Seduta consiliare del 27 febbraio 2007 Aperta alle ore 18 e chiusa alle ore 20,30. Sono presenti, all’appello, 20 consiglieri. Sono intervenuti nel dibattito quattro consiglieri di minoranza, un consigliere di maggioranza e il Sindaco. ORDINE DEL GIORNO 1) Modifiche al Regolamento Edilizio Comunale per la parte che riguarda le norme igieniche. Si trattava semplicemente di armonizzare due regolamenti comunali, quello di igiene, approvato nel 2001, e quello edilizio, allegato al Piano Regolatore Generale, sulla questione riguardante la possibilità o meno di poter svolgere attività lavorativa negli interrati e nei seminterrati. Il regolamento di igiene prevede che è proibito adibire al lavoro locali chiusi sotterranei o semi-sotterranei. E’ possibile superare questo divieto quando ricorrono particolari esigenze tecniche solo con la preventiva concessione di deroga da parte dello Spesal della Ausl. Il regolamento edilizio proibisce categoricamente la possibilità di svolgere attività lavorativa nei suddetti locali senza nessuna possibilità di deroga. Per fare questo semplice adeguamento la maggioranza si è incartata da sola con la presentazione di una bozza di delibera davvero incomprensibile, contraddittoria e molto imprecisa. La bozza era stata esaminata agli inizi di agosto 2006 dalla commissione consiliare competente. Dopo le osservazioni della minoranza, recepite anche dai consiglieri di maggioranza, era stata ritirata e non presentata più al Consiglio per l’approvazione. Venerdì 23 febbraio 2007 era stata convocata la commissione consiliare per ridiscutere la bozza di delibera, la stessa di agosto senza nessuna modifica. La seduta della commissione si è aperta e subito chiusa per più motivi: l’assenza del tecnico, la convocazione del consiglio comunale prima della seduta di commissione che rendeva vano qualsiasi lavoro o proposta emendativa della commissione stessa, l’assurda riproposta della stessa bozza di delibera senza nessun recepimento delle osservazioni già fatte. Con queste premesse il consiglio, su questo punto, si è rivelato infuocato. La maggioranza si è presentata senza emendamenti e, con faccia tosta, ha chiesto il voto di tutti sulla proposta di delibera. I contenuti dei quattro interventi della minoranza possono così essere sintetizzati: - se prevalgono le disposizioni del regolamento di igiene, come sosteneva il funzionario del settore interessato, la delibera è inutile. Se si chiede l’intervento del consiglio allora è perché, forse, il funzionario responsabile non vuole assumersi le dovute responsabilità; - se la competenza a dirimere il problema è, invece, del consiglio, per la minoranza non c’è nessun pregiudizio nell’affrontare e risolvere un problema annoso, ma va fatto con chiarezza e non è accettabile la bozza di delibera né per la forma né per i contenuti; - la bozza di delibera in discussione prevede che la deroga per l’uso degli scantinati avvenga anche per un uso abitativo. Una simile possibilità comporta uno stravolgimento del fabbisogno abitativo; - la formulazione della proposta di delibera di modifica del regolamento edilizio prevede la possibilità dell’uso degli scantinati anche per attività commerciali e artigianali. Perché per quest’uso non tiene conto del DM 1444 (parcheggi …ecc.)? - la bozza prevede “una deroga generalizzata al predetto divieto per tutte le ipotesi – da valutarsi caso per caso-“. Affermazione assurda e contraddittoria: la deroga o è generalizzata o è caso per caso; - la lettura del provvedimento in rapporto ad altro provvedimento dello stesso consiglio riguardante la zona per insediamenti artigianali rivela pericolose contraddizioni; - l’approvazione unanime del provvedimento è possibile solo con un supplemento di istruttoria in commissione e quindi con un rinvio. Il Sindaco non sapeva che linea politica seguire: per un tratto ha minimizzato la delibera perché, secondo lui, era un fatto tecnico; per un altro tratto ha esaltato la delibera come un atto con cui solo la sua maggioranza, dopo anni, stava per risolvere il problema degli scantinati. Alla fine, non avendo argomenti per rispondere alle osservazioni della maggioranza, ha imposto la legge dei numeri: “si vota e basta”. Risultato: 13 voti a favore, 2 contrari, 4 astenuti e uno è uscito, per protesta, dall’aula al momento del voto. Invito ai cittadini interessati: se potete, leggete questa delibera. Vi accorgerete in mano a chi è il paese. 2) Nomina Revisore Contabile triennio 2007/2010 A scrutinio segreto, con 13 voti a favore, 6 schede bianche e una nulla, è stato eletto Revisore dei Conti del Comune per tre anni il dott. Belloni Guerino Massimiliano di Taviano. Dal curriculum, che la minoranza ha chiesto di leggere in sala, è emerso che non ha mai fatto il revisore dei conti in un Comune. Le istanze di due vegliesi che hanno partecipato all’avviso non sono state tenute in considerazione. 3) Comunicazione del Collegio dei Revisori dei Conti ai sensi del disposto di cui all’art. 77, comma 4, del vigente Regolamento di Contabilità. Una importante comunicazione sullo stato della finanza dell’Ente è stata chiesta con fermezza da parte della minoranza al collegio uscente dei revisori dei conti. Pur con ritardo è stata consegnata il 22 febbraio per essere trasmessa al Consiglio. Il Presidente del Consiglio ha ritenuto di farla leggere in Consiglio ma non di discuterla. La minoranza, con sei consiglieri, ha sottoscritto una richiesta di convocazione di un consiglio comunale per la discussione della comunicazione e così affrontare il nodo segnalato dai revisori della ditta esterna che fa da supporto all’Ufficio Tributi per l’accertamento della TARSU e dell’ICI e per la quale il Comune ha speso già 330.000,00 €. Fra 20 giorni l’appuntamento per la discussione.
Seduta consiliare del 27 febbraio 2007
A. Greco
02/03/2007