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C’è stato un tempo in cui i vegliesi erano orgogliosi del proprio paese,perché, rispetto agli altri, era più bello, più curato e più ordinato; al punto che i centri circonvicini e non solo erano invi diosi dello sviluppo di Veglie.
Ora, invece, che addirittura è stato inventato un assessorato al Decoro Urbano (forse copiando qualche manuale, senza neanche capire di che si trattasse), la nostra cittadina è sempre più sciatta, sempre più brutta, sempre più disordinata.
Un discorso a parte merita la penosa situazione della pubblica illuminazione (di competenza dell’ineffabile assessore ai Lavori Pubblici), per la quale vien da ridere a pensare che il sindaco Fai si è vantato ufficialmente (consiglio comunale del 13 agosto 2007) di aver risparmiato nello scorso esercizio di bilancio ben trentamila euro evitando di sostituire pali abbattuti e lampade fuse.
Chissà che risparmio ci sarebbe se abolissimo del tutto la pubblica illuminazione?! Non è una idea malvagia e forse il sindaco farebbe bene a farla propria per tamponare le vistose falle del bilancio!
Ma basta osservare le vie cittadine per notare, in ogni angolo, cose che non vanno.
La manutenzione è a zero e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Anche un marciapiede rotto resta lì per mesi e per anni nella stessa condizione se qualche privato - e ne abbiamo esperienza personale-non si raccomanda agli operai comunali che si muovono solo per tappare qualche buca stradale ormai troppo evidente.
E’ mai possibile, ad esempio, lasciare in quello stato pietoso l’edificio comunale di via IV Novembre dove sono sistemati l’Ufficio di Polizia Municipale, la Guardia Medica, l’Ufficio Sanitario, l’associazione di volontariato Serveglie con le sue ambulanze e la autorimessa dei mezzi comunali?
E gli elmi vichinghi posti all’ingresso nuovo del Cimitero non sono forse una meraviglia? Messi lì prima del 2 novembre 2006, sono ancora in attesa di essere forniti di lampade perché, si disse, erano state rubate all’impresa che aveva compiuto i lavori.
E l’impresa non è forse tenuta a terminare il lavoro a regola d’arte? Allora, il sig. assessore ai Lavori Pubblici o provvede a richiamare al dovere l’impresa oppure faccia togliere gli elmi vichinghi dall’ingresso del Cimitero.
Un’altra perla di questa amministrazione che, in quasi tre anni, ha messo in cantiere pochissime opere pubbliche terminando, per lo più male, quanto avuto in eredità, è il centro per la legalità ricavato dall’ex Mercato Coperto. Terminato, chiuso e con erbacce altissime nel cortile interno, a cento metri dall’abitazione del vice sindaco e assessore ai Servizi Sociali che, evidentemente, non vede o, se vede, non vuole entrare nelle competenze altrui nemmeno per far pulire il cortile interno.
Un vero bubbone al centro del paese, di cui nessuno si cura e che andrà certamente in malora.
Mentre per il trappeto ipogeo di largo S.Vito, destinato ad essere museo della Civiltà Contadina, si è pensato solo a liquidare una dubbia richiesta di pagamento avanzata dai proprietari che, in un primo momento e quando l’area era tutta da sistemare come poi è stata sistemata a spese del Comune, avevano pensato di disfarsene addirittura donandolo con atto ufficioso purtroppo sventatamente non formalizzato dall’amministrazione del tempo (Greco).
Per il resto, il trappeto con i suoi macchinari è stato lasciato a marcire trasformando l’ area soprastante di largo S.Vito in un ricettacolo di immondizie.
Il centro sociale costruito sul terreno bonificato dall’amianto delle ex Scuole Prefabbricate attende ancora di essere aperto come Biblioteca Comunale e dovrebbe esserlo a breve. Ma quanta fatica e quanto tempo (tre anni ) per attuare il progetto!
E il palazzo municipale di via Salice (che ci si ostina a chiamare struttura fieristica )? Aabberciato alla men peggio con depositi di materiale da costruzione e di rifiuti che non si riesce a portar via!
Et dulcis in fundo: il Campo Sportivo Comunale, già in ritardo quando il sindaco affermò ufficialmente che sarebbe stato consegnato per il 10 luglio, è stato consegnato in ottobre con agibilità parziale da acquisire domenicalmente perché, dopo due mesi, la ditta appaltatrice non ha ancora terminato di impiantare i termosifoni col risultato che quelli esistenti non funzionano e il collaudo definitivo non è ancora stato effettuato. Il Campo Sportivo Comunale funziona, perciò , solo per la passione dei dirigenti dell’A.S.VEGLIE, che, a spese proprie, stanno compiendo tante piccole opere di rifinitura trascurate dalla ditta.
Di fronte a tutto questo sfacelo (e sicuramente abbiamo dimenticato qualcosa!), chi ha cercato di lavorare – certo con tanti errori,ma con altrettanta buona volontà- per migliorare l’aspetto di Veglie e per renderlo degno di una città non può che sentire dentro di sé un senso di grande sconforto e non può che chiedersi se ne valeva veramente la pena.
Lorenzo Catamo
C’è stato un tempo... in cui i vegliesi erano orgogliosi del proprio paese…
Lorenzo Catamo
3/01/2008