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E’ veramente incredibile come, mentre il mondo corre a velocità stratosferica, nella politica vegliese nulla si muova.
Basta guardare i volti di chi attualmente detiene il potere, ma anche di chi sta all’opposizione e si ha la concreta conferma di ciò. Eppure il paese cresce, eppure tanti concittadini migliorano la loro condizione professionale, culturale e sociale al punto che nessuno può più permettersi il lusso di sottovalutare o, peggio, di denigrare le enormi potenzialità di Veglie.
I vegliesi, da tempo usciti da uno stato di arretratezza, si distinguono in Italia e nel mondo per le loro capacità raggiungendo spesso livelli di vera eccellenza; ma, alla guida del paese, c’è sempre la solita gente che da venti o trenta anni crede di potersi rigenerare anche dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice e resta aggrappata alla sedia credendosi depositaria di chissà quale capacità o di chissà quale altra verità, sol perché spesso con metodi truffaldini riesce a conseguire un certo numero di voti che suonano offesa soprattutto all’intelligenza e alla dignità di chi li esprime.
Quando qualcuno si pente del voto che ha dato (ed è quasi la regola), ci si sente raccontare di promesse mirabolanti e ai limiti del fantastico ricevute per qualche voto in più da parte di politici temerari, se non peggio.
Il problema è, però, un altro e lo spiego subito: poiché i matrimoni si fanno in due, sia pure con i ricatti e con le false promesse, è ovvio che, se i pesciolini non abboccassero all’amo, nessun pescatore, per quanto provetto, potrebbe pescarli.
E’ inutile, perciò, lamentarsi dopo quando già prima mille indizi avrebbero fatto comprendere che l’adescatore a caccia di voti sarebbe stato più utile in altri mestieri che non in quello di pubblico amministratore.
Ed è ancor più grave che questi personaggi siano poi sempre gli stessi da decenni, abilissimi solo a mutar casacca come i camaleonti.
Alla fine, e molto spesso per opera del popolo sovrano solo a parole, il paese si ritrova sulle spalle i soliti noti, bravi unicamente a ricavare profitto materiale dalla politica.
E ci si meraviglia, poi, quando accadono disastri amministrativi che spesso sconfinano nel codice penale.
Veglie non merita la classe politica che lo governa e mai come ora se ne hanno gli esempi tangibili!
Occorrerebbe qualche atto di coraggio e di buona volontà e si potrebbe incominciare, alla prossima occasione utile, mandando a casa chi crede di essere indistruttibile ed è già convinto che, ripresentandosi, sarà rieletto nonostante lo schifo che sta combinando.
Se l’elettorato incomincerà ad avere un po’ di fegato, probabilmente le persone valide che ora si tengono fuori si avvicineranno alla cosa pubblica facendole compiere un salto di qualità.
Perché è giunta finalmente l’ora di aprire le finestre e di fare entrare aria nuova nelle stanze del potere locale oltre ad un forte vento che spazzi via tutti i residui che si annidano negli angoli e che potrebbero ricomparire a tempesta passata!

(Articolo de IL DIRETTORE di Fiamma Tricolore, Anno XXIV, NATALE 2007)


Una nuova classe dirigente… mentre il mondo corre a velocità stratosferica, nella politica vegliese nulla si muova…
Fiamma Tricolore
3/01/2008