IL PONTE DELLA LEGALITA' ....e del CORAGGIO.
Alcuni giorni fa, nel commentare il libro bianco sulla lunga e aggrovigliata storia del “ponte sulla cava”, un amico nell'andare via concludeva: “ho letto il libro; una cosa da niente!”. Non gli risposi per due motivi: uno perché era già scappato via e l'altro perché non mi è sembrato opportuno in quanto, da politico navigato qual'era, conosceva molte bene l'arte del mentire. Nello stesso tempo mi chiedevo che cosa avrebbe insegnato ai propri figli, di quali valori avrebbe parlato quel giorno a suo figlio. Mi chiedevo se la sua quotidiana lezione tenuta nell'ambito familiare sarebbe stata sull'arte della mistificazione o sul rispetto e sulla importanza di valori quali la legalità, l'impegno civile e il coraggio delle proprie azioni.
Qualche giorno dopo questo episodio, mi son trovato insieme ad un gruppo di giovani i quali parlavano con entusiasmo di questo libro. Parlavano sì delle loro difficoltà nel trovare lavoro e del loro futuro incerto, una volta finiti gli studi. Ma questi loro dubbi venivano soppiantati da certezze nel momento in cui si parlava di valori come giustizia, impegno sociale, partecipazione, miglioramento della società e dell'ambiente.
Erano loro a dare coraggio, erano loro a dire di non lasciare il nostro paese nelle mani di avventurieri e spregiudicati che pensano di poter essere al di sopra di tutti, di poter comprare tutti e tutto, di poter aggirare le comuni regole della convivenza civile con quelle fatte per loro uso e consumo.
Due posizioni contrastanti, due scale di valori, il vecchio e il nuovo. Gli adulti e i giovani. L'interesse per l'affare a qualunque costo, l'interesse per l'affermazione dei diritti civili.
Affermare che la giustizia, la libertà di scelta, l'autodeterminazione oggi siano dei valori in disarmo è quanto mai falso, bisogna impegnarsi perché questi diritti possano continuare ad esistere. Essi sono vivi, vitali in tanti giovani - e anche meno giovani - che hanno il coraggio di esternare queste loro convinzioni.
Il CORAGGIO, quella forza morale che ha animato coloro che hanno voluto illuminare l'aggrovigliata storia del “ponte sulla cava”, è il fulcro su cui le leve dei valori civili hanno agito, permettendo che il progetto della circonvallazione venisse portato a termine.
Ponte della legalità e del coraggio possiamo chiamarlo. Richiede grande coraggio sostenere un decennale scontro nella legalità con chi può avere forti motivazioni economiche e di “prestigio” sostenuti solo dalla certezza dei propri valori civili. Nel nostro comune c'è stato il coraggio di un gruppo di cittadini che ha voluto contrapporre alle regole del “raggiro legale” di una “pseudo legalità” il rispetto del diritto, del bene comune.
E' un libro che, per la sua chiarezza espositiva e completezza di documenti, spinge a chiedere giustizia, perché una comunità non può tollerare che l'arroganza, il mercenarismo e l'ignoranza possano continuare a scorazzare libere e indisturbate.
E' un libro che fa pensare all'esistenza di forze di potere nel “Potere delle Istituzioni” e questo - se trovasse fondatezza - non so quanto sarebbe di interesse solo di quel piccolo gruppo di coraggiosi che ha scritto “Il ponte della legalità” o se non sia, piuttosto, un problema che riguarda ogni singolo cittadino.
Che si riprenda a parlare nel nostro paese di quei valori che permettono ad ogni individuo di pensare, di decidere liberamente; di quei valori che animano i giovani; di quei valori che fanno parlare di uomini in cui la fiammella del coraggio non è stata ancora spenta dalla paura; di quei valori in cui il senso della giustizia non è ancora morto.
La Redazione di Veglieonline.it
IL PONTE DELLA LEGALITA'... e del CORAGGIO.
Gennachi Nicola
27/03/2008
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