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Un impianto di grosse proporzioni nelle cui finalità è prevista l'esportazione all'estero delle merci Un colosso del riciclo. Ma i cittadini sono già in rivolta
Il sansificio lavorerà 13mila quintali al giorno.
VEGLIE - I camini della Oil Salento sono ancora spenti, ma la Provincia ha convocato, per il 3 settembre prossimo, una conferenza di servizio per la immissione di fumi in atmosfera. Tuttavia, perché l'iter possa proseguire, occorre che vi sia l'autorizzazione del Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive) comunale per gli aspetti urbanistici e autorizzatori dell'attività. Lo stesso ufficio (attualmente gestito in modo autonomo dal Comune non più in convenzione con Nardò o con l'Union3) ha autorizzato, con un procedimento amministrativo semplificato, il progetto della Oil Salento di Luigi Panarese, presentato allo sportello il 21 marzo scorso, riguardante la ristrutturazione di un ex pomodorificio, chiuso da vent'anni, in contrada "La Casa", per dar vita a un sansificio.
Un progetto imponente che si estende su circa 70 ettari. Basti pensare che saranno lavorati 13 mila quintali al giorno di sansa vergine trifasica che darà origine, come prodotto finito, a 3200 quintali di nocciolino di sansa e 520 quintali di olio grezzo al giorno.
Le finalità dell'azienda dichiarate all'iscrizione nel registro delle imprese saranno quelle della lavorazione di biomasse vegetali al fine di produrre e commercializzare nocciolino di sansa e oli vegetali; produzione e vendita dì energia elettrica; stoccaggio di materiale prime e prodotti finiti; commercializzazione all'estero di prodotti e merci. Un progetto sul quale a Veglie, a partire dai consiglieri di minoranza, ci sono molte riserve. La minoranza, infatti, denuncia irregolarità sull'iter autorizzativo-e soprattutto come l'impianto faccia parte delle industrie insalubri con grande quantità di emissioni di agenti nocivi. E sono proprio questi a rendere preoccupata gran parte della popolazione.
Interpellato sull'argomento dalla Gazzetta, il sindaco Fernando Fai ha rimbalzato la palla ai tecnici «Sono meglio informati sulle caratteristiche» - ha detto, rinviando ad altra occasione ogni sua valutazione di merito.
Intanto nei giorni scorsi si è costituito un comitato contro l'avvio dell'impianto, che ha informato dell'accaduto anche gli otto sindaci dei comuni limitrofi: Salice Salentino, Guagnano, San Pancrazio Salentino, Porto Cesareo, Nardò, Avetrana, San Donaci e Leverano. L'interrogativo è quello se, «dopo la chiusura del sansificio di Campi Salentina e il grande inquinamento che per anni ha causato quello di Maglie, si stia pensando di dare il via libera all'installazione di una simile industria anche a Veglie. Non è ancora abbastanza l'esperienza acquisita dai comuni vicini» - domandano i componenti del Comitato.
E poi, ci sono i lavoratori delle campagne, chi ha investito in questi anni nel turismo rurale e chi nel settore enogastronomico. I terreni infatti della Oil Salento si affacciano proprio sulle campagne dove operano masserie e agriturismi e dove nascono vino e olio di qualità.
Katia Manca
Un colosso del riciclo. Ma i cittadini sono già in rivolta
GDM - 5/8/08
6/08/2008