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Dopo la mancata revoca della concessione alla «Oil Salento», i paesi del comprensorio passano al contrattacco promettono risultati
Sansificio, parte la rivolta dei sindaci
Il primo cittadino di Salice pronto a ricorrere al Tar. Guagnano «indignata dall'atteggiamento di Fai»
Se a Veglie «manca la volontà politica» per fermare la realizzazione del sansificio della Oil Salento di Luigi Panarese, ai sindaci del comprensorio non manca di certo il coraggio: Dopo l'esito del consiglio comunale, infatti, in cui la maggioranza Fai, ad esclusione della consigliera Stefania Capoccia, non si è allineata sulle posizioni dei primi cittadini dei Comuni interessati che chiedevano di mettere la parola fine sulla questione sansificio, i sindaci del comprensorio sono passati all'attacco.

«Se a Veglie non si ha il coraggio di intervenire - dice Domenico Francone, sindaco di San Pancrazio Salentino - il nostro Comune non si tira indietro». E infatti, a San Pancrazio, Francone ha già fissato una riunione per il 2 settembre prossimo, alle 18,30. Ha invitato i 7 primi cittadini di Campi, Guagnano, Leverano, Nardò, Porto Cesareo, Salice, San Donaci. Ma non il sindaco di Veglie. «Sono preoccupato - dice - dei problemi ambientali e di salute che l'impianto scaglierà sulle popolazioni e sul nostro territorio».

Allo stesso modo anche il sindaco di Salice, Donato De Mitri reagisce alla decisione adottata dall'amministrazione di Veglie e si fa promotore della scelta di «impugnare il provvedimento facendo ricorso al Tribunale amministrativo regionale. Un provvedimento - dice De Mitri - che appare inficiato su diversi aspetti. Ma tutto questo non sarebbe accaduto - sottolinea il sindaco - se l'amministrazione di Veglie avesse revocato il titolo concesso consentendo una partecipazione serena di tutte le parti interessate, compresa l'azienda in questione».

Se da una parte il sindaco Fai aveva manifestato preoccupazione per le "minacce" giunte dall'impresa Panarese per la richiesta del risarcimento danni qualora fosse stato revocato il procedimento, ora si dovrà preoccupare della valanga di ricorsi che giungono da più parti. Infatti, a quello dei sindaci della zona si aggiunge anche quello dei componenti del Comitato "Ambiente Sano" e quello degli oltre 100 cittadini, non solo vegliesi, che rivolgendosi all'avvocato Gianluigi Manelli, lamentano le lesioni gravi del provvedimento sia sul profilo urbanistico- edilizio quanto su quello ambientale.

Sull'accaduto si dice seriamente «indignata, perché il sindaco Fai non ha tenuto conto in alcun modo del risultato della conferenza dei sindaci» anche l'amministrazione comunale di Guagnano, capitanata dal sindaco Fernando Leone. Mentre a Porto Cesareo, come negli altri Comuni interessati, sulla questione sansificio si sta preparando un consiglio comunale ad hoc.

«Il nostro Comune fa parte dell'Area marina protetta - dice il sindaco Vito Foscarini - non possiamo permettere che un impianto metta a rischio lo sviluppo della nostra area».

«Sindaco e maggioranza hanno preferito scaricare tutto sulla Provincia - dicono i consiglieri di minoranza di Veglie Antonio Greco, Valerio Armonico, Giovanni Carlà, Sandro Aprile, Fabrizio Stefanizzi, Salvatore Vetrano - che ha promesso una Valutazione di Impatto Ambientale prima dell'autorizzazione agli scarichi in atmosfera dei fumi, unico profilo di competenza della stessa. Appare del tutto evidente che la «via» promessa dalla Provincia non può intervenire sugli aspetti urbanistici del problema, per i quali ogni decisione spetta esclusiva mente al Comune di Veglie. E perciò, più che rasserenare - continuano i consiglieri - la posizione della maggioranza preoccupa, in quanto Fai e compagni da una parte si dichiarano estranei alla vicenda e dall'altra, con il loro atteggiamento, affermano che la realizzazione del sansificio non si tocca».
Katia Manca Gazzetta del Mezzogiorno


Sansificio, parte la rivolta dei sindaci Il primo cittadino di Salice pronto a ricorrere al Tar. Guagnano "indignata dall'atteggiamento di Fai"
Katia Manca
1/01/2008