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Ci è stato chiesto di pubblicare questo intervento
"Una" Processione per Tutti Premetto che non sono un assiduo frequentatore di Chiese e Riti Liturgici vari e pertanto non avrei titolo a discutere sull’argomento. Ma alcune riflessioni fatte in questi giorni mi portano ad esprimere personali considerazioni.
Partiamo prima di tutto dal fatto che, molto spesso, siamo affascinati dall’esotico, dalle culture lontane e diverse dalla nostra e che, di conseguenza, cerchiamo di documentarci per saperne di più. Dopo alcuni anni che non lo facevo, quest’anno, la sera del Giovedì Santo, ho voluto fare il giro dei “Sepolcri” e visitare le Chiese. Ed ecco che, per me, sono cominciate le prime sorprese. Mi dicono infatti che il Giovedì non ci sono ancora i "Sepolcri" ma "l'Altare della Deposizione" perché Gesù non è ancora morto. Vado per visitare anche la chiesa della Madonna delle Grazie e quella di San Francesco ma le trovo chiuse. Altra sorpresa. Mi spiegano che la “Coena Domini” e “l’Adorazione del SS.mo Sacramento” è permessa solo nelle Parrocchie e non nelle varie cappelle e ciò per non distogliere i fedeli da questi momenti di raccoglimento. E così via per tutta la serata. Ad ogni cosa che mi sembrava diversa da quello che ricordavo, mi veniva spiegato il perché del cambiamento. E anche di molti altri “soliti” gesti o simboli che sembravano talmente naturali da non farci più caso, mi veniva data una spiegazione. Dopo questa piccola esperienza, tutto aveva preso un'altra luce. Interessante è stato, in questo senso, l’incontro di qualche giorno fa con Andrea Crastolla, musicista e membro dell'ufficio Liturgico Diocesano per la musica sacra, durante il quale, discutendo di come deve essere o non deve essere la musica durante una funzione liturgica, sono venuti fuori tanti altri aspetti dei quali personalmente ignoravo ogni minimo significato. Tutte queste sensazioni mi hanno portato a riflettere sulla Processione del mattino del Sabato Santo e sui motivi che hanno indotto ad eliminarla; a chiedermi se ciò è giusto oppure no; se quella “giusta rivolta” di cui pochi giorni prima ero convinto, non fosse invece una cosa del tutto sbagliata. La processione del Venerdì Santo, la via Crucis, è uno dei momenti più intensi di tutto l’anno liturgico. E’ un rito che deve essere condiviso da tutti i fedeli contemporaneamente per potersi sentire veramente uniti nella passione di Cristo. E allora, per quale motivo dividere i fedeli in “fazioni” diverse ognuna delle quali impegnata a celebrare per proprio conto un momento così intenso? Non è forse più giusto unirsi tutti insieme e accompagnare Gesù al suo Calvario? Oppure ogni parrocchia deve sentirsi libera di fare una propria processione rischiando quindi di assistere ad una "puntata" di via Crucis per ogni parrocchia? Non è così… Non deve essere così… Il Sabato Santo è il giorno del grande silenzio, ed i cristiani sono invitati ad un raccoglimento interiore per essere preparati alla Veglia pasquale. Occorre perciò già da adesso cominciare a pensare ad una vera collaborazione tra le parrocchie vegliesi per realizzare un’unica via Crucis e dare ai fedeli un unico punto di riferimento. Queste occasioni così solenni devono essere vissute in maniera totalmente collettiva e devono far sentire i fedeli come parte di un unico corpo. Si potrebbe obiettare e dire che in molti paesi il sabato c’è la processione, ma non è proprio così. Si tratta in realtà dell’unica processione che esce il venerdì e che, facendo il giro di tutte le parrocchie, rientra alle prime ore del sabato. Dopo di che è il silenzio. Non si tratta quindi di una seconda processione.
Ho letto gli interventi sull’argomento fatti su veglieonline dal dott. Nicola Gennachi e da Mino Mattia. E’ vero. La processione del Sabato mattina è molto sentita e numerosi sono i fedeli che partecipano.
Ho sempre apprezzato tutti gli interventi di Mino fatti su veglieonline. In questa occasione però voglio esprimere il mio dissenso su quello che ha scritto o meglio sul tono con cui lo ha fatto.
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“…un fiume di gente silenziosa in attesa della processione del mattino, la SUA processione, la NOSTRA processione…”
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“La processione del Venerdì Santo la lascio volentieri alle Autorità, ma vorrei che le autorità mi lasciassero la processione del Sabato Santo” Per concludere mi piace riportare qui di seguito un passo tratto da “La segnaletica del Calvario” dagli scritti di don Tonino Bello:
"La freccia della comunione" Dopo queste bellissime parole non si può aggiungere niente altro se non il desiderio di poter capire il significato dei simboli, dei gesti, delle parole che “vivono” nella Chiesa ed essere così in grado di apprezzare i cambiamenti e, quando occorre, anche di criticare gli stravolgimenti eccessivi.
Fernando "Una" Processione per Tutti E’ stato verso la metà del mese di marzo che è cominciata a circolare la voce che il vescovo, mons. Rocco Talucci, avrebbe emanato un decreto Fernando 14/04/2007 |