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KARATE: ASSOCIAZIONE SPORTIVA CULTURALE "CENTRO DARUMA" (vedi foto)

Sede sociale: via S. Luigi G. 11/a - 73010 Veglie( Le) - Cell. 3355857259 - C.F.93063370758
Sede Nazionale FIKTA - Segreteria: 20137 Milano- via Lattanzio,68 - Telefono 02-59900 103 - 02-59900 540 – fax 02-59900 779
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Le lezioni sono tenute presso la palestra “Phisical gym” (di Salvatore Pulli) nei giorni di martedì e giovedì, dal maestro DINOI Vito c.n. 4°dan.

PROGETTO PER I RAGAZZI DELLA SCUOLA ELEMENTARE

Il progetto, rivolto ai bambini della scuola elementare, prevede l'insegnamento del karate come mezzo educativo che concorre alla formazione del bambino in “tutte le dimensioni della personalità”.
L'attività sportiva non si presenterà come semplice esperienza scolastica, ma come specifico intervento teso a cogliere i significati sociali e culturali dello sport.
Il Karate sarà proposto ai ragazzi con una grossa componente ludica per favorire un armonico sviluppo psico-fisico, al contrario di come è sempre stato visto nell'immaginario collettivo, cioè come violento e pericoloso.
Gli allenamenti saranno opportunità per relazionarsi con i compagni in modo del tutto nuovo che darà loro la possibilità di vivere il confronto e la sfida in maniera “sana”, il tutto in uno spirito di amicizia.

L'arte marziale del karate è una disciplina che induce nel tempo all'acquisizione di regole di vita basate sul rispetto degli altri, sul rafforzamento della volontà di superare le difficoltà e su principi di forza e lealtà tipici degli sport di combattimento orientali.

Perché iniziare a praticare karate?

“L'arte marziale è un metodo di auto-educazione: questo significa che il suo scopo è rendere ogni essere umano autonomo e capace di prendersi la responsabilità della propria vita. Anche se in principio il ruolo dell'insegnante è fondamentale, il praticante non viene mai educato, ma impara, con la guida di un insegnante, ad educarsi da solo.” (M° Tokitsu)

Il karate stimola o controlla l'aggressività?
L'aggressività fa parte della condizione umana, la violenza interiore dà l'energia e la motivazione necessaria al superamento di sé e facilita il successo fintanto che resta nei limiti controllati dal soggetto. L'educazione non consiste, quindi, nel "distruggerla", ma nell'indirizzarla per sfruttare tale energia al servizio di obiettivi positivi per se stessi e per il prossimo. (Tratto "Aggressività" di Edwige Antier)

Quali sono gli obbiettivi della pratica?
- Consapevolezza di sé e del proprio stato emotivo: saper leggere le proprie emozioni e riuscire a gestirle;
- Autovalutazione: conoscere i propri limiti e i propri punti di forza;
- Fiducia in se stessi: una sana consapevolezza del proprio valore e delle proprie capacità;
- Trasparenza: dimostrare onestà e integrità;
- Adattabilità: flessibilità nell'adattarsi a situazioni mutevoli o nel superare gli ostacoli;
- Iniziativa: prontezza ad agire e a cogliere le opportunità;
- Ottimismo: considerare il lato positivo degli eventi.

Il karate come ansiolitico e contro la timidezza
Il karate come ansiolitico si può vedere nel suo aspetto fisiologico (migliora il controllo respiratorio e della contrazione muscolare) e nell'aspetto psico-fisico (il rafforzamento delle proprie capacità organiche-muscolari). Il controllo delle nuove gestualità e la possibilità di metterle in pratica sempre nel rispetto degli altri (principio intrinseco nell'insegnamento delle Arti Marziali), danno delle opportunità di trovare idonee modalità risolutive a situazioni che non si possono facilmente riprodurre nel corso della giornata. Il rafforzamento dell'apparato organico-muscolare e la conseguente percezione del fatto che il proprio corpo diventi più agile e forte, possono diventare un mezzo per acquisire maggiore sicurezza nelle relazioni interpersonali e fiducia in se stessi. L'educazione consiste, quindi, ad insegnare al bambino ad indirizzare la propria energia al servizio della creatività, della risoluzione dei problemi e dell'attenzione verso gli altri.

DOJO KUN – Le regole del luogo dove si ricerca la via

DOJO KUN (DO = via, strada da percorrere - JO = luogo - KUN = regola, dovere).

Si dice che il Dojo Kun sia stato stato introdotto nella tradizione del Karate per garantire la condotta corretta dei suoi praticanti e che fosse considerato una sorta di comandamento da rispettare anche al di fuori dell'ambiente proprio del Karate.

1) JINKAKU KANSEI NI TSUTOMURU KOTO
Dobbiamo impegnarci a raggiungere la perfezione del carattere

2) MAKOTO NO MICHI O MAMURU KOTO
Dobbiamo perseguire la strada della sincerità

3) DORYOKU NO SEISHIN O YASHINAU KOTO
Dobbiamo allevare il nostro spirito allo sforzo

4) REIGI O OMONZURU KOTO
Dobbiamo esaltare il rispetto e la sincerità

5) KEKKI NO YU O IMASHIMERU KOTO
Dobbiamo controllare con coraggio lo spirito istintivo.

L'utilizzo del Dojo Kun prima della pratica deve essere proposto agli allievi affinché questi siano coscienti dell'importanza e della necessità di mantenere, conservare e tramandare le forme originali di allenamento, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per quanto riguarda l'aspetto formale, culturale ed etico.


KARATE: Associazione sportiva culturale "Centro Daruma"
Il progetto, rivolto ai bambini della scuola elementare, prevede l'insegnamento del karate come mezzo educativo
Dinoi Vito
17/04/2007