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Sono proprio 36 milioni di tonnellate di gas che ogni anno sono espulsi dalle centrali di Brindisi e Taranto (veda l’articolo dell’Espresso che allego) e degli 800 grammi di diossina immessi ogni anno in Europa 71 escono dall’impianto di Riva dell’Ilva di Taranto pari all’8,8 % del totale europeo e al 30,6 % di quello italiano.

E’ giusto, come lei dice, fare autocritica e cercare in tutti i modi di risparmiare energia laddove vi sono sprechi. Qui non si tratta di gridare al lupo al lupo inutilmente perché il lupo è davvero presente. Credo che lei sia in buona fede ma il problema che io mi pongo è questo: perché la nostra terra ospita queste tre centrali che hanno causato “il buco nero” dell’inquinamento in Europa?

In questi giorni i quotidiani pugliesi, i presidenti delle tre province di Taranto, Brindisi, Lecce, i sindaci dell’Unione dei Comuni e decine di altri centri del Salento si sono mobilitati perché i dati negativi che interessano la salute dei cittadini della nostra terra sono allarmanti.

Non confondiamo il “terrorismo ambientalista” o “semplicismo ecologico” con una reale preoccupazione di tutta una comunità che si sta finalmente svegliando e che prende coscienza anche e soprattutto dei pericoli di un forte inquinamento industriale locale. Il ricatto occupazionale non giustifica le scelte di industriali e di politici senza scrupoli che hanno trattato ancora una volta la nostra come una terra di conquista e merce di scambio.

A pochi passi da noi esistono queste tre centrali e i dati sono quelli riportati nell’articolo.

Cordiali saluti
Realino Mazzotta


Risposta a Mino Mattia - Sono proprio 36 milioni di tonnellate di gas che ogni anno sono espulsi dalle centrali di Brindisi e Taranto...
Realino Mazzotta
19/04/2007