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LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI di Paolo Giordano, Mondadori, gennaio 2008

 

 

“Alice Della Rocca odiava la scuola di sci”: è questo l’incipit del  romanzo,  opera prima di Paolo Giordano – giovanissimo autore,  ventisei anni appena – che ha ottenuto prestigiosi premi letterari quali lo Strega e il Campiello Opera Prima, ed un successo di vendite superiore alle migliori aspettative.

 

La chiave di tanta accoglienza sta nel fatto che questo romanzo tratta argomenti di grande attualità e  non è indirizzato ad un’unica tipologia di lettori

 

Ne “La solitudine dei numeri primi”, Paolo Giordano ha presentato realisticamente situazioni, familiari, scolastiche o amicali vissute dai protagonisti: difficoltà di dialogo coi genitori; amicizia offerta o disattesa;  bullismo anche femminile; droga leggera; amore; precoce e deludente approccio ai rapporti sessuali; omosessualità.

 

Nelle vicissitudini dei protagonisti, i lettori giovani vedono rispecchiati se stessi con le problematiche cui  sono costretti a scontrarsi  ogni giorno. E anche  i danni che possono derivare da bravate e trasgressioni.     

Gli adulti, invece, specie se genitori, si sentono chiamati in causa e invitati a  meditare sulle possibili disastrose conseguenze causate da egoistici  metodi educativi, o da assoluta  latitanza.  

 

Alice Dalla Rocca è  una bimba che non ama né la neve né  il freddo, e tantomeno lo sci, ma che è costretta dal padre a  frequentare la scuola di tale disciplina sportiva. Una caduta accidentale  sarà la causa di  una menomazione che pregiudicherà il suo futuro.   

 

Mattia Balossino  è un bambino dotato di intelligenza superiore alla media. Per contro ha una sorella gemella subdotata, la sfortunata Michela, che scomparirà in un triste pomeriggio quando proprio a lui ne era stata affidata la custodia. Questa disgrazia gli procurerà un’indelebile e devastante ferita morale.

 

Compromesso il buon rapporto coi genitori, colmi di rancore l’una e  di sensi di colpa l’altro, alle loro disgrazie, Alice e Mattia – sono loro due i principali protagonisti del romanzo – .risponderanno con  anoressia. e/o autolesionismo.

 

Divenuti adolescenti, Alice e Mattia s’incontrano e tra loro nasce un importante rapporto di amicizia, che troncano quando ognuno prende la propria strada. Matteo, laureatosi brillantemente accetta una proposta di studio all’estero, che lo avvia ad una brillante carriera universitaria;  Alice, invece,  lascia gli studi per la fotografia.

 

Ad entrambi  non mancheranno soddisfazioni professionali, ma la sensazione di non essere mai adeguati alle situazioni e di non  sentirsi a casa da nessuna parte non li abbandonerà mai.

Il  difficile vissuto familiare ha prodotto in loro gravi  difficoltà  a relazionarsi  con gli altri: là dove avranno intrecciato  legami  finiranno col travolgere anche i sentimenti delle persone che li amano.

 

Denis; Viola; Fabio; Nadia, Alberto, Soledad e Marcello, sono altri personaggi, che si conosceranno nel corso della lettura., ognuno col proprio  bagaglio di solitudine e sofferenza,

 

La solitudine dei numeri primi, 47 capitoli, 304 pagine. Un libro interessante, da leggere, anche se la storia dei protagonisti passa in secondo piano al confronto degli argomenti. E’ da rilevare che anche nelle pagine che paiono soffrir di stanchezza, vi si trovano pensieri e ragionamenti profondi. Tuttavia, resta la sensazione che al romanzo manchi quel qualcosa in più, che dovrebbe esserci, per rendere completa l’opera. E’ come se l’autore avesse, non raccontato una storia per emozionare, ma usato un insieme di storie, fattesi più concitate  dopo il trentesimo capitolo, per esternare esempi di vita vissuta ai quali non concede alternative. Una per tutte, il perdono.

dania

 

novembre 2008


LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI di PAOLO GIORDANO
dania
1/11/2008