Veglieonline.it >>> chiudimi  ***   Stampa questa pagina

 

Le centrali a biomasse sono sicure purchè…

 

“..i politici e gli Enti preposti svolgano correttamente i loro compiti di indirizzo e controllo realizzando: una programmazione della distribuzione e dimensionamento delle centrali a biomassa sul territorio; evitino la possibile concentrazione di fonti inquinanti; prevengano lo sfruttamento eccessivo di fonti locali; vigilino sulle attività delle centrali con un controllo imparziale delle emissioni” ( prof. Luigi De Bellis dell’Università del Salento).

 

E’ questo il vademecum  che bisogna rispettare per evitare che le centrale a biomasse si trasformino in un boomerang per il territorio che le ospita.

Proviamo a fare un’analisi per capire se per la realizzazione del sansificio di Veglie  è stato rispettato quanto afferma un sostenitore delle centrali a biomasse .

Un distinguo va fatto,  nel senso che un sansificio non è una centrale a biomasse; ma se il sansificio in questione può lavorare 13.000 (tredicimila) ql di  sansa al giorno ed è dotato di 2 forni alimentati da 3  bruciatori  che sviluppano un totale di 21.000.000 kcal/h e, inoltre, se tra i fini statutari della società che lo gestisce è prevista anche la produzione e vendita di energia elettrica, pensare male, (come sostiene il divo Giulio Andreotti) è peccato ma spesso  ci si azzecca. Più chiaramente è legittimo pensare che, accanto a un sansificio di tale portata un impianto di produzione di energia elettrica  a biomasse è la naturale conseguenza. In questa logica, quello che si vuol far passare come un innocuo sansificio è il primo grosso macigno di una frana rappresentata  una industria che procurerà solo  danni all’ambiente.  Perché? Proviamo ad analizzare quanto sostenuto dal prof. De Bellis.

“..i politici e gli Enti preposti svolgano correttamente i loro compiti di indirizzo e controllo realizzando: una programmazione della distribuzione e dimensionamento delle centrali a biomassa sul territorio;

 

Possiamo dire che i nostri politici hanno CORRETTAMENTE dato gli indirizzi giusti nel dimensionamento e nella collocazione del sansificio?

Spassionatamente possiamo dire :NO. Anzi, mentre sindaci e consigli comunale  dei paesi vicini a Veglie, senza distinzione di colore politico, hanno protestato e protestano con vigore contro questo progetto, (tutti ignoranti, incompetenti o manipolati?)nel consiglio comunale di Veglie si è potuto solo affermare che non è legittimo fare un atto di indirizzo per il tecnico comunale preposto all’esame del progetto. Allora delle due affermazioni una è falsa: o quella prof. De Bellis, e non ci credo, o quanto affermato nel consiglio comunale di Veglie, e qualche dubbio mi passa per mente.

“Controllo”…. Di che cosa? Se  è stato difficile ottenere copia del progetto anche ai consiglieri comunali?  Come si può controllare se non c’è informazione? Come si può pensare di costruire un controllo di fronte ad un unanime e silenzioso consenso politico della maggioranza del comune di Veglie?

“Dimensionamento” E’ stato portato a testimonianza della innocuità del sansificio un articolo sulla inaugurazione in pompa magna  del nuovo sansificio del Cavaliere Guerrieri di Squinzano. Un  autentico Signore per cortesia e correttezza, il Cavaliere Guerrieri, tanto che per realizzare correttamente il suo nuovo sansificio  ha impiegato dai sei ai sette anni e potrà lavorare solo 2.000 (duemila) quintali di sansa al giorno. Quello di Squinzano  è un piccolo sansificio se paragonato a quello di Veglie (13.000 ql/giorno).

Il prof. De Bellis sostiene l’utilità di “impianti di piccola e media taglia (filiera corta)” ma il 3° sansificio per grandezza d’Europa possiamo considerarlo uno di piccola o media taglia?

 

 

(i politici)..evitino la possibile concentrazione di fonti inquinanti;”

Un dato ENEA 2003: la Puglia  è la seconda regione in assoluto per quanto riguarda l’immissione nell’aria di anidride carbonica, il primato spetta alla altamente industrializzata Lombardia. E’ noto a tutti che, vedi ILVA di Taranto, Copersalento di Maglie,  oltre alla CO2, vengono immessi nell’aria altri elementi inquinanti che condizionano negativamente la qualità della vita degli abitanti. In linea di principio avrebbe senso solo la sostituzione di parte del combustile fossile (petrolio, carbone)  con le biomasse e non l’aggiunta dell’uno all’altro. In sintesi: perché continuare a immettere nell’aria prodotti della combustione in Puglia, quando non riusciamo a fare degli efficaci controlli sulle emissioni e non riusciamo a far convertire gli impianti altamente inquinanti con quelli più moderni?

 

(i politici egli Enti) ….vigilino sulle attività delle centrali con un controllo imparziale delle emissioni”

ILVA, Copersalento, Centrale elettrica di Cerano, chi fa i controlli imparziali? Chi garantisce il benessere dei residenti? Abbiamo molto ancora da imparare e ci resta ancora molta strada da fare prima di arrivare ad avere “un controllo imparziale delle emissioni”,questo inoltre, sta ad indicare che le centrali a biomasse  non  solo assolutamente innocuo, ma anche esse devo essere controllate in modo Imparziale.

 

In conclusione io faccio mio quanto criticamente sostiene il prof. De Bellis ma con la certezza  che queste affermazioni non sono state minimamente applicate al sansificio di Veglie.

Non penso che il luminare universitario sarebbe pronto, alla luce delle sue stesse affermazioni, a sostenere l’innocuità del sansificio di Veglie.

 

Dott. Nicola Gennachi

 

 

 

 


LE CENTRALI A BIOMASSE SONO SICURE PURCHE'........
Nicola Gennachi
4/12/2008