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OPINIONI DI UN CLOWN di HEINRICH BÖLL, Mondadori 1983 Se essere poveri è orribile, se avere a malapena quello che basta per sbarcare il lunario è molto brutto, “com’è essere ricchi, com’è?” Chiede Hans al signor Derkum, che risponde: “Ragazzo mio, può essere brutto, se rinunci a pensare. Se io avessi ancora coraggio, e la fiducia che a questo mondo si può fare ancora qualche cosa, sai cosa farei? Fonderei una società che si prendesse cura dei figli dei ricchi. Gli imbecilli usano il concetto di asocialità solo riferendosi ai poveri”. Che conta essere ricchi, se per un’assurda lotta agli sprechi ti nutrono a malapena; se quando vuoi intraprendere una carriera artistica dicono che possono pagarti una buona scuola di recitazione, ma se insisti che vuoi fare il clown e che le scuole non servono, ti snobbano e ti tagliano i viveri, invitandoti “a prendere in mano il tuo destino e a superare le difficoltà con le tue forze”? Che conta essere ricchi, se quando inizi una convivenza con la donna di cui ti sei innamorato, tuo padre ti scrive che “per ragioni morali ti rifiuta qualsiasi appoggio finanziario e che si aspetta da te che nutri con il lavoro delle tue mani te stesso e quell’infelice, onesta ragazza che hai sedotto”? E tua madre, che “la sua coscienza la costringe a ripudiarti? Vi è una sola risposta: quella che il ragazzo vuole seguire non è propriamente una professione “allineata” con l’idea che in famiglia si ha dell’arte. E il suo comportamento non è “allineato” coi principi di coerenza e moralità trasmessi. Se anche vissuti, sarà da verificare… Hans Schnier è il principale protagonista di questo romanzo, ambientato nella Germania Federale post bellica e raccontato in prima persona. E’ attraverso i suoi dialoghi e i racconti scaturiti dai ricordi che Heinrich Böll fa emergere contraddizioni, incoerenze, ipocrisie in tutti i campi, dalla famiglia, alla chiesa cattolica, alla società, tanto da giungere a definire “epoca della prostituzione” il periodo in cui si snodano le vicende. Non dare nulla per scontato. E’ proprio quando il cielo è sereno che s’alza improvvisa la tempesta che sconquassa tutto quanto. Il mondo é crollato addosso ad Hans, quando Maria – cattolica – dopo anni di convivenza, lo lascia a causa di una crisi spirituale.
A Bonn, dichiarazioni di democrazia e fratellanza sono all’ordine del giorno. E gli ex nazisti? Hans ricorda ragazzi appartenenti alla gioventù hitleriana spediti al fronte perché non “politicamente allineati” e che non hanno più fatto ritorno. E sa di altri nazisti che, invece, godono ottima salute e circolano tronfi delle onorificenze ottenute per meriti socio-culturali e degli incarichi ora assunti nelle alte sfere: tutti personaggi “nati per essere il linea con le idee del momento”. Potrebbero apparire ammirevoli le ammissioni di pentimento, ma Heinrich Böll, attraverso il protagonista, dice. “Il segreto dell’orrore sta nel particolare. E’molto facile, un gioco da bambini pentirsi di gravi colpe: errori politici, adulterio, assassinio, antisemitismo. Ma chi perdona un particolare, chi comprende i dettagli?” Basta un poco di memoria storica, e quella di Hans Schnier è affollata: sente ancora l’eco degli spari che si susseguono nel bosco e la voce che spiega agli scolari: “Così accadrà a tutti coloro che si rifiutano di difendere la terra sacra tedesca dagli yankees ebrei”… Troppi particolari, troppi nitidi dettagli, che non potrà mai dimenticare, né perdonare, pur ponendo qualche distinguo fra ignoranza e cattiveria Nel vuoto del suo appartamento, Hans Schnier fantastica tra il reale, i ricordi e le sensazioni. Immagina di escogitare eclatanti azioni di giustizia e di rivalsa, oppure di andare a Roma per informare il Papa sulla cattiveria della Chiesa tedesca. Non farà niente di tutto ciò, perché lui è un clown che fa raccolta di attimi e di sé dice: “ Per quanto strano possa sembrare, io voglio bene alla specie a cui io stesso appartengo: agli esseri umani”. dania 23 febbraio, 2009 OPINIONI DI UN CLOWN di HEINRICH BÖLL, Mondadori 1983 dania 24/02/2009 |