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Svegliati, Veglie!
Ennesima puntata della serie (a)politica “Veglie: una storia tanto fantastica,quanto assurda”.
Il controllo democratico (quello vero) parte da noi cittadini, che abbiamo il dovere di denunciare tutto questo: 2) mancata adesione del Comune di Veglie al Parco del Negroamaro, scelta comprensibile dal punto di vista della coerenza politica - considerato che in quella zona hanno cercato di impiantare un mega-inceneritore noto come sansificio - ma meno comprensibile dal punto di vista dell’investimento sia economico sia d’immagine per il nostro Comune, che rischia di essere tagliato fuori da tutti i circuiti di promozione del territorio e di intercettazione di finanziamenti della Comunità Europea; 3) indecente proposta di spostare la zona P.I.P., ovvero gli insediamenti produttivi per gli artigiani, a ridosso del ponte della circonvallazione (contro il progetto già approvato di via Salice), solo per pesare ulteriormente sulle casse di un Comune già fortemente indebitato chiedendo agli artigiani di esporsi economicamente senza garantire la vera fattibilità a breve termine del progetto di realizzazione degli impianti, e soprattutto per accontentare i soliti “signorotti” che spadroneggiano (o credono di spadroneggiare) a Veglie; 4) stallo della “maggioranza” che non cade mai veramente per la mancanza di qualche “cuor di leone” all’appello; 5) persistente situazione di esclusione della rappresentanza femminile dall’amministrazione di Veglie, in contrasto con la sentenza del T.A.R. che “obbligava” il Sindaco&Co ad adeguarsi a quanto previsto nello Statuto Comunale; 6) illuminazione pubblica che va e viene, un palo sì e un palo no, che oggi tocca una via e domani un’altra, in una inutile quanto dannosa corsa al risparmio che mette in pericolo la sicurezza dei cittadini e dei luoghi pubblici e privati; 7) condizione pessima delle strade, che oggi vengono asfaltate, e domani “scòppulanu” forse per l’uso di materiali scadenti, o per i lavori fatti in fretta e furia; 8) situazione caotica della viabilità ordinaria, con i vigili che cercano di decongestionare un traffico dovuto alla mancanza di un miglioramento o perlomeno di uno studio che coinvolga cittadini, associazioni, commercianti, etc. Ma la cosa veramente sconfortante a Veglie è che manca una progettazione a livello sociale e culturale. Si va avanti sempre a dare contentini economici e lavoretti precari a chi ha davvero bisogno ma anche a chi non ne ha, perché si deve coltivare il proprio orticello. C’è chi considera la cultura una cosa superflua, di cui si può fare a meno, a fronte di altri problemi più importanti da affrontare.
Ma chi pensa questo si sbaglia.
Un paese non può vivere solo di servizi (quali?) offerti al cittadino, di doni e regalie che possono soddisfare la “pancia”, ma che servono solo a tenerlo in pugno, a tenerselo buono, a non farlo mai crescere veramente, a considerarlo utile solo una volta ogni cinque anni per mettere una crocetta su un simbolo e scrivere un nome.
Per dirla con le parole di un famoso film, Veglie “non è un paese per vecchi”, ma neanche un paese per giovani, per adolescenti, per bambini, per le donne. Più che un paese, ci sembra un grande circo, il CIRCO ORFAI, in cui ognuno deve vivere la propria difficile vita, in un paese che lascia le persone sole di fronte al loro destino. In questo grande circo, ogni amministratore fa i suoi “numeri”, i suoi giochi di prestigio il cui trucco, però, si vede benissimo.
Ci piace pensare che un giorno si possa tornare alla vera democrazia, in cui si preveda una rotazione degli eletti.
Svegliati Veglie! Stanno succedendo tante cose strane, ultimamente...ma quello che colpisce è l’indifferenza della cittadinanza, che non reagisce Mov. per la Sinistr. 31/03/2009 |