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E poi,magari tra qualche giorno, ci sarà qualcuno di loro che, con la più grande faccia tosta di questo mondo verrà a chiedervi il voto per diventare consigliere provinciale!Ma se non sanno neanche amministrare un cortile di masseria!
Così iniziava il suo intervento del 27 aprile scorso, su questo sito, Lorenzo Catamo. Così effettivamente sta accadendo. Trovandomi al bar, mentre gustavo un caffè, un signore pagava alla cassa la sua consumazione e "suggeriva" alla cassiera un candidato da votare. La cassiera, sapendo benissimo che quel signore alla cassa faceva parte dell'attuale amministrazione, ha rivolto educatamente, ma molto chiaramente e francamente, parole del genere: "Devo votare quello che appena adesso sta imparando a parlare l'italiano? Oppure devo votare quell'altro? Ma come ci avete rappresentato in questi anni a Veglie? Peggio di così forse è difficile arrivare". E poi,magari tra qualche giorno, ci sarà qualcuno di loro che, con la più grande faccia tosta di questo mondo verrà a chiedervi il voto per diventare consigliere provinciale!Ma se non sanno neanche amministrare un cortile di masseria!C'è allora da dire che queste espresse, non sono idee di Catamo, sono parole che si odono nel paese, parlando tra amici. Forse sono sbagliate. Forse non lo sono affatto. La Commissione per i problemi sociali e della scuola di formazione all'impegno sociopolitico della nostra Diocesi, in un documento titolato "La Chiesa e le prossime elezioni
"L’imminente scadenza elettorale interpella, in modo esigente, la coscienza dei credenti. Essi non possono, proprio in nome della loro fede, disinteressarsi della cosa pubblica, bollandola come affare sporco.
Non può, innanzitutto, non riflettere, in modo lucido, con tutti gli uomini di buona volontà, di cultura laica e cristiana, sulle cause del progressivo imbarbarimento della civiltà a cui apparteniamo e del degrado morale verso cui scivola ogni giorno la società umana.
Non può più esimersi, per ragioni di quieto vivere o per un malinteso senso di neutralità, dal distogliere di impegnarsi in politica chi ha la fedina penale non proprio linda o trascorsi esistenziali poco trasparenti e dal domandare, senza mezzi termini, ai nostri candidati nostrani, oggi più che mai, se stanno servendo il bene comune o la carriera personale, la persona umana o l’ideologia di partito, gli ultimi o gli interessi consolidati dei primi. [...]"
Il grassetto è mio. I cristiani che voteranno, i cristiani che - appunto - fanno parte di quella Chiesa che non può esimersi per varie ragioni di quieto vivere... quei cristiani si domanderanno se i candidati nostrani, oggi più che mai, stanno servendo, ed hanno servito nel loro mandato, il bene comune o la carriera personale? La persona umana o l'ideologia di partito? Gli interessi degli ultimi o dei primi, o i propri interessi? Se la riposta sarà positiva, ben vengano i candidati nostrani! Ci sarà nei cristiani che si accingono a votare la franchezza di quella ragazza della cassa? O, alla fine, come è accaduto fin troppo spesso, basterà una promessa a strappare il voto? O alla fine, come è spesso accaduto, si venderà la propria coscienza ad una speranza che non verrà soddisfatta; ad un permesso che si spera verrà rilasciato; all'accoglimento di una pratica che in realtà era già dovuta? Alle promesse che con il proprio denaro di consigliere/assessore si farà qualcosa di utile, mentre i soldi - in nero - entrano da un'altra porta?
Penna Claudio La Chiesa e le prossime elezioni C. Penna 13/05/2009 |