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LeIllustrissimo presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, chi Le scrive fa parte di quella nutrita schiera di persone che ha attivamente sostenuto la Sua elezione alla carica che attualmente ricopre. La abbiamo sostenuta perchè vedevamo nella Sua persona il migliore garante delle nostre idee e dei nostri valori. Battendoci per la Sua elezione ci siamo pertanto battuti per la vittoria non di una persona piuttosto che un altra, in questo caso il candidato a Lei opposto dal centro-destra, ma per la affermazione di una serie di principi e valori piuttosto che di altri che non condividiamo.

Tutto ciò premesso chiarisco subito il perché della scelta di una lettera aperta. Le scrivo per evidenziare ulteriormente, oltre a quanto già fatto da consiglieri regionali, a quanto vorranno fare altri esponenti del centro-sinistra ed a quanto, con una costanza che merita il rispetto di tutti, ha fatto sinora il Comitato per il completamento della circonvallazione di Veglie, che gli occhi dei cittadini di questa provincia sono puntati sull'eventuale risarcimento che la Sua Giunta corrisponderà alla ditta Fratelli Panarese di Veglie.

Lei è pienamente consapevole di quante irregolarità ed illegalità è costellata la storia della costruzione della circonvallazione di Veglie. Lei sa che la ditta Panarese ha coltivato la cava senza alcuna autorizzazione per periodi di tempo esattamente circoscritti da una attenta ricostruzione dei fatti che è a Sua disposizione. Per l'esattezza la ditta F.lli Panarese ha scavato abusivamente sulla particella 25 del foglio 21 fino al decreto di autorizzazione all'ampliamento della cava ottenuto dalla Regione nel dicembre del 1999. Lei sa anche che quel Decreto Regionale è stato rilasciato, speriamo che qualcuno indaghi quanto prima sulla vicenda, dall'allora Dirigente del Settore Industria Estrattiva della Regione Puglia senza il parere obbligatorio del C.T.R.A.E.

Lei sa che per quegli scavi abusivi la Provincia, per poter completare l'opera, ha dovuto realizzare un ponte sulla cava coltivata abusivamente. Lei sa quanto è costato quel ponte. Lei sa pure che l'ingiustificata resistenza della ditta in questione alla realizzazione dell'opera, che attraversa una porzione di terreno di sua proprietà, ha causato un enorme innalzamento dei costi di un'opera di pubblica utilità. Lei sa, ovviamente, che tutti questi soldi di cui parliamo, sono i nostri soldi. Lei sa pure che per quei principi che ci uniscono, che hanno voluto la Sua elezione a tutela degli stessi principi e degli stessi valori per l'etica che vogliamo contraddistingua il centro sinistra rispetto ad altri orientamenti politici, alla Provincia ora tocca il compito di presentare il conto di questi ritardi, di questa enorme maggiorazione dei costi, alla ditta Panarese. Questo ci aspettiamo dal Presidente che abbiamo voluto sedesse lì ove ora siede assieme agli altri nostri rappresentanti. Invero riteniamo che di fronte alla scandalosa situazione, nessuno dei rappresentanti dell'altro schieramento politico sia in disaccordo rispetto a questa linea.

Chi Le scrive è certo che l'indennizzo per l'esproprio alla Ditta F.lli Panarese sarà poco più che simbolico e non la cifra enorme di cui si sente mormorare tra i corridoi della Provincia di Lecce. Sicuramente classici pettegolezzi di corridoio.

Chi Le scrive è altrettanto sicuro di quanto l'etica pubblica Le stia a cuore, come Le sta a cuore una attenta e parsimoniosa utilizzazione del denaro pubblico.

Pertanto siamo sicuri che la delibera di Giunta Provinciale in via di adozione riconoscerà alla Ditta Fratelli Panarese un indennizzo minimo, correlato all'originario valore agricolo dei terreni di proprietà della Ditta Panarese e non al valore di zona estrattiva. La Provincia ha infatti l'obbligo di correlare il valore dell'indennizzo a quanto la Ditta ha versato di Ici negli anni in cui veniva effettuato l'esproprio.

Chi Le scrive è altrettanto sicuro che la Provincia di Lecce adotterà ogni provvedimento utile ad ottenere un adeguato risarcimento danni dalla ditta Panarese, per i danni causati alla collettività, sia in termini economici, sia per l'enorme ritardo con cui è stata realizzata un'opera di pubblica utilità così importante tanto per i cittadini di Veglie che per il Salento.

Chi Le scrive ha anche preso un impegno a ricostruire con un documentario l'intera vicenda della Circonvallazione di Veglie, perché resti traccia di come una comunità che si riconosce nei valori della legalità, della civiltà giuridica e dell'onestà, sappia con serenità, ma con ferma e dignitosa costanza, far valere a qualunque costo tali principi.

Accanto al documentario il Comitato pubblicherà un volume in cui in modo più dettagliato, si ripercorreranno tutte le tappe di questa incredibile vicenda.

Chi Le scrive è sicuro che alla fine di quel volume ed alla conclusione del documentario la Provincia di Lecce, con il suo Presidente, la sua Giunta ed i suoi Consiglieri, avranno agito nel pieno rispetto di questi valori che sentiamo e condividiamo. Quei valori che fanno del centrosinistra qualcosa di diverso agli occhi dei cittadini.

Luigi Del Prete già assessore di Copertino


Lettera di un ex assessore di Copertino al presidente della Provincia Pellegrino sul caso della Circonvallazione di Veglie «Ritardi e costi lievitati per colpa di quella cava. Adesso la Provincia chieda i danni all'impresa»
Quotidiano
19/05/2007