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Dopo l’Assemblea di Bagnoli. Intervista a Mimmo Saponaro

Sinistra, prove di unità

Lo scorso 20 settembre a Bagnoli

si è tenuta nell'ambito della

Festa Nazionale di Sinistra e Libertà

un’assemblea nazionale

delle donne e uomini che vogliono

un partito di sinistra finalmente

unico, provengono dalle tradizioni

socialista, verde, comunista,

laiche e cattoliche. Della domenica

di Bagnoli abbiamo parlato

con Mimmo Saponaro.

Chi è Mimmo Saponaro?

«Sono solo il segretario provinciale

di Sinistra Democratica.

Pro tempore però, perché nel

congresso di maggio ci scioglieremo

per confluire in Sinistra e

Libertà. Siamo nati proprio con

l’intento di non correre da soli,

ma di creare un forte partito della

sinistra. Infatti non ci siamo mai

costituiti come partito, solo come

movimento. Ho dichiarato sempre

di essere disponibile da subito

a stracciare la mia tessera di SD,

solo per prenderne una di un partito

che rappresenti una sinistra

ampia».

Cos’è successo domenica a

Bagnoli?

«A Bagnoli c’è stata la prima

iniziativa ufficiale di Sinistra e Libertà:

la presentazione di questo

progetto politico. Con interventi

che hanno rispecchiato gli umori

della base. Ottimo quello di Fava,

che ha detto chiaramente che i

cinque leader attuali passano la

mano all’assemblea che sarà sovrana.

Ci sono state le prime importanti

adesioni, ma soprattutto

l’auspicata cessione dei "poteri".

Ci sono al momento cinque formazioni

con loro strutture, tesserati,

sedi, che decidono di azzerarsi

per dare vita ad un unico partito,

trasferendo ogni decisione

nelle mani e nei voti di uomini e

donne che vorranno contribuire

alla crescita della sinistra non rappresentata.

A queste cinque formazioni

aggiungiamo i senza

partito che rappresentano, secondo

analisi del voto, il 75% di coloro

che ci hanno votati, quindi un

decisa maggioranza che dobbiamo

in ogni modo rappresentare,

innanzitutto rinunciando all’ individualità

per cercare di dare voce

a tutti loro».

on mi è mai capitato di vedere

delle formazioni di sinistra

fondersi in un unico partito.

Perché dovremmo fidarci di

voi e del vostro tentativo?

«In effetti la storia ha dimostrato

quanto talento abbiamo nel

dividerci, una lunga storia che ci

ha portati per la prima volta a sparire

dal parlamento. Oggi le persone

ci chiedono serietà. E ci

spingono non a mantenere il nostro

3%, neppure ad avere un paio

di deputati autoreferenziali che

difendono con le unghie e con i

denti le loro posizioni. Al contrario,

dobbiamo un partito vero,

perché l’Italia e molti elettori non

rappresentati hanno bisogno di risposte

forti in questi momenti. La

risposta? Ci si può fidare, a Bagnoli

si sono tirate le somme di un

percorso che non ha alternative

per la sinistra se vuole essere di

governo e punto di riferimento».

A chi si rivolge Sinistra e Libertà?

«Nessuna preclusione, chi ha

a cuore l’ambiente, chi pensa che

le politiche italiane debbano essere

di pace e non di guerra, argomento

quanto mai attuale. Nello

specifico personalmente non

condivido le posizioni di Rifondazione

e del Comunsiti Italiani

per un ritiro subito dall’Afghanistan

perché siamo in contesto internazionale

».

Vendola è il leader di questa formazione

nuova?

«Il presidente Vendola è sicuramente

un punto di riferimento, ma chi

guiderà il Partito potrà deciderlo solo

la base. La sua posizione di presidente

della regione gli pone qualche limite

nel prendere posizione su determinati

avvenimenti o fatti. Al momento

deve fare bene il lavoro per il quale è

stato eletto con le primarie e con il voto

dei pugliesi che hanno voluto cambiare

la guida della regione, togliendola

dalle mani della destra. L’anno

prossimo abbiamo il rinnovo della

presidenza. Su questo dobbiamo

puntare. Però ci saranno forze nuove

che dovranno avere un grande ruolo

nel nuovo partito, gli attuali leader sono

stati i traghettatori, l’assemblea deciderà

i ruoli di tutti».

A proposito di Vendola, dopo gli

scandali o presunti tali, escort a

Roma, escort in regione Puglia. La

tentazione di dire che sono tutti

uguali è grande.

«La differenza sta nel come si affronta

la situazione. Mentre il governo

non vuole parlarne, Vendola ha

chiesto chiarezza prima di tutto all’interno

del congresso regionale. Il vice

presidente ha rassegnato le dimissioni,

il presidente ha azzerato la giunta.

Ha fatto un rimpasto velocissimo

proprio per consentire chiarezza e

spazzare il campo. Sicuramente un

questione morale esiste. Vendola la

affronta. Il caso Tedesco è emblematico

di errore di valutazione nell’assegnazione

di incarichi per conflitto di

interessi. C’è chi dice che se la sanità

fosse stata affrontata come l’urbanistica,

l’ambiente, l’energia, la cooperazione

e via dicendo, la regione Puglia

non sarebbe in questa situazione

da gossip, ma ai primi posti per corretta

amministrazione».

Il Salento, voi come sinistra democratica

e come futura sinistra e

libertà dove siete presenti?

«Nelle elezioni provinciali non

abbiamo avuto neppure un consigliere.

Siamo comunque presenti e radicati.

Come S.D. abbiamo sezioni in

21 comuni, oltre che contatti di singoli

o piccoli gruppi in molti altri paesi,

spesso compagni singoli, senza una

sede, ma attenti e riconosciuti. Copriamo

un buon 65% dei Comuni. In

poco tempo ci siamo dati una struttura

che si è radicata il più possibile, pur

senza mezzi, senza sede provinciale.

D’altra parte siamo nati come movimento.

Ora vogliamo far sfociare il

nostro lavoro in un partito vero della

sinistra. S.L. sarà un partito di governo

le cui alleanze naturali sono

con il centro sinistra quindi con il

PD. Altre alleanze si vedranno sui

programmi e sulle persone. Con

L’UDC, per esempio, si può valutare

in Puglia, più arduo sarà

farlo in Sicilia se non cambia nulla

».

Come sono i rapporti con il

PD?

«Vendola deve essere riconfermato,

se qualcuno del PD pensa

che abbia governato male, si

scorda che è un’alleanza di governo

che vede proprio nel PD il

partner. Dovrebbero dire "abbiamo

governato male". Vendola sarà

il candidato alle regionali del

2010».

Però anche in SD qualcuno

non ha creduto fino in fondo.

Abbiamo assistito a migrazioni

eccellenti verso il PD.

«Ti riferisci all’ex coordinatore

provinciale Zacheo. E’ un caso

quasi isolato però. Pochi altri

compagni hanno fatto la stessa

sua scelta. Hanno ceduto alla linea

del partito unico di veltroniana

memoria. Né penso che, se

vincerà Bersani, l’asse di quel

partito si sposterà a sinistra».

I percorsi locali per costruire

sinistra e libertà?

«A Maglie c’è stato un primo

incontro di autoconvocati che ha

discusso sul radicamento di S.L.

Ci sarà quanto prima un’iniziativa

pubblica. Io personalmente,

anche dopo un colloquio con Fava,

ho scelto il ruolo di facilitatore

dei percorsi formativi, non certo

di portare avanti richieste di partito,

ma di dialogare e contribuire a

far dialogare. Entro il 15 ottobre

si terrà a Bari un primo coordinamento

regionale con tutti quelli

che ci stanno. Ripartiremo dall’assemblea

di Maglie, avvieremo

subito i gruppi si S.L. in provincia

e faremo il possibile per arrivare

a Bari con un coordinatore

che sia referente unico della provincia

di Lecce».

Il Salento ha una serie di problemi.

E’ urgente prendere posizione.

«Dobbiamo dare risposte immediate.

L’ambiente per esempio:

Copersalento deve essere

chiusa. Abbiamo posto il problema

prima in regione, poi a livello

nazionale. Il tasso di tumoralità e

problemi sanitari sono dovuti a

Copersalento, Ilva, Cerano. Molto

ha fatto Vendola fin’ora, moltissimo

resta da fare. Poi i rifiuti, il

ciclo è stato avviato a livello regionale,

però manca una cultura

di base. Non si fa la differenziata

per una sorta di comodità. Si gettano

rifiuti per strada. E’ una carenza

dei comuni anche. C’è un

solo comune in provincia che supera

la quota, quello di Melpignano

».

Se qualcuno vuole trovarvi

come fa?

«Per il momento siamo in rete

s u

"www.sdsalento.blogspot.com".

Speriamo di poter avere una sede

fissa e centrale quanto prima. Al

momento la nostra forza sono gli

amministratori, i consiglieri, gli

assessori. Sono loro il nucleo di

riferimento. Dovremo inoltre vigilare

molto sulle nuove adesioni,

qualcuno, è già successo, tenterà

di approfittare del nuovo partito

per portare esigenze che a volte

sono solo personali. La questione

morale deve essere sempre presente,

proprio a partire dall’acce


Intervista a Mimmo Saponaro
Paese nuovo
27/09/2009