Veglieonline.it >>> chiudimi  ***   Stampa questa pagina

DAL QUOTIDIANO DI LECCE DEL 20.05.07 Non si è fatta attendere la replica dell'impresa "Fratelli Panarese" alla lettera aperta di Luigi Del Prete, ex assessore del Comune di Copertino, indirizzata al presidente della Provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, in merito alla circonvallazione di Veglie ed alla lunga vertenza che tiene bloccato da anni il completamento dell'importante opera viaria, proprio a causa della vicinanza con la cava gestita dell'impresa "Panarese".
«Preliminarmente - esordisce l'avvocato Ernesto Sticchi Damiani, difensore dei Panarese - occorre sottolineare che la realizzazione del viadotto sulla cava di proprietà della ditta Panarese ha determinato un grave danno a carico della ditta medesima, atteso che la cava in questione si troverà ad essere letteralmente tagliata in due dall'infrastruttura, con l'effetto che il suo sfruttamento sarà gravemente limitato dalla presenza di questa. Pertanto, è assolutamente sorprendente che si tenti di addebitare alla ditta Panarese la decisione di costruire un ponte sulla sua cava, quando, invece, è stata proprio la stessa ditta che ha tentato sino all'ultimo di convincere le amministrazioni procedenti a seguire soluzioni tecniche alternative, idonee a contemperare l'interesse pubblico e quello privato».
«Ciò detto - continua il legale - occorre precisare che la ditta F.lli Panarese, nelle more del contenzioso legittimamente promosso nei confronti della Provincia di Lecce e del Comune di Veglie avverso gli atti espropriativi, ha continuato ad esercitare l'attività estrattiva in virtù di espliciti provvedimenti giurisdizionali che l'autorizzavano a tanto; all'epoca in cui venne autorizzato l'ampliamento dell'attività estrattiva, con il decreto del 1999, la L.R. n. 37/1985, normativa di riferimento in materia di attività estrattive, non prevedeva, ai fini dell'autorizzazione, il parere del Crtae, il quale è divenuto obbligatorio solo a seguito della modifica dell'art. 8 della L.R. n.37/1985, avvenuto con L.R. n.21/2004».
E ancora: «La ditta Panarese, fin dall'inizio, ha caldeggiato una soluzione alternativa a quella del ponte sulla cava, avendo più volte suggerito, anche con istanze formali, una parziale modifica del tracciato della circonvallazione, ma si è sempre scontrata contro un "muro di gomma", pur nonostante il fatto che nella conferenza di servizi istruttoria del 9 maggio 2001, appositamente convocata per l'esame delle alternative di intervento, ai fini del completamento della circonvallazione, le Amministrazioni procedenti avessero recisamente escluso l'alternativa rappresentata dalla realizzazione di un ponte sulla cava, in ragione dei costi eccessivi, optando comunque per la modifica del tracciato; per giurisprudenza costante della Corte Costituzionale, l'indennità di esproprio deve rappresentare un "serio ristoro" del sacrificio imposto al privato; per giurisprudenza costante, anche della Corte di Cassazione, la determinazione delle indennità di esproprio, con riferimento a suoli oggetto di attività estrattiva, va riferita esclusivamente alle capacità estrattive, trattandosi con tutta evidenza di un'attività produttiva».
Conclude l'avvocato Sticchi Damiani: «Ci si augura di avere, con queste brevi note, contribuito a far chiarezza sulla vicenda, con la speranza che la stessa sia trattata con serenità, senza pregiudizi nei confronti di alcuno, in primis la ditta espropriata, la quale rappresenta una realtà di tutto rispetto del panorama imprenditoriale salentino».

l'Impresa "Fratelli Panarese" risponde alla lettera aperta alla Provincia dell'ex assessore di Copertino Luigi del Prete
«LA CIRCONVALLAZIONE DANNEGGIA NOI»

quotidiano di lecce
20/05/2007