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E' finalmente terminata la sceneggiata iniziata a maggio con le dimissioni (sbagliate!), presentate da undici consiglieri comunali.

Dopo ordinanze e sentenze infinite, che si sono rincorse tra TAR e Consiglio di Stato, finalmente quest'ultimo ha posto la parola fine alla sceneggiata del 2009 e così lo squinternato Consiglio Comunale di Veglie rimane in carica sino a fine marzo (data delle elezioni amministrative 2010).

Eppure, il giorno prima delle dimissioni, all'amico (di cui non faccio il nome per correttezza), che mi mise a parte del segreto movimento e delle sue modalità di attuazione, feci presente che probabilmente si stava sbagliando a non rendere simultanee e contestuali tutte le dimissioni!

Mi rispose che andava bene così e che molte sentenze davano ragione all'operato dei dimissionari. Aggiunsi che, comunque, si sarebbe aperto un pericoloso contenzioso con non preventivabili conseguenze e, purtroppo, ho avuto ragione!

Come nel 2004, la procedura è stata sbagliata; ma allora l'amministrazione di cui facevo parte ritenne opportuno non ricorrere al TAR, mentre l'amministrazione Fai ha deciso diversamente, con tutte le possibili spese a carico del Comune (checché ne scriva il presidente Pietro Calcagnile che, quando parla di spese compensate, dimostra di non sapere che gli avvocati si pagano ugualmente) per mantenere a galla una amministrazione ormai morta.

Che cosa aggiungere altro?
Non saprei, se non che i movimenti in atto per le prossime elezioni non promettono nulla di meglio. Povera Veglie!

Lorenzo Catamo La Destra - Veglie


Fine della sceneggiata iniziata a maggio con le dimissioni...
L. Catamo
28/12/2009