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Una storia sbagliata

 

Le analisi politiche, così come le lettere che in questo periodo compaiono numerose sui portali internet locali, sono ricche di interesse. Ci emozionano, ci fanno sentire protagonisti della scena politica vegliese, ci offrono una piccola speranza che la formazione di una lista elettorale passi davvero attraverso il ragionamento, la discussione, la creazione di un programma. Qualche volta ci fanno sognare.

Sognare un paese migliore, in cui i servizi al cittadino siano reali, in cui vi siano luoghi di aggregazione e momenti di confronto tra amministrati e amministratori. E altre mille cose, che adesso tutte insieme è difficile descrivere, ma al buio e con gli occhi chiusi le idee che abbiamo sono tante, grazie alla fantasia, ai colori, al nostro breve vissuto, alla musica.

Una generazione intera è pronta a costruire.

L'attuale classe politica non può continuare ad essere protagonista unica e autoreferenziale delle sorti di questo piccolo paese. Con mortificazione mi accorgo che poco è stato lasciato alle giovani generazioni. Sarà colpa della quotidianità, della macchina amministrativa e del "fare politica", ma il testimone che avete stretto tra le mani durante questa lunga maratona rischiate di portarlo in casa con voi, di tenerlo come premio per il lungo impegno e sacrificio dedicati alla causa.

Forse c’è bisogno di fare un passo indietro, e quindi coinvolgere la cittadinanza tutta nelle fasi preparatorie e in quelle organizzative, con apertura, generosità e attenzione. Forse bisogna creare luoghi in cui si ascolta e si viene ascoltati, in cui le strategie non si stabiliscono in base al consenso o ai voti che una persona può teoricamente avere, ma tenendo conto delle esigenze di un territorio e rispettandone i tempi. Forse c’è bisogno di mettere da parte il "culto della persona" e imparare un nuovo modo di stare insieme.

Forse a volte la ragione deve lasciare spazio alla passione, ai sogni. Non è una cosa semplice, lo sappiamo, ma di questo abbiamo bisogno: di innamorarci e di credere che un rinnovamento sia possibile.

 

Andrea De Ferraris

andrea.deferraris@mac.com


Una storia sbagliata
A. De Ferraris
25/01/2010