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La gente chiede una amministrazione forte e competente.

Già i  manifesti rendono pubblico il nome del primo candidato a  sindaco (Maurilio Nicolaci),  altri annunciano la nascita del nuovo movimento politico “Unione per Veglie” (Elio Spagnolo?) mentre orecchie indiscrete percepiscono voci di una divisione delle due rappresentanze  dell'opposizione che tentavano di  costruire un equilibrio per poi scegliere  il loro candidato a sindaco ( Greco o Roberto Carlà); Voci, dicono ancora, che è in crogiolo la candidatura di un giovanissimo sindaco (Giuseppe Landolfo?), una volta composta la quarta lista. E “bollenti spiriti” minacciano una scissione a sx  del PD, con la formazione di una lista di solo giovani, in quanto poco soddisfatti della svanita sinergia dei due papabili a sindaco nel centrosinistra.
Dinamiche apparentemente simili, cinque anni fa, hanno consegnato le chiavi della città all'attuale maggioranza il cui operato è stato oggetto di notizie poco rincuoranti sulla stampa  locale.
Così stando le cose sembrerebbe che tutto il gran da fare di incontri e delegazioni, di proposte e controproposte, girava solo intorno al nome del candidato a sindaco? E sarà solo la persona del sindaco a risollevare le condizioni del nostro paese?
 No, qui c'è dell'altro. Qui c'è la dimenticanza  voluta di quanto i cittadini chiedono. Non si possono dimenticare, senza dover pagare una pesante gabella, le aspettative delle persone. Alla gente che ci mette il cuore, l'entusiasmo, il tempo  vanno spiegati  i fatti. Come mai la sinistra Vegliese si permette il lusso di perdere un protagonista importante della politica locale degli ultimi anni, Antonio Greco, e decide di sostenere un ex sindaco di centrodestra. E' giusto che la gente conosca  il perché di questa scelta. La politica vincente si fa in piazza, con al gente, sotto gli occhi di tutti e non nelle segrete stanze.  E' giusto che si sappia se è Greco che si è allontanato dai problemi della gente o se è un PD locale che, solo raramente, ha dato segni di sintonia con quelli che sono stati i bisogni della gente. Noi vogliamo sapere, da chi ci rappresenta in queste trattative, in quali punti del programma comune non c'è convergenza tra Carlà e Greco. La gente aveva consegnato a questi due politici le aspettative  di una rinascita del nostro paese.
Sapete cosa la gente dice di queste oscure frammentazioni interne  a quella che ha solo delle sfumate sembianze con la sinistra che la gente  immagina?  Sapete cosa si dice a Veglie delle ricerche affannose a chiudere le liste?  Ve lo riporto in dialetto senza nessuna mediazione di traduzione  “si sta spàccane  fra iddri. Sape ce ncete sutta” . Cosa c'è sotto? Ve lo dico io, se si continua così c'è la disaffezione della gente che dovrà esprimere il suo voto, e se sarà un voto spostato a destra, carissimi strateghi della politica, ben vi sta. Noi continueremo a pagare come abbiamo sempre fatto.
Le aspettative dei giovani le vogliamo deludere ancora?
Ma siamo proprio fuori tempo per darsi una brevissima pausa di riflessione, nel tentativo di ripartire dopo aver fatto tutti un passo indietro per non rendersi responsabili di un salto nel vuoto della vita dei vegliesi?

Non sarà certamente un alto lavoro di sartoria politica a farci uscire dalla condizione di pre-dissesto finanziario.
Proviamo a  vedere i fautori di questa estrema frammentazione delle competenze amministrative arrancare a  mo' di ronzini stanchi contro la mole delle difficoltà amministrative, magari frenati dalle provate capacità dell'opposizione.  E' democrazia, ma non delle migliori.
La vetustà della nostra classe politica da l'immagine patetica dell'assalto alla cittadella da parte di vecchi soldati stanchi e senza entusiasmo.
E' il momento di svegliarsi se si vuole contribuire alla ripresa della nostra comunità.
 
Redazione di veglieonline
nicola gennachi


La gente chiede una amministrazione forte e competente
nicola gennachi
4/02/2010