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Finalmente c’è chi sa quello che chiedono i cittadini e ce lo spiega.
Carissimo dott. Gennachi,
mi consigliano di non fare come i nuovi e vecchi democristiani, che lei, per altro, conosceva bene, che dinanzi alle critiche reagivano:“canta Rinalda…..”.
Ho rispetto del lavoro suo e di quello di altri, impegnati a far circolare le diverse opinioni all’interno della nostra comunità, pertanto non la lascerò cantare da solo e risponderò alle sue domande.
Lei chiede “come mai la sinistra vegliese si permette il lusso di perdere un protagonista importante della politica locale degli ultimi anni, Antonio Greco, e decide di sostenere un ex sindaco di centrodestra”?
Sono contenta che lei abbia preso a cuore le sorti della sinistra e si preoccupi dei pezzi che va perdendo. Non rappresentando, però, tutta la sinistra le risponderò per la mia parte.
Mi scuso per la banalità della risposta, ma la realtà spesso è molto banale, a renderla intrigante sono le fantasie di chi ci ruota intorno.
Al professore Greco è stato chiesto in moltissime occasioni pubbliche e private se fosse interessato ad essere il candidato sindaco di un centro sinistra allargato e il rifiuto del professore era netto e motivato da esigenze personali.
Il professore aveva, però, espresso l’idea di dare vita ad un’assemblea di ventuno persone, a partire dai nove consiglieri che si erano opposti all’Amministrazione Fai, compresi Stefania Capoccia e Cosimo Spagnolo, e poi l’assemblea avrebbe dovuto eleggere il candidato sindaco. Era un ragionamento che a noi sembrava contorto: legittimava il diritto degli uscenti ad essere ricandidati, impedendo un rinnovamento che è sempre molto difficoltoso. Preferendo il dialogo con il singolo e con il PDL di Armonico escludeva di fatto ogni dialogo con i partiti organizzati della sinistra. Siamo un partito e abbiamo cercato di reagire, quando abbiamo compreso che il professore non era interessato ad essere il candidato di un centrosinistra aperto, ma sperava di essere indicato dall’assemblea con il PDL che si andava organizzando. E’ quanto mai strano che adesso ci venga rimproverato di esserci permessi il lusso di perdere “un protagonista importante”. Se il professore ci avesse illustrato in tempo e con maggiore chiarezza le sue reali intenzioni, che abbiamo capito solo quando ha accettato la candidatura del centrodestra, lo avremmo certamente sostenuto noi e sono convinta tutta la sinistra vegliese. Non saremo stati scaltri, ma non fedifraghi. In realtà abbiamo subito le scelte operate dal professore.
Può apparire paradossale e forse lo è, ma sono state le divergenze sulla composizione della “squadra” e sulla procedura di scelta del candidato sindaco la causa della frattura.
Dottore, le sarei grata, qualora fosse interessato, se volesse condurre un’inchiesta, sia tra i giovani che tra i rappresentanti storici della sinistra, per verificare l’attendibilità delle mie affermazioni e riscontrare le reali motivazioni del suo: “si sta spàccane fra iddri. Sape ce ncete sutta”.
Non avendo complottato, né io né il mio partito contro nessuno, non abbiamo paura di essere smentiti. Anzi, lavoriamo per ricomporre quanto lacerato da altri, senza pretese di ruoli e di prebende.
Concludo e le rammento che la sua apodittica espressione: “un PD locale che, solo raramente, ha dato segni di sintonia con quelli che sono stati i bisogni della gente”, è ingenerosa e non coglie la complessità della nascita di un partito che ha solo due anni di vita e che a Veglie ha avuto un parto travagliato, conclusosi con l’allontanamento del Sindaco Fai, che era stato tra i fondatori.
Uomini e donne, che hanno dato vita a questo partito, sono pezzi di storia di questo Paese per il loro legame sociale con la gente, la sua espressione è offensiva nei loro confronti e non li ripaga per il loro impegno nelle strutture sindacali. Personalmente mi sento onorata e sento il peso della loro scelta.
Questa storia le dovrebbe essere nota, altrimenti mi sorge il dubbio che lei non legga quanto pubblica, ma non fa nulla. Quello che fa è prezioso e va bene così.
Con ammirazione
Mariarosaria De Bartolomeo
Responsabile del Circolo PD Veglie
Finalmente c'è chi sa quello che chiedono i cittadini e ce lo spiega M.R.De Bartolomeo 1/01/2010 |