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Il Pd locale, con evidente nervosismo, mi chiama in causa con argomenti “prevedibili” e già presenti nell’intervento dello pseudonimo “Saverio” del 24 gennaio u.s..

La lettera titolata "Lavoriamo per ricomporre quanto lacerato da altri, senza pretese di ruoli e di prebende." (con data sbagliata!) ha un punto chiaro e condivisibile: “sono state le divergenze sulla composizione della “squadra” e sulla procedura di scelta del candidato sindaco la causa della frattura”. Penso che questo è ciò che interessa sapere ai vegliesi oggi. Per mesi il PD ha sostenuto, al contrario, che “basta che Greco e Carlà si mettano d’accordo”. Ora ammette che i veri problemi sono nelle “squadre” e non nei due ex sindaci. Se fosse stato per Greco e Carlà l’accordo ci sarebbe stato da mesi.

Mi permetto, invece, di rilevare alcune omissioni e alcune affermazioni che mi sembrano non vere.

Parto da quest’ultime:

-Non è vero che “al professore Greco è stato chiesto in moltissime occasioni pubbliche e private se fosse interessato ad essere il candidato sindaco di un centro sinistra allargato”. E’ vero che il gotha del PD ha parlato sempre, come linea politica, di centro-sinistra allargato, con un candidato sindaco di centro-destra, a cui per ragioni politiche non ero interessato. E di questa mia non condivisione (non sul nome del candidato sindaco ma sull’impostazione politica da me sempre considerata legittima per un partito) ho detto da subito. E’ vero, invece, che la mia preferenza per una lista trasversale, da sempre giudicata dal PD “contorta”…, è il vero motivo per cui il PD non ha fatto mai una proposta di mia candidatura.

-Non è vero che ho “accettato la candidatura del centrodestraperché nessun partito mi ha offerto candidature e non ho mai partecipato a riunioni di partito né sono mai stato, in questi mesi, in sedi di partito, eccetto che nella sede del PD.

-Non è vero che ho escluso “di fatto ogni dialogo con i partiti organizzati della sinistra”. Sono stati invitati da me ed hanno partecipato a più incontri nel mese di novembre e di questi incontri esistono i verbali.

Appare, poi, un insulto gratuito e scontato l’affermazione: “se il professore ci avesse illustrato in tempo e con maggiore chiarezza le sue reali intenzioni”. Ho affermato, e continuo ad affermarlo anche oggi 6 febbraio, che non è mia intenzione candidarmi a “nulla”. Non ho mai avuto intenzioni nascoste o strategiche per giungere alla candidatura. Se avessi voluto candidarmi, avevo tutti i titoli per manifestarlo già a fine maggio 2009, dopo cinque anni di seria opposizione.

La stessa affermazione (“se il professore ci avesse illustrato in tempo e con maggiore chiarezza le sue reali intenzioni” appare ancora molto di più ipocrita, anche oltre le intenzioni di chi scrive. Se si tengono presenti le parole di un delegato del PD, che in pubblica riunione ha affermato: “Greco non sarà mai sindaco perché, dopo 15 anni, basta! e perché ha degli scheletri nell’armadio”, appare chiaro che addurre come motivo il “tempo” è un pretesto un po’ miseruccio. La verità è che Greco al PD non andava bene ieri e non va bene ora. La mia intenzione (sincera ieri e oggi) di non aspirare alla candidatura è stata per il PD un sollievo ieri ed è maldestramente utilizzata oggi.

Le omissioni:

- Il PD dimentica di dire che la proposta di una lista trasversale nasce da un cammino di cinque anni di opposizione di tre consiglieri di centro-sinistra e quattro consiglieri di centro-destra, sempre unita e compatta, fino al punto che ha coinvolto altri quattro esponenti della maggioranza. Non mi risulta che il PD in questi anni si sia mai lamentato di questa commistione e fusione. Ero “un santo” quando tenevo unito il gruppo, sono diventato un diavolo quando ho iniziato a costruire un progetto che non coincideva con quello di chi pensa che a Veglie la verità politica è una sola.

- Il PD dimentica di dire che, in fase di progettazione, la prima cosa che mi hanno chiesto è stata quella di abbandonare il legame politico con i quattro consiglieri di centro-destra dell’opposizione (in particolare con due dell’ex-maggioranza) e con qualcuno del centro sinistra. Proposta inaccettabile. Per me, il rapporto politico non prescinde dal rapporto umano e non può essere cinicamente calpestato dalla politica.

- Il PD, infine, dimentica di dire quale atteggiamento ha assunto il suo esponente in delegazione per “ricomporre quanto lacerato da altri”: arroganze con “prendere o lasciare”, nessun contenuto programmatico, solo proposta di poltrone “per rendere appetibile l’accordo”.


Le trattative pre-elettorali sono una dannazione. Passerà anche questa fase in cui bisogna sopportare l’insolenza, l’astio, la tracotanza e (parola grossa) anche l’odio. Arriverà il 28 marzo e il clima cambierà. Agli amici del PD un sincero “Buon lavoro”.

Antonio Greco


Risposta di A. Greco a "Lavoriamo per ricomporre quanto lacerato da altri..."
A. Greco
6/01/2010