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FESTA PATRONALE, gioie e dolori. Succede, lo si sa, che ad ogni festa, per quanto si diano da fare gli organizzatori, si alzino voci di disaccordo e di malcontento per i programmi e la scelta degli ospiti. Al di là di questa constatazione, voglio testimoniarvi come in una piccola Frazione provincial-rurale del Nord, i giovani della Pro-loco siano riusciti a mitigare, se non a ovviare del tutto, il divario fra i gusti generazionali. Ogni anno, in occasione della Festa Patronale, questi giovani, che si attivano in prima persona rimboccandosi le maniche e senza badare alle ore impegnate e alle fatiche materiali, organizzano una o due serate “giovani”, con musiche, canti e altre manifestazioni moderne. Per la serata finale, invece, dopo aver tenuto conto degli orari in cui si svolgono la processione e le altre cerimonie religiose, organizzano programmi più graditi alle famiglie al completo, dai nonni ai nipotini. (Variando di anno in anno, persino la lirica sono riusciti a portare in piazza!) Immancabile, date le usanze del posto, musica e pista per il ballo liscio. Il budget viene costruito di anno in anno, e pare chiuda in attivo poiché, dopo la copertura delle spese, riescono sempre a devolvere una discreta cifra in beneficenza. Dove trovano i fondi? Pressappoco così: Nel rispetto delle norme igieniche, cena in piazza con pisaréi e fasò, piatto tipico piacentino (gnocchetti di farina e pangrattato, e fagioli); patatine fritte e spiedini cotti nello stand ristorante. Torte caserecce. Bibite. (Per gnocchetti e torte, operano mani volontarie). Tavoli e panche, che in un primo tempo venivano chiesti in prestito e ora sono di proprietà, vengono disposti in piazza dagli stessi operatori Pro-loco. Durante l’ultima serata, vengono estratti i numeri della lotteria: in palio sono posti oggetti “nuovi”e di grande attrattiva, (bici, elettrodomestici, attrezzi per la casa o per la campagna, vino e altri prodotti doc, offerti dai cittadini solidali con l’attività dei ragazzi. Per la vendita dei biglietti - anche questi in regola con le disposizioni amministrative - zona per zona, casa per casa, in giro e in largo - vengono coinvolti tutti quanti. Questa non è che un’esperienza. Una delle tante, in cui i giovani non si accontentano di essere spettatori, magari bistrattati, ma si rendono protagonisti, per la gioia propria e anche per quella della cittadinanza. Certo, ogni zona ha la sua cultura e le proprie tradizioni da rispettare, ma da un’idea ne possono scaturire altre, anche migliori. Importante è riconoscere che quando i giovani ce la mettono tutta è meglio fare largo … possibilmente, dando loro una mano! dania FESTA PATRONALE, gioie e dolori dania 23/06/2007 |