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 Tutto quello che è stato fatto 
	perché gli italiani del Sud diventassero 
	“meridionali” 
Io non sapevo che i piemontesi fecero al Sud quello che i 
	nazisti fecero a Marzabotto. Ma tante volte, per anni. 
	E cancellarono per sempre molti paesi, in operazioni 
	“anti-terrorismo”, come i marines in Iraq. 
	Non sapevo che, nelle rappresaglie, si concessero libertà 
	di stupro sulle donne meridionali, come nei Balcani, durante 
	il conflitto etnico; o come i marocchini delle truppe 
	francesi, in Ciociaria, nell’invasione, da Sud, per redimere 
	l’Italia dal fascismo (ogni volta che viene liberato, il Mezzogiorno 
	ci rimette qualcosa). 
	Ignoravo che, in nome dell’Unità nazionale, i fratelli 
	d’Italia ebbero pure diritto di saccheggio delle città meridionali, 
	come i Lanzichenecchi a Roma. 
	E che praticarono la tortura, come i marines ad Abu 
	Ghraib, i francesi in Algeria, Pinochet in Cile. 
	Non sapevo che in Parlamento, a Torino, un deputato ex 
	garibaldino paragonò la ferocia e le stragi piemontesi al 
	Sud a quelle di «Tamerlano, Gengis Khan e Attila». Un altro 
	preferì tacere «rivelazioni di cui l’Europa potrebbe 
	inorridire». E Garibaldi parlò di «cose da cloaca». 
	Né che si incarcerarono i meridionali senza accusa, senza 
	processo e senza condanna, come è accaduto con gl’islamici 
	a Guantánamo. 
da TERRONI  di pino aprile - edizione piemme 
da TERRONI - di Pino Aprile pino aprile 16/09/2010  |