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«Dite sì al sansificio» Da Salento agricolo una diffida al Comune
VEGLIE IL CONSORZIO, CHE RAGGRUPPA 8.600 COLTIVATORI, CHIEDE IL RILASCIO DELL’ACCERTAMENTO DI CONFORMITÀ DELL’IMPIANTO
DANILO LUPO
• VEGLIE . Sansificio, ora la «Salento agricolo» diffida l'amministrazione comunale: «Abbiamo tutte le carte in regola – è il succo della missiva arrivata sul tavolo del primo cittadino Alessandro Aprile – non potete non farci aprire». La diffida è arrivata al protocollo del Comune di Veglie il 29 settembre scorso; a firmarla è Fran - cesco Rizzo, il presidente del consiglio d'amministrazione della «Salento Agricolo», il consorzio agrario che è subentrato nella gestione alla «Oil Salento», consorziando 8.600 coltivatori della provincia di Lecce e prendendo in affitto l'impianto di essicazione di sansa e produzione di nocciolino in località “La casa”. In sostanza l'azienda ha chiesto al Comune di rilasciare l'accertamento di conformità dell'impianto, un atto che concluderebbe il tormentato iter urbanistico (di competenza del Comune), lasciando così l'ultima parola alla Provincia di Lecce, titolare invece delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera.
Proprio sul fronte urbanistico si erano registrate le vittorie giudiziarie del fronte del no al sansificio; non solo il Tar, ma anche il Consiglio di Stato aveva infatti sancito che l'impianto era pensato su una logica industriale e non come ultimo anello di una filiera agroalimentare, per cui non era giustificabile la sua nascita in zona agricola. Da qui la sentenza sfavorevole alla Oil Salento, che aveva di fatto comportato anche un'ordinanza di demolizione dell'impianto e il ripristino dello stato dei luoghi. Proprio quelle sentenze sfavorevoli alla «Oil Salento» vengono ora citate nella diffida della «Salento Agricolo»: il consorzio agrario riunisce al proprio interno alcuni dei frantoi più noti della provincia (Primolio di Casarano, Congedi di Ugento, Nuova Generazione di Martano, Melcarne del Capo di Leuca e diversi altri), che raggruppano circa 8.600 olivicoltori. Ora che l'impianto è stato preso in affitto da una cooperativa di frantoi, si legge nella diffida della «Salento agricolo», i requisiti richiesti dai giudici amministrativi per far funzionare il sansificio ci sono tutti. Da qui la richiesta al Comune per l'accertamento di conformità. Il cerino, insomma, passa in mano all'amministrazione comunale e al sindaco Aprile, che proprio in questi giorni sta studiando come affrontare la question e.
«Dite sì al sansificio» Da Salento agricolo una diffida al Comune GDM-danilo Lupo 4/10/2010 |