Ancora una volta, Veglie si è trovata in stato di emergenza per una pioggia
abbondante durata sette ore e, come l'anno scorso, si è dovuti intervenire
scavando un canale a ridosso della circonvallazione posta a nord del centro
abitato.
Proprio in quella zona dove ,sette-otto anni fa, l'amministrazione di cui
facevo parte, e della quale numerosi esponenti partecipano a quella attuale,
pensò di progettare un'opera idraulica che fu spregiativamente definita"
canalone ".
Ricordo ancora le polemiche velenose ed infuocate che ne seguirono anche con
vignette di discutibile qualità satirica e con insulti alle persone.
Dovetti, come assessore ai lavori pubblici e come amministratore senza alcun
interesse patrimoniale, subire attacchi spesso sconsiderati con una acrimonia
degna di miglior causa.
Probabilmente il progetto era troppo invasivo e si cercò di ridimensionarlo.
Anche a me sembrava utile toccare il meno possibile l'ambiente.Ma chi si
opponeva ( difendendo anche gli interessi di qualcuno che non voleva si
toccasse la sua proprietà) scatenò una lotta così violenta che, alla fine, si
preferì lasciar perdere mandando a monte il progetto.
Ora mi chiedo, e lo chiedo soprattutto a chi fece parte di quella lotta e
ancora amministra Veglie, se non sarebbe stato più opportuno evitare crociate a
sfondo politico e scandalistico e cercare, tutti insieme, di fare gli interessi
della comunità tutta senza distinzione di appartenenza politica.
Evidentemente fu un errore di calcolo e spero sinceramente che le conseguenze
non dabbano poi ricadere su tutti i vegliesi e sulle loro famiglie.
Lorenzo Catamo
Considerazioni in merito all'alluvione del 2 novembre
Lorenzo Catamo
8/11/2010
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