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Dal Quotidiano del 07 Dicembre 2010, (versione del saggio in formato "cronaca").




IL BENE PUBBLICO TRA DEGRADO E DETURPAMENTO:il caso di Piazza Enzo Ferrari.


Uno dei problemi che affliggono la società è l’assenza di tutela dei beni di pubblica utilità. Beni come strade, piazze e interi quartieri, sono abbandonati al deterioramento architettonico e igienico, presupposti questi che favoriscono fenomeni contigui quali il degrado e il deturpamento.

Il bene pubblico preso a modello -Piazza E. Ferrari, Veglie- è interessato da un’intensa fase di degenerazione, i cui fattori principali sono indicati dalla presenza di rifiuti inquinanti di vario tipo. Questi possono rivelarsi lesivi per la salute degli utenti del bene. Le nostre indagini hanno, infatti, rilevato un nesso di causalità tra gli agenti inquinanti e l’alto grado di verificabilità di alcune patologie. Tra queste le più importanti sono le dermatiti da contatto e le lesioni traumatiche dovute ai rifiuti disseminati nel verde pubblico. E’ stata anche rilevata la presenza di batteri “Escherichia Coli”, causa di molteplici infezioni gastro-intestinali e altre più gravi affezioni. A ciò si aggiunge l’evolversi di un altro evento lesivo del bene: il processo di "deturpamento", derivante da involuzioni di tipo urbanistico e assenza d’idonei controlli della P. a.

Le concause sono imputabili al comune, che a ciò è per legge preposto. Se pertanto i beni, siti in zone periferiche, patiscono maggiormente l’inadeguato sviluppo architettonico, più inescusabile apparirà un comportamento omissivo della P. A. nell’approntare adeguate misure di prevenzione e controllo delle condotte illecite. Sono proprio l’illiceità di alcune condotte ad abbattersi sui muri della medesima piazza E. Ferrari, ergendoli arbitrariamente a monumenti funebri per commemorare la scomparsa di alcuni giovani membri del paese, vittime della strada. Un bene pubblico la piazza, intitolata nel 1989 all’ing. Enzo Ferrari, progettata per gente “viva” poiché luogo di ritrovo dei ragazzi di varie generazioni, ma che oggi va trasformandosi in teatro dell’orrido. É qui che uno dei fenomeni della società post-moderna, il graffitismo, trova libero sfogo sulle pareti della piazza, deturpandola senza alcuna pietà.

L’accaduto costituisce reato. Il codice penale, prevede al riguardo un notevole inasprimento della pena per chi imbratta cose mobili e immobili, con graffiti e scritte, punendo il reo finanche con la reclusione. Il legislatore ha recentemente stabilito che non è più solo compito dei cittadini privati "muoversi" per denunciare tali reati ma anche della pubblica autorità, la quale ha il dovere di perseguire d'ufficio i fatti delittuosi ascritti.

Il fenomeno sembra affondare le radici in una società che sente il bisogno di esprimere in modo esuberante le proprie opinioni. La difficoltà dei giovani a comunicare si evince dall’uso di mezzi surrettizi. Scrivere sui muri, attaccare cartelloni pare voler paventare un’espressione del sentimento di dolore, in modo contorto e a tratti surreale. Un quesito viene alla mente: si tratta davvero della commemorazione, in forma moderna, dei propri cari o di una visione inappropriata della realtà che sfocia nell’esaltazione del proprio ego? É giusto che la memoria di questi ragazzi debba essere sempre viva, ma d’altro canto è senz’altro legittimo non trasformare questo luogo pubblico in “tempio dei caduti”. Se cosi si è deciso, il comune come avrà la coerenza e il coraggio di spiegare agli altri genitori, che perdevano un proprio figlio allo stesso modo dei ragazzi raffigurati in piazzetta, che lì, "a Ferrari", un posto per i loro cari non c'è e non ci potrà mai essere…

Questa sintesi è uno stralcio di un saggio. Il testo completo si trova sui siti:www.veglienews.it,www.veglieonline.it,

www.controvoci.com


Giancosimo Sanghez de Luna,

Ha curato l’ambito scientifico.

Corso di Laurea in “Chimica Industriale”,

Università "Alma Mater Studiorum", Bologna.


Donato Vese Spagnolo,

Ha curato l’ambito giuridico, la forma stilistica del saggio.

Corso di Laurea in "Law and Economics",

Università "Cattolica del Sacro Cuore", Milano.


Marco Delle Donne,

Ha curato l’ambito medico-sanitario.

Corso di Laurea in “I.A.F. Farmacia”,

Università degli “Studi Superiori”, Siena.


Ludovica Bonanno,

Ha curato l’ambito storico - sociologico.

Curriculum Linguistico,

Liceo Classico Statale "G. Palmieri.", Lecce.


Gianpaolo Frisenda

Ha descritto l’eziopatogenesi delle malattie e i suoi effetti.

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia- S.I.

Università “Politecnica delle Marche”, Ancona.




IL BENE PUBBLICO TRA DEGRADO E DETURPAMENTO: il caso di Piazza Enzo Ferrari
vese donato
12/12/2010