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PACHA DELLA STRADA di Gianluigi Gherzi e Giovanni Giacopuzzi, Editing “Sensibili alle foglie”, aprile 2008 Insieme alle vicende di Pacha, con questo libro gli autori presentano uno spaccato tragico di vita nicaraguense. La pubblicazione è del 2008, ma sperare che qualche miracolo abbia prodotto soluzioni a tante problematiche è davvero utopico. Intanto interroghiamoci. Quali vicende accompagnano un paio di scarpe da ginnastica o di jeans firmati, non “made in Italy”, ma posti in vendita qui da noi a prezzi proibitivi? Da dove arrivano? Chi li ha confezionati? Maquilas: Tenendo conto della spietata concorrenza che costringe alla chiusura le fabbriche locali, quale beneficio in termini di occupazione portano in Nicaragua le multinazionali? Aprono nelle zone franche, a spese zero e, coi tanti materiali grezzi importati confezionano capi per l’esportazione, a tirraniche condizioni di lavoro e con irrisoria retribuzione alla mano d’opera. Bananeros: Quale storia si porta appresso la banana, quella che compriamo al super facendo attenzione che non abbia ammaccature? E’ un buon concentrato di potassio e di zuccheri, si sa, ma chi ci ha informato che, sotto la buccia, si sarebbe potuto trovare molto di più? E, che quel di più altro non è che il residuo dell’enorme quantità di pesticidi irrorati, che hanno contaminato le terre e causato morte e malattie fra gli stessi coltivatori? Campesinos: Dicono, ci vorranno duecento anni perchè i terreni convertiti alle monoculture di caffè, canna da zucchero e banane, possano ritenersi bonificati. Intanto i contadini, disoccupati, muovono verso la città, accodandosi alla già affollata categoria dei poveri. Solidarietà internazionale: Anche l’Italia non è stata a guardare: sono state concesse borse di studio ai giovani nicaraguensi intenzionati ad acquisire nuove e più sicure tecniche di agricoltura, solo che, piuttosto d’ iniziarli alla teoria nelle aule degli Istituti Agrari e alla pratica sui campi, pare che, subito all’arrivo, siano stati destinati alla cura delle mucche in alta quota... Pacha della strada, la protagonista del romanzo di Gherzi e Giacopuzzi ha trent’otto anni ed è mamma dell’adolescente Niñita. Per conoscere il suo percorso di vita è necessario entrare in Nicaragua, addentrarsi fino a Managua e poi oltrepassare la frontiera fino a Tegucigalpa, capitale dell’Honduras, - luogo del suo esilio e dell’arruolamento -, e poi tornare in Nicaragua. Questa donna, che si identifica nelle vicende e nei luoghi in cui vive, è conosciuta per la sua forza, il coraggio e la costanza a porsi sempre al servizio dei miseri, senza badare all’esteriorità. Solo Carlos, l’amico di allora, sa che è esistita anche “Pacha della calle negra” e della disperazione. Ma sarà lei stessa a svelarsi completamente ad Aura arrivata per sostituirla. Dopo aver presentato la nipote a tutti gli amici del Barrio, perchè la sostengano, Pacha s’inerpica sulla Chureca a cuocere riso e fagioli per i tanti Niños che vivono e muoiono in quella montagna di spazzatura. Ora lei è la Pacha della Chureca, che piange per i niños e ride nel sapere di trovarsi dove è giusto che sia. “Pacha della strada” 145 le pagine, tutte coinvolgenti. Seguono le spiegazione esaustive delle note, la postfazione e l’indice . Da leggere. dania, 10 febbraio, 2011 PACHA DELLA STRADA di Gianluigi Gherzi e Giovanni Giacopuzzi dania 10/02/2011 |