IdR immessi in ruolo?!?

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segnalato da: Claudio Penna, 06 novembre 2001 * "Scuola"

 
"Gli insegnanti di religione saranno immessi nei ruoli dello stato. Accadrà fin dall'anno prossimo, se il Parlamento approverà rapidamente il disegno di legge messo a punto dal ministro dell'Istruzione , Letizia Moratti. Il testo di Viale Trastevere è stato trasmesso a palazzo Chigi e potrebbe essere esaminato già al prossimo Consiglio dei ministri. Non appena sarà terminata la sessione di bilancio con l'approvazione della Finanziaria, il Ddl Moratti affronterà il dibattito parlamentare".

Così leggiamo oggi, domenica 4 novembre 2001, sul quotidiano Il Sole 24 Ore in un articolo intitolato "Posto fisso per il prof di religione". 

Non conoscendo ancora la bozza che è stata trasmessa, cerchiamo di ricostruire il contenuto del Ddl rispetto ad alcuni nodi problematici e vitali per la categoria, da quanto è affermato nell'articolo

Dall'articolo firmato da Marco Ludovico apprendiamo che gli interessati "dovranno superare un concorso per titoli, più un esame che deve «unicamente accertare la conoscenza dell'ordinamento scolastico, gli orientamenti didattici e pedagogici e gli elementi essenziali della legislazione scolastica»".

Apprendiamo inoltre che "Il 70% degli attuali docenti di religione sarà assunto a tempo indeterminato, il resto avrà un contratto a termine".

Saranno poi "distinti due ruoli: quello che riunisce materne ed elementari e l'altro che raggruppa la scuola secondaria". Dopo il primo concorso "che costituisce una sorta di «sanatoria» dell'attuale situazione, si svolgeranno ogni tre anni, su base regionale. Le selezioni saranno per titoli ed esami. I titoli richiesti sono quelli previsti dalle intese dell'84: non è necessaria, dunque, la laurea"

L'articolo poi affronta il problema della revoca dell'idoneità, visto che "per l'insegnamento della religione, inoltre, rimane indispensabile l'assenso del vescovo.
Le dotazioni organiche sono stabilite invece dal dirigente regionale del ministero dell'Istruzione. Dopo il concorso, l'assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato è disposta dallo stesso dirigente regionale «d'intesa con l'ordinario diocesano competente per territorio», cioè il vescovo o un suo delegato
".
In tale situazione è detto che si " prevede che l'insegnante non perda il posto di lavoro, ma possa usufruire delle opportunità offerte dalla legge dello Stato in materia di mobilità professionale: il docente interessato può dunque passare a un'altra cattedra, se ha i titoli per insegnare un'altra materia".

Per quanto riguarda i requisiti per accedere al concorso, è detto che "Il concorso che sarà bandito subito dopo l'approvazione del disegno di legge in Parlamento è riservato agli insegnanti di religione cattolica «che abbiano prestato servizio continuativo per almeno quattro anni e per un un orario non inferiore a quello d'obbligo»".

L'articolo poi si conclude riportando i pareri di Daniela Colturani, segretario generale della Cisl Scuola e del nostro presidente Sergio de Carli, interpellati dal giornalista su questa iniziativa.

A questo riguardo la Colturani ha affermato: "«Non possiamo che esprimere soddisfazione per la scelta di Letizia Moratti [...] Il provvedimento era stato più volte sollecitato in passato e ora evidentemente c'è la giusta sensibilità verso la materia»"

E il nostro presidente ha ribadito: "«Mi pare che si tratti di un buon testo, che potrebbe risolvere finalmente una discussione che non sembrava finire mai. Le condizioni richieste per l'accesso, però, non sono esattamente quelle stabilite dallo Stato per i precari. Ai docenti di religione viene richiesto un'esame e quattro anni di anzianità, mentre per gli altri sono sufficienti 360 giorni di insegnamento»".

La redazione

articolo tratto da: http://www.anir.it/primopiano/14leg/ddlmoratti/ilsole24.htm